VIAGGI MUSICALI | Intervista agli EndOrFine

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Nella vita di un musicista il viaggio è di certo una componente essenziale. Chilometri su chilometri, giornate intere passate in furgone, nottate insonni, pasti al limite della decenza, orde di automobilisti impazziti a rallentare viaggi lunghissimi e poi infine il palco, l’energia, il sudore, i sorrisi, il calore del pubblico e tanta voglia di rimettersi in viaggio per suonare ancora. E se il viaggio non fosse solo questo? Se il vero viaggio fosse l’intera esperienza musicale?

Questa settimana abbiamo chiesto agli EndOrFine, trio strumentale della provincia di Torino,  di immaginare la loro vita a contatto con la musica come un lungo cammino che stanno in realtà ancora percorrendo. Ecco cosa ci hanno risposto.

♦ “Chi siete? Quanti siete? Dove andate? (Un fiorino!)”

Ciao! Noi siamo gli EndOrFine, trio strumentale dalla provincia di Torino. Saimon alla chitarra, Zimo alla batteria e Francis al basso e qualche urla.

♦ È tempo di bagagli. Dischi, canzoni e artisti da portare con voi.

Francis: discografia di Mike Patton, Esperanza Spalding, Napalm Death e della sana Drum’n’Bass.
Saimon: Radiohead, un po’ di sano Punk californiano anni ’90, dei fumetti.
Zimo: Festivalbar, Quentin Tarantino.

♦ Le cose da dimenticare a casa.

Le responsabilità quotidiane.

♦ Luoghi e incontri che hanno reso più interessante il cammino.

I luoghi sono i locali dove abbiamo suonato o dove abbiamo vissuto bei momenti, come sPAZIO211, El Paso Occupato, Officine Corsare, Manhattan Pub, Cuorgné. Gli incontri migliori sono stati sicuramente quelli con Scatti Vorticosi Records, Mkno del Blah Blah, una serie di band quali Papazeta, LPL, Fuco, Into My Plastic Bones, gli organizzatori del Generator Party, Rino de La Sintesi che è stato il primo a vederci suonare in sala prove e la CHHC (Chivasso Hardcore). Ci siamo sicuramente dimenticati di qualcuno, in realtà la lista dovrebbe essere infinita.

♦ Deviazioni di percorso. Ce ne sono state? Come sono state affrontate?

All’inizio eravamo in quattro. Con noi c’era Anita, scrittrice torinese. Facevamo un Post Rock abbastanza tranquillo con voce parlata. A inizio 2014 ha lasciato la band. All’inizio abbiamo cercato di inserire una voce ma è stato troppo difficile. Alla fine abbiamo optato per rimanere in trio e fare quello che più ci piace: suonare.

♦ I migliori compagni di viaggio.

Molinari.

♦ Mete sognate, ma non ancora raggiunte.

Partire veramente per un viaggio, visitare posti lontani e suonare sempre la nostra musica. Ci stiamo provando, anche se ci dicono che la musica strumentale non può andare molto lontano.

♦ Cartoline da lontano: dopo tutta questa strada, cosa scrivereste ad amici/nemici (o a chi volete) ?

Agli amici: “Ciao regà, ci vediamo presto al bancone del solito bar!”. Ai nemici: “Sucate tamarri hipster cantautori arrivisti del cazzo!”

♦ “Cheeeeeese”. La foto che meglio vi rappresenta.

end

Last modified: 21 Febbraio 2019

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