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Keet’em Murt – Filosofia del Binario Morto

Written by Recensioni

Attivi dal 2008, hanno condiviso palchi con delle pietre miliari del Punk Rock. A cinque anni da Nero Disilluso ci presentano la loro ultima fatica musicale, Filosofia Del Binario Morto, un EP di sincero e rabbioso Punk Rock composto da sei tracce che volano e ti fanno venire voglia di ascoltarli ancora. I Keet’em Murt (chiaramente abbruzzesi), sono Ivano (chitarra e voce), Luca (chitarra e seconda voce), Dario (batteria), e l’ultima arrivata alle quattro corde Viviana. Questi quattro acidi, alcolici e ironici punk rocker, fotografano l’Italia odierna tra pusher, spensieratezza, rabbia, indifferenza, incertezza e no future.

Iniziano con “Essi Vivono”, una diretta descrizione dei potenti mascherati e subdoli che sembrano essere una specie senza possibilità di estinzione, se non con una rivoluzione. Non sò se i Keet’em Murt abbiano preso ispirazione dal film John Carpenter, però il fatto di aprire gli occhi e guardare il potere economico che risucchia la mente delle persone trasformandole in zombie ritorna spesso tra le loro parole, come in “Stretto”, una traccia dall’intro simile a “The Kids Arent Alright” degli Offspring.“Filosofia del Binario Morto”, singolo che da il titolo al lavoro, descrive attraverso la figura del tossico cittadino, la scelta di vivere al di fuori dagli schemi e dal perbenismo. Il tossico è colui che ha abbracciato la filosofia di vita dell’illegalità e delle finte gioie illusorie, è colui che se lo cerchi lo trovi al binario morto della stazione. Passiamo a “Mai Più”, brano dalle sembianze OI! che riguarda indietro a un tempo meno cupo, meno solitario, più facile e felice. “Romeo & Giulietta” è la favola in versione moderna e degradata, in cui i protagonisti sono un Romeo proveniente dai bassi fondi e una Giulietta ribelle. Si conclude con “Tutto Ciò Che sò”, una dichiarazione alcolica e marcia, immancabile in un Ep grezzo come questo.
Un disco per gli amanti del genere, un disco che nella sua tragicità appare spensierato, un disco veloce, un disco che nulla aggiunge alla scena ma rimane comunque sincero e fedele.

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