Trip Hop Tag Archive

[CONTEST] Lamb @ Magnolia, Milano 08.11.2017 | vinci due biglietti

Written by Eventi

La band di Manchester torna in Italia il mese prossimo via Radar Concerti per tre imperdibili date, con il tour che celebra il 21° anniversario del loro debut album. Il primo appuntamento con i Lamb sarà mercoledì 8 novembre al Circolo Magnolia di Milano  e con Rockambula puoi vincere due ingressi per la serata!

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Recensioni #07.2017 – Fitness Forever / Igorrr / Cult Of Magic

Written by Recensioni

Bowland – Floating Trip

Written by Recensioni

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #21.07.2017

Written by Playlist

Recensioni #04.2017 – Senza Benza / Adam Carpet / Droning Maud …

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Noirêve – Hesminè [STREAMING]

Written by Anteprime

La seconda release della talentuosa produttrice Noirêve è in uscita per INRI, un EP all’insegna delle collaborazioni e di una ricerca sonora che inscrive elementi propri del pop e della forma canzone nell’universo dell’elettronica downtempo, aspirando a un lavoro internamente coerente.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #26.05.2017

Written by Playlist

Sixty Drops – Turquoise

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Kick – Mothers

Written by Recensioni

Concept d’esordio per il duo bresciano che prova a scandagliare le sofferenze umane nate dal contrasto tra natura e società contemporanea, da quello spazio in cui l’uomo può sentirsi animale libero e la gabbia nella quale è quotidianamente rinchiuso. Riflessioni che arrivano a una conclusione, una soluzione banale. La via di fuga da questa gabbia è l’amore in ogni sua forma e non poteva che esserci una soluzione tanto semplicistica a una questione tanto inflazionata. Lasciando da parte l’aspetto speculativo, sotto quello musicale i Kick prendono a prestito tanti dei suoni che hanno fatto la fortuna del Trip Hop e del Bristol Sound, cercando disperatamente “rumore” personale che fatica a farsi sentire. Il primo j’accuse già nell’intro in cui note nostalgiche introducono il tema del lavoro e della burocrazia spersonalizzante solo attraverso la musica. Tali temi critici sono costantemente alternati a momenti di “luce”, come nella successiva “Vision”, inno alla natura e all’amore. Non mancano brani tratti da terribili fatti di cronaca (“Magick”), metafore per raccontare l’amore umano (“Merry Go Round”) e raccontarne gli aspetti più disperati (“House of Glass”, “Dead End”), citazionismo (“Solitary States”), riferimenti a luoghi magici di questa terra (“Land!”), veri e propri elogi alla vita personificata nel sole (“King Sun”), omaggi personali a persone scomparse (“March”) fino alla conclusiva “Human Error” in cui si palesa la speranza di creazione di un mondo nuovo previa distruzione di quello attuale.

Per tornare al tema portante dell’opera, c’è troppa confusione in questo Mothers, con l’amore visto come unica via di salvezza ma poi raccontato anche come causa primaria di sofferenza ma non è certo questo il grosso limite di un album che non manca solo di talento compositivo ed esecutivo, e per talento s’intenda qualcosa in più della semplice destrezza al canto e alla composizione/esecuzione, ma anche di originalità, idee vere, scelte indovinate di suoni e melodie. Un disco che scivola via senza troppo entusiasmo, totalmente incapace di rapire, sotto qualunque aspetto si voglia considerare. E questa volta, la soluzione non può essere semplicemente l’amore.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #09.12.2016

Written by Playlist

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #22.04.2016

Written by Playlist

Moongoose – Irrational Mechanics

Written by Recensioni

Il mondo dei Moongoose non è certamente razionale, la sensazione è quella di trovarsi perduto all’interno di forme geometriche tridimensionali. Poi queste forme iniziano a riempirsi d’acqua, il respiro si strozza in gola, tanto buio, Trip Hop anni novanta. Il primo disco ufficiale del trio Moongoose si chiama Irrational Mechanics e segna una svolta importante per le ambizioni di una band emergente alla conquista del grande pubblico. Le sonorità sono raffinate, non potrebbero essere altrimenti, la voce di Dea Mango lascia tensione a chi ascolta, dolce e tenebrosa nello stesso tempo. I brani viaggiano lenti con improvvisi battiti elettronici, l’opener “Closed Field” raggiunge subito la massima espressione del Bristol Sound, riff Dub rallentati con rabbuiate circostanze Soul. Potrei parlare dei Massive Attack ma rilegandoci all’attuale scena Trip Hop italiana citerei senza ombra di dubbio i Sixty Drops. La title track “Irrational Mechanics” rende quasi opportuno un abbandono della mente, molto coinvolgente la batteria, la voce ancora una volta riesce a fare la differenza. Non apprezzo il basso, sembra venire fuori da un altro contesto. Un continuo scivolare verso suoni glitch, la band stessa definisce questo concept nel seguente modo: “Le meccaniche irrazionali minacciano ogni certezza, rafforzano ogni debolezza. La realtà è armoniosa, la contingenza è caotica”. Tutto viaggia secondo una retta linea, non trovo quasi mai colpi di scena improvvisi e questo rende il mio ascolto attento e uniforme, non fatico mai e assorbo il tutto con desiderato piacere.

Cambiamenti improvvisi di tempo vengono percepiti in “Fomenta” ma il risultato non sembra essere gradito dalla mia attenzione che fino a quel momento si spostava sopra ben altre sonorità. Adoro la parte ipnotica del Trip Hop e la sua versione originale, riuscire a modernizzarla è una cosa molto difficile e soprattutto rischiosa. I Moongoose registrano un disco difficile, cercano di buttarci dentro eroicamente il (quasi)moderno concetto di Indie Rock, la loro prova non delude affatto e meritano interesse. Per ascoltare Irrational Mechanics bisogna essere dotati di grande concentrazione e spirito propositivo, a noi questo tipo di scommesse piacciono molto. I Moongoose fanno parte di quella schiera di band che non possono che fare bene alla musica considerato, anche, il valore di una cantante emozionale come Dea Mango. Una puntata sopra cui sarebbe opportuno alzare la posta.

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