Riccardo Merolli Author

Direttore - Coordinamento Redazionale - Redazione

Mizarts

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Nasce Mizarts, cinque domande per capire di cosa si tratta…

Nasce Mizarts, uno studio artistico polifunzionale, ci spiegate meglio cosa significa?
Mizarts è nato dal bisogno di collaborazione che nel 2012, anno in cui decidemmo di iniziare a lavorare insieme, ci sembrava il modo migliore di inserirci sulla scena del territorio abruzzese e non. Inizialmente il bisogno era quello di creare uno studio fisico che ci permettesse di arrivare in maniera più diretta ed efficace a chi non ci conosceva, ma anche quello di essere uno spazio dedicato a tutti quelli che hanno voglia di esprimersi. Noi lo definiamo appunto un laboratorio creativo, senza la pretesa di sentirsi artisti ma con la consapevolezza di essere, ognuno a modo suo, creativi. Proprio per questo la parte di “shop” nella quale abbiamo inserito i brand che, oltre ad essere vicini alla nostra professione, fossero caratterizzati dalla “creatività”; di recente abbiamo ospitato Alessandro Chiarappa, giovanissimo pittore di Torre de’ Passeri, che ha dipinto live per un pomeriggio intero.

Chi e come può usufruire dei vostri servizi?
Principalmente ci rivolgiamo a chiunque abbia un progetto che necessiti di grafica e fotografia, come aziende, privati, gruppi musicali, associazioni ecc.. Più nello specifico ci occupiamo di brand identity, progettazione del logo, siti web / blog , materiale pubblicitario, fotografia still life, fashion, eventi, collaboriamo con magazine e associazioni. Per contattarci si può scrivere alla nostra mail info@mizarts.it , visitare il nostro sito www.mizarts.it, o passare direttamente a trovarci a Pescara in via Firenze 56.

Pensate di essere una proposta interessante? Perché?
Non siamo tanto noi la proposta interessante, quanto lo è il creare uno spazio. Pescara è spesso considerata come una terra di mezzo tra casa dei genitori e università, vorremmo che invece se ne scoprissero le infinite sfaccettature, le personalità interessanti e le passioni.

L’arte in generale in Italia vive momenti felici oppure bisognerebbe cambiare qualcosa? Cosa fareste voi se possessori di bacchetta magica?
Parlare di arte in generale è come parlare del meteo sull’Italia alla risposta “che tempo fa fuori?”. Non c’è una risposta, c’è chi resiste, c’è chi si mobilita, ci sono infinite realtà. Sicuramente se avessimo la bacchetta magica porteremmo spazi creativi e artistici, autogestiti o non, anche nelle città più piccole da dove spesso gli artisti fuggono per mancanza di spazi, di promozione, di contesto.

In questo spazio potete promuovere, dire o fare tutto quello che vi passa per la testa…
Invitiamo chiunque abbia un progetto, voglia di parlare, creare e mettersi in moto a passarci a trovare! Il nostro obiettivo è creare una rete che sostituisca i “cugini smanettoni” quando bisogna fare una grafica o le “amiche con la reflex” quando si parla di fotografia, insomma rimettere al proprio posto le professioni capendo che non tutti sappiamo fare tutto e per ogni competenza c’è un professionista!

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La Nevrosi

Written by Interviste

Ciao ragazzi, volete spiegarci bene che tipo di band è La Nevrosi? Fateci un quadro completo della vostra musica.

Siamo un gruppo Pop Rock napoletano composto da quattro  elementi:  Antonio Cicco (voce), Enzo Russo (chitarra), Marcella Brigida (basso), Giulia Ritornello (batteria). La nostra musica ha un sound British, né troppo Rock, né troppo Pop, magari “poco italiano” ma in lingua italiana.

Avete fiducia nella scena musicale italiana oppure è meglio togliere le tende e provare all’estero?

Come in qualsiasi campo devi credere in quel che fai altrimenti è inutile iniziare. Certo,  il panorama musicale italiano non regala molte speranze. Basta accendere la radio per accorgersi la poca apertura verso il mondo emergente e, quello che c’è di nuovo proviene dai talent show, un prodotto sicuro, già testato dagli ascolti in tv. Utilizziamo l’italiano per esprimerci e quindi non abbiamo mai pensato di provare all’estero. Il problema di fondo della musica italiana è lo stesso che ad esempio attanaglia il calcio nostrano. Non è la “materia prima” che manca ma la voglia di scoprire, di cercare, di rischiare, di investire. Risulta poi estremamente selettivo, lo sforzo economico a cui deve sottoporsi un artista affinché possa sentire un proprio brano passare in radio,  una propria recensione pubblicata sui magazine del settore che si va a sommare a quello per la realizzazione dell’album, dei videoclip. Molte band muoiono proprio perché non riescono a sostenere tali spese.

Il vostro disco d’esordio Altro che Baghdad, come sta andando? Ci fate una piccola recensione in tre righe?

