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Thomas

Written by Interviste

 

In occasione del loro secondo full lenght dal titolo Fin dal sound funk e groove abbiamo scambiato qualche riga con i Thomas. Band piemontese la cui caratteristica è proprio quella di uscire dalle tipiche catalogazioni musicali.

Ciao ragazzi benvenuti su Rockambula. Partiamo subito col parlare dell’ultimo lavoro uscito, Fin, come potete descriverlo a chi ancora non ha avuto modo di ascoltarlo?
Fin è un disco che da tanto, ma che richiede anche un po’ all’ascoltatore. Per viverlo appieno bisogna ascoltarlo almeno una volta sul serio, per intero, e vi assicuro che ne uscirete appagati proprio come succedeva con un bell’ LP una volta.

Rispetto all’esordio Mr Thomas’s Travelogue Fantastic come si è evoluta la band musicalmente?
Sotto diversi aspetti, in realtà. Abbiamo lievemente cambiato la line-up, curato con maggior dovizia di particolari gli arrangiamenti e siamo ancora più consapevoli di prima delle nostre potenzialità come formazione.

All’interno di questo full lenght sono presenti strumenti inusuali come quelli a fiato e il violino. Quando e perchè avete sentito l’esigenza d’inserirli per completare l’opera?
In realtà se avessimo il budget e la possibilità tutti i nostri brani sarebbero infarciti di strumenti di ogni tipo. Ampliare la tavolozza sonora a disposizione non può che essere un bene sia per chi crea che per chi fruisce, anzi sarebbe stupendo potersi permettere una sezione fiati stabile, nei Thomas!

Parliamo invece di “April Fool”, il singolo di presentazione del vostro album. A cosa è dovuta questa scelta?
E’ una canzone calda per un periodo freddo. Se tocca le stesse corde agli ascoltatori che tocca a noi, allora il periodo di Natale è perfetto per “April Fool”.

La critica ha risposto abbastanza bene al vostro lavoro; voi come band siete riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati?
Noi non facciamo sogni ad occhi aperti e abbiamo i piedi per terra, ma dentro sogniamo palchi e audience ben più grandi di quelli che abbiamo a disposizione ora.

Quali saranno le prossime tappe per far conoscere questo album, avete un nuovo singolo o video da lanciare?
Sicuramente ci sarà un singolo con relativo video per l’estate, ma ci occuperemo di quello e del tour dopo le feste. Programmiamo di girare in lungo e in largo, se possibile!

Passiamo ad un argomento cruciale per una band, il rapporto con il pubblico, i concerti. Nella vostra biografia si può leggere che quello a cui avete sempre puntato prima di far uscire il disco d’esordio è stata la dimensione live, live più che altro dettati dall’improvvisazione. Adesso invece che avete due album alle spalle come si preparano i Thomas per i loro concerti?
La differenza sta nell’avere uno spettacolo coerente, con un crescendo, una scaletta curata, e il solito amore per il suonare dal vivo. Non è cambiato il nostro rapporto con il pubblico, ma quello con la nostra musica, che finalmente prendiamo un po’ più sul serio.

Abbiamo concluso, lasciamo le ultime righe a voi per dire qualcosa ai nostri lettori…
Prendetevi il tempo per ascoltare il nostro nuovo disco, magari proprio nell’ordine corretto e senza pause, e se vi piace e ci trovate nella vostra zona, venite ad ascoltarci dal vivo! Un abbraccio dai Thomas!

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Il ritorno dei Thomas con Fin

Written by Senza categoria

Registrato e prodotto dallo stesso cantante della band, Massimiliano Zaccone tra Acqui Terme e Torino negli studi Audiomokette, Fin mostra sempre lo stampo caratteristico della band dai tratti Funk e Groove aggiungendo un tocco più psichedelico e riflessivo. Gli undici brani dal tocco pop rappresentativo dei Thomas dagli esordi presentano una produzione ricercata nel suono e nella composizione, non mancano inoltre le collaborazioni che vedono anche l’incursione di strumenti atipici quali il violino grazie alla partecipazione di Alex Leonte, mentre troviamo Matteo Cerboncini alla chitarra solista e la sezione dei fiati è affidata alla Bandarotta Fraudolenta.

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Thomas

Written by Interviste

In genere il primo album è sempre complesso da realizzare…nel vostro caso è stato difficile arrivare a una così grande perfezione negli arrangiamenti?
Il fatto che il disco sia stato realizzato in casa in tutte le sue fasi, dalle registrazioni al missaggio al mastering, ci ha permesso di dedicare abbastanza tempo agli arrangiamenti, aspetto a cui noi teniamo particolarmente.
Come mai avete scelto di cantare in inglese e non in italiano? andreste mai a Sanremo se vi fosse proposto?
La scelte dell’inglese deriva dal fatto che il background musicale di tutti e sei gli elementi del gruppo è per la maggior parte di musica anglofona, pertanto al momento della composizione di un brano è naturale per noi pensarlo in inglese; inoltre il fatto che generalmente diamo più importanza alle musiche rispetto ai testi, ci ha condotti all’uso dell’inglese, essendo una lingua che permette con più facilità rispetto all’italiano una maggiore “musicalità”.
Per quanto riguarda Sanremo…mai dire mai.
La vostra musica è una sorta di crossover fra pop, rock, funky…voi invece come la definireste?
Non ci piace definirla e non ci interessa assolutamente farlo. Perché non lasciarlo fare agli altri?
Frakin’ monsters è il primo singolo: avete previsto di girarne anche un video?se sì avete già qualche idea?qualche anticipazione che potete darci?
Il video è gia da alcuni mesi su Youtube: a questo proposito colgo l’occasione per ringraziare il regista Mario Morbelli, a cui abbiamo lasciato carta bianca e che, con poca spesa, è riuscito a realizzare un ottimo prodotto di cui siamo enormemente soddisfatti.
Parlateci dell’artwork del disco che è davvero ben curato… 
L’artwork, come tutte le fasi del disco è stato realizzato interamente da noi.
Nonostante fossimo nuovi a questo genere di lavoro ci ha divertiti occuparcene e alla fine penso che abbiamo creato un buon prodotto, anche per via dei molti apprezzamenti ricevuti.
Cosa ne pensate dell’attuale scena italiana?
Sappiamo che in giro ci sono moltissimi gruppi che fanno musica interessante ma faticano a farsi conoscere, e questo è un peccato soprattutto per i fruitori di musica.
La musica cambia e si evolve velocemente…Dove e come vi immaginate fra dieci anni?
SICURAMENTE ancora a fare musica, SPERO ancora con il progetto Thomas.

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