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Bad Religion – True North

Written by Recensioni

Alla faccia dell’età e di tutta l’avanguardia che la musica “rumoristica” del punk-melodico ha portato in avanti come le lancette di un orologio assurdo, i Losangelini Bad Religion sono ancora qui a dare lezione e alfabeto sonoro a tanti e ancora tanti, le loro produzioni, oltre ad aver superato abbondantemente la metrica, danno ancora biada ad un mondo refrattario e si stagliano focosi come sempre, magari con qualche accento smussato, all’arrembaggio di nuovi terreni d’ascolto da colonizzare.
Una band che tra amplificazioni al limite, vette raggiunte e magari qualche inciampo di carriera (The New America), vive una seconda giovinezza senza scadere nel ridicolo di un “revival” anacronistico, ma con la forza garante di una formazione che ancora può confrontarsi con gruppi della stesse specie e uscirne per l’alto, e “True North” arriva proprio nel momento in cui questo confronto è vivo e teso tra i grandi punkers ancora in circolazione; sedici tracce che bollono come dentro una grande marmitta, punk’n’roll di classe e hooks a presa rapida, riff e anthems dispettosi che si danno appuntamento in una tracklist veloce e pirica, ovviamente con il calcolo dei tempi che passano inteso come stilema, ma che ancora schizza potenza e “gioventù bruciata”.
La band di  Greg Graffin da vita ad una baldanza che ha tanta personalità ancora da vendere, un omaggio implicito a non arrendersi mai nonostante le mode e il trust che trancia storie e modelli a proprio piacimento e misura, e loro – questi impenitenti giovanottoni – non se lo fanno dire due volte e perpetuano “la razza” con gli scatti elettrici di “True north”, “Past is dead”, “Lands of endless greed”, facendosi un po riflessivi “Hello cruel world”, ma tanto è l’istinto primordiale del punk a riemergere dal profondo e i Bad Religion tornano a ringhiare – amorevolmente – in “Crisis time”, “Popular consensus” fino a rimangiarsi la tavoletta dell’acceleratore di “Changing tide” traccia speed che saluta senza inchino e scappa con tutto il disco dietro.
Si una vera garanzia e se vogliamo un vecchio incantesimo a 200 orari che si rinnova ogni volta che loro ritornano tra di noi e che- sebbene tutto – non imbrogliano mai sulla loro reale base anagrafica.

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