5 artisti emergenti da tenere d’occhio

Written by Novità

Ci sentiamo tra qualche anno e scommettiamo che queste cinque band ne avranno fatta di strada?

Per mia fortuna, tra le tante cose che faccio inerenti alla musica, oltre a scrivere recensioni su diverse testate, gestisco la direzione artistica di un Live Club. Tutto questo mi permette di entrare a stretto contatto con una infinità di band emergenti, spesso band che non hanno ancora un Lp alle spalle, con ancora non ben definita una via precisa da percorrere, eppure con tante cose da dire e tanto talento tra le dita e le corde vocali. Scegliere cinque tra queste band è complicatissimo ma cercherò di essere più vario possibile, limitandomi a quelli che sono riuscito a vedere dal vivo. Ci sentiamo tra qualche anno e scommettiamo che queste cinque band ne avranno fatta di strada?

Dr. Quentin & Friends (Pratola Peligna)

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Se c’è qualcuno che riesce ad amalgamare Punk, Folk, Reggae, Pop e Rocksteady in maniera credibile in Italia questo è Dr. Quentin. Appena realizzato il nuovo singolo e con una nuova formazione stabile, Dr. Quentin & Friends sono ormai pronti a fare sul serio. Una serie innumerevole di concerti, tra cui importanti partecipazioni ad Arezzo Wave e sullo stesso palco di Giuda, Zen Circus, Los Fastidios e tanti altri, ottime recensioni da parte della critica, pubblico sempre entusiasta, fanno ben sperare per il futuro ed ora che, di fianco alla voce irriverente del dottore ed al suo carisma unico sul palco, si sono affiancati musicisti di livello, il sound è una bomba innescata e pronta a esplodere su tutta la penisola.

Tangram (Atri) (ex Byte)

Non posso dire con certezza che questo sia il loro nome definitivo, poiché sono di recentissima formazione e con tante cose da definire. Nonostante questo sono gli ultimi vincitori di Arezzo Wave Abruzzo, arrivati davanti ad Abiura, Two Guys One Cup, Big Whales e Chilafapuliska. Un sound unico che mischia Pop, Soul, Alternative Rock e s’impreziosisce di una voce fantastica. Non sappiamo cosa ne sarà dei Tangram, se andranno avanti o saranno stati una semplice e sensazionale meteora ma quello che è certo è che goderseli live è certamente appagante. Approfittatene ad Arezzo Wave. Loro ci saranno.

The Whip Hand (Trani)

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Dalla parte opposta della penisola rispetto a un’altra band che avrei voluto inserire in questa lista, i torinesi We Are Waves, The Whip Hand s’includono nel loro stesso filone New Wave/Post Punk ma con uno stile completamente diverso, meno danzereccio, diretto e potente rispetto ai We Are Waves, più cupo, ossessivo, interiore. Più scarni i suoni, meno intrigante la voce, più semplici le strutture, la musica di The Whip Hand è comunque qualcosa di travolgente, capace di unire le oscurità anni 80 all’introspezione violenta dello Shoegaze. Visti anch’essi dal vivo, hanno confermato tutte le cose buone ascoltate su disco con qualche limite palesato ma sicuramente di facile risoluzione.

Martello (Treia)

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Siamo partiti dal centro per girare tutta Italia e al centro torniamo, passando alle Marche. Qui troviamo Davide Pergolesi, one man band che risponde al nome di Martello. Già vincitore di Arezzo Wave, Martello è interprete di una proposta nuova, originale, attenta sia all’estetica sia alla sostanza, alla forma come alla musica. Solo sul palco, vestendo di una tuta intera completamente rossa, suona batteria e sequencer percussivo oltre ad inserire la sua voce artefatta a farlo sembrare un omaccione maligno sia nelle poche fasi “cantate” che negli intermezzi tra un brano e l’altro. Attorno alla batteria un semplice gioco di luci crea un’atmosfera sorprendente capace di esaltare la musica senza distogliere l’attenzione. Tutto fenomenale, compresa la confezione del Cd, una bella tutina rossa; non poteva essere altrimenti.

Flying Madonnas (Roma)

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Ascoltarli dal vivo è quasi imprescindibile ed io, per fortuna e per merito (scusate l’arroganza), ho potuto assistere a un loro live proprio in occasione della presentazione di Per Aspera ed Astra. Se la componente psichedelica e Space è quella che finisce per farla da padrona, non manca certo l’Elettronica e il Math/Prog Rock ad abbellire il tutto, mentre, dal vivo, diventa molto più incisiva l’anima Noise Rock così come qualche sprazzo Funk riesce a rendere i brani ancor più apprezzabili che non in studio. Ancora acerbi hanno tutte le carte in regola per diventare (dei) grandi.

Last modified: 21 Febbraio 2019