Un nuovo mese, una nuova carrellata di band più o meno sconosciute e tutte da scoprire.
In copertina: Jawdropped
What’s up on Bandcamp? è un’idea che prova a mettere al centro la musica indipendente: ogni mese una selezione di dischi il più variegata possibile – a livello di generi, provenienza geografica, etichette – per provare a dare spazio a nomi in rampa di lancio o comunque poco conosciuti.
Del resto, non importa quanto sia difficile la vita: lì fuori ci sarà sempre una band pronta a salvartela (o quantomeno a migliorartela).
POWER PANTS / Dru the Drifter – Power Drifter
[01.04.2025 | Punk Valley | garage rock, garage punk, egg punk | USA]
Nelle sue varie declinazioni, il garage è da sempre presenza fissa in questa rubrica: dopotutto, nessuna persona sana di mente – non che io lo sia eh, ma insomma, ci siamo capiti – si priverebbe mai scientemente di ritmi travolgenti e melodie coinvolgenti, no? Lo split tra i POWER PANTS da Winchester, Virginia e i Dru the Drifter da Nashville, Tennessee (posto invero noto ai più per via di altri filoni musicali) rappresenta l’epitome del garage: più pop e surf quello dei primi, più punk e abrasiva la versione proposta dai secondi. Dovessi proprio indicare un pezzo a testa, andrei con Will I Be Safe? e Too Dumb to Rock and Roll, ma tanto una volta messo lì non lo mollerete fino alla fine.
Otto brani per appena dieci minuti di musica: un ascolto breve, intenso e divertente, proprio come dovrebbe essere sempre il punk. Bravi tutti.
DRUUGG – Lost
[04.04.2025 | EXAG’ | post-punk, noise rock, psychedelic rock | Belgio]
Warm Exit, Stonks, Avalanche Kaito, Why the Eye e potrei andare avanti: negli ultimi tempi la scena underground belga sta rivelando al mondo un sottobosco underground a dir poco interessante, e io non posso che goderne. I DRUUGG sono l’ultima aggiunta in questo senso: la band di Bruxelles, al debutto su lunga distanza, propone un suono a metà tra noise rock (il singolone Mélopée, Je Croyais Pouvoir T’oublier) e post-punk (Danser Contre Ton Corps, Stay Away) con una doverosa spruzzata di garage e anche di psichedelia (Through the Waves, Rise). Niente di nuovissimo, direte voi, e avreste anche ragione, ma il disco fila via che è una bellezza e fa in pieno il proprio dovere. C’è bisogno di tanto altro? A volte direi proprio di no.
PS: fossimo su RYM, aggiungerei qualche punto in più già solo per il nome.
Insider Trading – From Leith to New York
[04.04.2025 | autoprodotto | post-punk, noise rock, post-rock | UK]
3258 miglia, che equivalgono pressappoco a 5244 km. Tanto separa Leith, distretto di Edimburgo, da New York. Un viaggio ben più lungo dei quasi venticinque minuti che compongono l’altisonante EP di debutto degli Insider Trading, ma anche un’occasione propizia per metterlo su in continuazione, come ho fatto io mentre ne scrivevo. Di primo acchito, il quartetto scozzese sembrerebbe l’ennesima post-punk band made in the UK di cui cui ormai faremmo volentieri a meno, e invece basta ascoltare la corposa e nevrotica apripista Again oppure la drammatica chiusura affidata a Jury per rendersi conto che in questo caso c’è molto, ma molto di più.
Non so come si dica stoffa in gaelico scozzese, ma di certo questa band ne ha a profusione.
LEOPARDO – SIDE A / SIDE B
[04.04.2025 | Chrüsimüsi, Dot Dash | indie pop, psychedelic pop, lo-fi | Svizzera]
Una bella giornata di sole primaverile, forse la prima dell’anno. Una Coca Cola – rigorosamente zero – da sorseggiare in balcone. Il debutto stagionale dei pantaloncini. Sono queste le bucoliche condizioni che hanno fatto da sfondo all’ascolto del nuovo album dei LEOPARDO, eccentrico collettivo svizzero.
La band di Friburgo – che tra i membri annovera Giuliano Iannarella, già apparso in questa rubrica con il suo magnifico progetto garage a nome Autobahns – esplora attentamente i versanti lo-fi e artsy dell’indie pop, senza tralasciare un certo gusto psichedelico e una spiccata propensione da ballad (rigorosamente non strappalacrime, il che è un gran punto a favore).
Il disco è un gioiellino che si ascolta tutto con grande piacere, ma, dovessi citare un pezzo, opterei per il curioso bozzetto sperimentale di Monday Somersault.
Bible Club – Umbra
[11.04.2025 | Velvet Echoes | post-punk, shoegaze, post-rock | UK]
Prima i foot foot, poi i Quade, adesso i Bible Club: la scena underground sperimentale di Bristol si conferma una fucina di talenti dal ruolo cruciale sia nel Regno Unito che in ambito internazionale.