Da quando è uscito Altro Che Baghdad, siamo orgogliosi di affermare che non abbiamo mai avuto una recensione o un commento negativo. Certo, il bacino di utenza che siamo riusciti a raggiungere è limitato ma non possiamo lamentarci. In verità ci sono state anche alcune critiche ma del tutto costruttive e condivisibili. Anche le vendite sembrano non andar male. Oltre a quelle effettuate tramite il circuito Believe Digital di cui non abbiamo ancora i dati, quotidianamente ci contattano su Facebook per ordinare una copia del nostro lavoro. L’album è caratterizzato da atmosfere ansiogene vestite degli abiti dell’Alternative Rock contaminato con l’Elettronica ed il Progressive che danno al sound un sapore britannico. Le immagini veloci e spesso cinematografiche che emergono dai testi rabbiosi ma anche dolci e romantici, raccontano di disagi, amori, passioni e ribellioni.

Pensate che qualcuno non abbia colto tutto quello che c’era da cogliere nella vostra musica oppure tutto è stato recepito?

Sia nei testi che nella musica abbiamo cercato di non essere “complessi”, tutto l’album è molto istintivo. Ci piace però richiamare l’attenzione dell’ascoltatore sulla ricerca e l’utilizzo di alcune sonorità non proprio “italiane”.

Quali sono gli ascolti de La Nevrosi? Di cosa vi nutrite musicalmente parlando? Ma anche in verità, siete vegetariani, vegani, carnivori, cannibali?

Ci siamo spesso posti la domanda su chi abbia influenzato in maniera preponderante la nostra musica. Non c’è una vera risposta. Riteniamo che chi faccia musica debba saper ascoltare tutto ed innamorarsi di pochi. Nei pochi ci sono i più grandi, i Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd se guardiamo al passato. I Muse, Radiohead,  U2, RATM, RHCP se pensiamo al presente. Ci piacerebbe essere vegetariani ma siamo dei cannibali. (ride ndr)

Avete particolari esigenze durante le live performance? Siete soddisfatti dei vostri concerti sia a livello di pubblico che remunerativo?

Questo è il nostro primo album e La Nevrosi non ha fatto molti live. Quei pochi sono stati molto intensi. Anche le performance in TV al Roxy Bar di Red Ronnie sono state molto intense e di successo. Per quanto riguarda il lato “remunerativo”, c’è una domanda di riserva?

Avete problemi con i gestori dei locali? Ci sarebbe qualcosa da migliorare in tal senso?

Sono i gestori di locali che hanno molti problemi nella gestione della loro attività. Problemi che si ripercuotono sulle band che fanno musica live, problemi che vanno dai permessi, alle insonorizzazioni assenti fino ad arrivare a quelli di natura economica, organizzativa, pubblicitaria. Un bel passo avanti si avrebbe se il mestiere di musicista iniziasse ad esser considerato da tutti come un lavoro vero e proprio, alla stregua di altri. Bisognerebbe inoltre fermare la moda che sta vedendo la nascita di locali che non hanno una propria identità. Locali che sono allo stesso tempo bar, pub, live club, sala giochi, ristorante, vineria, ecc. e nella pratica non sono nulla di tutto ciò.

Cosa bolle nella pentola de La Nevrosi? Avete qualche anticipazione da farci?

Stiamo lavorando al secondo album. Sono pronti già cinque pezzi nuovi e contiamo per fine anno di chiuderci  in sala per registrare il tutto. Il nuovo album sarà ancora più diretto e forte del precedente. In questo periodo siamo molto ispirati.

Soldi a parte (che vogliamo tutti), vorreste un grande futuro nell’indie o nel mainstream?

Pensiamo che il posto giusto de La Nevrosi sia il mainstream. Il nostro sogno è semplice. Riuscire a raggiungere più persone possibili con la nostra musica. I soldi? Non puoi pensare ai soldi  in questa fase e certamente non sono i soldi che ti portano a scrivere canzoni.

In questo spazio fate pubblicità alla vostra band, perché qualcuno dovrebbe ascoltare la vostra musica, dite quello che non vi è stato chiesto ma che tenete a dire…

Dovete ascoltare il nostro album perché troverete parte di voi nelle nostre canzoni. Dovete ascoltare il nostro album perché crediamo che sia davvero un ottimo lavoro. Dovete ascoltare il nostro album perché la sezione ritmica è tutta al femminile e Marcella e Giulia sono davvero due fighe. Ecco delle tre motivazioni l’ultima sarà quella che funzionerà di più! Che sia chiaro,  la presenza di donne nella band non è stata una scelta commerciale. Ci conosciamo praticamente da una vita. Ci teniamo a dire che La Tua Canzone, uno dei brani presenti in Altro Che Baghdad,è finito su Il Mattino di Napoli per la storia raccontata!! Non vi diciamo nulla così andate ad ascoltarla. Nell’album c’è anche una cover di Vedrai,Vedrai ( di Tenco) riarrangiata in versione rock. Questo è quanto. Ciao a tutti e grazie per l’intervista.

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