What’s up on Bandcamp? [settembre 2019]

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I consigli di Rockambula dalla piattaforma più amata dall’indie.
CR DICKS – DICK MOVES

[ 06.09.2019 | USA | garage, punk ]

Garage cazzone piuttosto blueseggiante, energico e vintage al punto giusto. Scivola via che è un bellezza nella sua mezz’ora scarsa di durata, e poi c’è Pete Balestrieri, che per anni ha suonato il sax nei Violent Femmes, un motivo in più per dare una chance a queste otto tracce (che sanno anche spiazzare, come nel caso di Tweaker of the House).

SUKKEFABRIKKEN – INDISK SOMMER

[ 22.09.2019 | Norvegia | folk, lo-fi ]

Direttamente dai fiordi norvegesi giungono placidamente a noi queste dolci miniballate folk in salsa decisamente lo-fi. Di norvegese ovviamente non sappiamo nulla di nulla, ma Google Translate ci suggerisce che la traduzione del moniker sarebbe un “Fabbrica dei sospiri” che ci piace tantissimo e che ci sembra fin troppo azzeccato per l’occasione, quindi per noi è sicuramente così. Ed è anche la descrizione migliore per questo timido gioiellino.

とがる – 干渉縞

[ 23.09.2019 | Giappone | post rock, noise ]

Ora sussurrato e sognante, con le sole voce e chitarra a dare segni di vitalità, ora rumoroso e distorto, con muri di suono che sembrano ergersi dal nulla spinti da una qualche forza sovrumana e che arrivano a sconquassare tutto. Cantautorato, post-rock, noise, shoegaze… si può mettere tutto questo insieme in tre sole tracce e risultare per giunta credibili? Parrebbe di sì, almeno in Giappone.

PHOENIX/ARIZONA – WHAT I DO KNOW (IS THAT I DON’T KNOW ANYTHING AT ALL)

[ 23.09.2019 | Australia | alt rock ]

Copertina vagamente inquietante, moniker fuorviante (vista la provenienza), titolo socratico: ce n’è abbastanza per farci drizzare le antenne. L’etichetta “depressed pop” è effettivamente quella che meglio descrive questi cinque brani, elegantemente dimessi nel loro incedere incerto ma intrigante. Con maggiori ascolti rivelerà una profondità che inizialmente sembra celata, dategli fiducia.

Чвякалка – Иногда хочется заснуть и больше никогда не просыпаться

[ 27.09.2019 | Ucraina | experimental, lo-fi ]

“Sogni, paranoia e rumore da Kiev”. Già così ci seduci maliziosamente, se poi ci butti lì anche un “si ascolta meglio con la marijuana” allora siamo già nel tuo letto. Lo spirito lo-fi la fa immancabilmente da padrone, con unìinquietudine tutta post-sovietica a fare da sfondo ad un album permeato di atmosfere sinistre ed emotivamente precarie. Gli stacchi commerciali che pubblicizzano medicinali aumentano ulteriormente il senso di straniamento, esperienza davvero ai limiti del paranormale.

ACUARIO EMBRUJADO – MEMORIAS EN BAJA FIDELIDAD

[ 30.09.2019 | Messico | bedroom pop, lo-fi ]

Ormai ogni volta che la Stupid Decisions (l’etichetta più bella del mondo, sia messo agli atti) tira fuori qualcosa di nuovo, il cuore palpita e ci diamo al fangirlismo più disperato. Stavolta il menù messicano propone un bedroom pop timido e sommesso, con un titolo che già di suo risulta a dir poco programmatico nella sua intrinseca e sussurrata sensibilità.

FUZZIL – BEFORE THE SUN GOES DOWN

[ 26.09.2019 | Portogallo | fuzz, heavy psych ]

Prima che il sole tramonti vi sarete innamorati di questi funambolici portoghesi, soprattutto se in qualche vita precedente avete giurato eterna fedeltà al possente Dio del fuzz. Energia da vendere e distorto quanto basta per non apparire troppo laccato, un lavoro che con la sua voglia di vitalità può aiutare a superare lo spleen dei primi vagiti autunnali.

SILVER TONGUED HYENAS – s/t

[ 30.09.2019 | Uruguay | stoner, hard rock ]

Bel moniker, bella copertina e, quel che più conta, bel dischetto. EP, anzi, perché l’esordio di questi sudamericani contiene solo tre tracce, che però col loro incedere sincopato non ti fanno star fermo un attimo. Davvero un gran tiro. Freschi e sinceri, l’Uruguay alza a palla il volume degli ampli

COSMOLOGISTS – PROBLEMS

[ 25.09.2019 | Singapore | ambient, experimental ]

Undici tracce senza nome che appaiono come la colonna sonora di un flusso di coscienza degno di James Joyce. Anzi, un nome lo avrebbero pure, ed è più esplicativo che mai: “Problems in the world”/”Problems with myself”, a seconda dei casi. Praticamente la storia di ognuno di noi. Un’interessante ricerca sonora che indaga e scruta il profondo dell’anima, con una descrizione dell’album – fornita su Bandcamp – tanto sincera e profonda che inviteremmo tutti caldamente a leggere.

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Last modified: 1 Ottobre 2019