Al suo secondo EP, il quartetto inglese conferma una formula sonora che prevede una notevole commistione tra sonorità post-punk, shoegaze e post-rock, il tutto contraddistinto da una forte componente alternativa e da un accentuato gusto per la melodia. Tra questi cinque nuovi pezzi, la sperimentale, urgente e camaleontica titletrack è quella che spicca decisamente e che sembra anche intercettare al meglio le umbratili – nomen omen – coordinate artistiche della band. Continueremo a seguire con attenzione.
Polsoja – Scary People Pleaser
[11.04.2025 | Plusz Tapes | art punk, noise rock, no wave | Polonia]
Era da un po’ che con questa rubrica non mi avventuravo più in terra polacca e sono davvero contento di aver scoperto la piccola ma interessantissima realtà della Plusz Tapes, micro-etichetta underground incentrata su punk e affini che questo mese ci porta in dote quattro pezzi dei Polsoja, trio di Poznan dedito ad un art punk misto a noise rock misto a no wave misto a tante altre cose. In poche parole, inevitabilmente la tipologia di musica storta che mi fa sbrodolare.
Volete qualche nome buttato lì per farvi aumentare ulteriormente la curiosità? Direi Deerhoof e Otoboke Beaver, ma anche Melt-Banana e Spirit of the Beehive. Con queste premesse, come fate a non dare loro una chance?
COLD MEAT – Cake and Arse Party
[18.04.2024 | Static Shock, Helta Skelta | garage punk | Australia]
Ancora garage, ancora punk, ancora sudore a iosa. Stavolta è il turno dei COLD MEAT, band di Perth che torna con un EP nuovo di zecca a ben cinque anni di distanza dall’album di debutto. Tra schitarrate aggressive, ritmi sincopati e sonorità abrasive, non c’è spazio né tempo per riprendere il minimo fiato: cinque pezzi al fulmicotone che, nel giro di appena dieci minuti, promettono di mettere a soqquadro il vostro salotto.
Se non siete ancora convintə, stappatevi una birra e mettete su quella mina assoluta di Prick at the Pub (mio possibile nuovo nick su Instagram, ora che ci penso): il godimento è assicurato.
fib – Heavy Lifting
[25.04.2025 | Julia’s War | indie rock, art rock, post-hardcore I USA]
Quando si dice “amore a primo ascolto”. La proposta sonora dei fib, quartetto di Philadelphia al suo secondo album in studio, racchiude con una perfezione quasi geometrica gran parte di ciò che più mi piace in ambito musicale: melodie semplici e irresistibili in pieno stile indie rock a stelle e strisce, ritmiche sghembe e storte in salsa art rock, chitarre taglienti che evocano un opportuno gusto post-hardcore, una certa svogliatezza di fondo e potrei andare avanti: un lavoro che accontenta tuttə ma non in quanto ruffiano o eccessivamente orecchiabile, bensì per il suo essere coeso e solido nonostante tanta varietà.
Pezzi come PS, Pictures of You e Outro sono roba per band che hanno classe da vendere.
Jawdropped – Just Fantasy
[25.04.2025 | Angel Tapes, Fire Talk | indie rock, slacker rock, shoegaze | USA]
Vi siete innamoratə delle chitarre ariose degli Hotline TNT? Ogni tanto sentite il bisogno delle atmosfere compassate dei feeble little horse? Siete spesso alla ricerca di quello specifico indie rock che sa essere al tempo stesso energico e rilassato, vitale e letargico? Allora l’EP di debutto dei Jawdropped fa decisamente al caso vostro. Il quartetto di Los Angeles combina in maniera mirabile velleità slacker a sonorità indie pop, non disdegnando incursioni in territori chitarrosi tipicamente shoegaze. Musica da primi caldi primaverili, con un cono gelato in una mano e la stupenda Outside nelle orecchie. Vedrete che, senza accorgervene nemmeno, starete già sorridendo.
lozenge – EP 1
[25.04.2025 | Candlepin | slowcore, shoegaze, post-hardcore | USA]
Copertina in bianco e nero, titolo minimale, chitarre distorte, un mare di feedback in cui annegare, il sigillo di garanzia di Candlepin Records: gli ingredienti per innamorarmi perdutamente dei lozenge c’erano tutti, e infatti eccoci qui. L’EP di esordio della band di Los Angeles è un viaggio imperdibile all’insegna di sonorità del rock chitarristico in ogni sua sfaccettatura: dal post-hardcore (Gaslamp Lighter) allo shoegaze, con qualche inevitabile puntata in salsa slowcore (Falling Apart), in questi cinque pezzi ce n’è davvero per tutti i gusti.
In tutto questo, Underbelly è a mani basse uno dei singoli migliori dell’anno. Bene, bravi, bis.
Qui trovate la playlist riassuntiva di What’s up on Bandcamp?, un pezzo per ogni uscita trattata nel 2025. Buon ascolto!
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Last modified: 11 Maggio 2025