Samuel – La cena del tempo

Written by Recensioni

Un gioco di sponda tra Torino e Venezia per l’ultimo multiforme lavoro della voce dei Subsonica.
[ 20.01.2023 | Stellare | electro-pastiche, melodramma elettronico ]

Al novero dei tanti side project dei componenti della storica band subalpina si aggiunge anche questo dialogo immaginario tra Samuel e Vivaldi. Un tentativo affascinante e certamente un po’ azzardato di avvicinare elettronica e musica barocca.

Un lavoro ad ampio respiro, che nasce come accompagnamento di un evento speciale alla Reggia di Venaria Reale di Torino, muta in album e si estende in un podcast, in cui si mette in scena La cena del tempo tra elementi allegorici e suggestioni dickensiane, per la voce narrante dello stesso Samuel, e che potrebbe trovare un’ulteriore nuova dimensione live.

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Proprio l’aver scelto di trasferirsi per un periodo della propria vita a Venezia ha contribuito ad accendere la curiosità del cantante rispetto a una proposta che sarebbe parsa proibitiva ai più: realizzare una sorta di opera sonora con le musiche di Antonio Vivaldi. Vivere nelle stesso sestiere del grande autore, camminare sulle stesse strade, assecondare i canali della città e respirarne l’aria ancora piena di quelle sonorità sono stati aspetti determinanti nell’avvio del progetto. Scoprire poi che i manoscritti del “prete rosso”, cosiddetto per via dei fulvi capelli, sono custoditi per la gran parte presso la Biblioteca Nazionale di Torino è sembrato un ulteriore segno del destino.

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Tra il fiume e i portici, tra le calli e i canali, avviene quindi la “collaborazione” tra Vivaldi e Samuel, come piace definirla a quest’ultimo. Un’immersione delle sonorità barocche nelle trame dei sintetizzatori come abbiamo già detto, con drum machine che spaziano dalla breakbeat alla techno fino a derive jungle. Ne viene fuori una sorta di electro-pastiche, che richiama quelle che in epoca vivaldiana si definivano pastiche o “pasticci”, costituite con brani tratti da lavori già esistenti o di altri autori, e che oggi potrebbero essere elegantemente etichettati come citazioni.

Nell’album – che si compone di 8 riletture, di cui 6 ispirate ad arie meno note di Vivaldi – Samuel si dedica quasi esclusivamente alla musica, con un’unica comparsa vocale in Mentre dormi, Amor fomenti, nella quale quasi si fa strumento nell’ambito della coralità del finale. In apertura e in chiusura due letture della Primavera, la più nota delle Quattro stagioni – e che molti di noi ricorderanno per aver ‘brutalizzato’ con il flauto in tenera età. Per tutto il percorso, alla musica si affiancano la straordinaria vocalità della soprano Claudia Graziadei e l’opera della librettista Laura Venturini.

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Complessivamente un lavoro riuscito, che evita il rischio macchiettistico per suonare assolutamente contemporaneo, e che conduce chi ascolta a navigare tra canali veneziani che sfociano in club techno, avvolti dalle mattinate nebbiose, sferzati dal vento e incantati da tramonti in chiaro scuro.

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Last modified: 14 Febbraio 2023