Rockabilly Tag Archive

(AllMyFriendzAre)DEAD – Wonders From The Grave

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A grandi passi al terzo full lenght continuando a coniugare rockabilly e glam rock con attitudine punk.
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The Backseat Boogie – Cut Out to Rock!

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Operazione nostalgia per The Blackseat Boogie, ma fatta con coscienza e competenza, ricercando volutamente un effetto da macchina del tempo che tenta di riportarci di peso nel secondo dopoguerra americano, orecchie gambe e fondoschiena, pronti a scatenarci ai ritmi ipnotici del Rock’n’Roll vecchia scuola, con spruzzate di Rythm’n’Blues, Boogie, Surf, Country. Quattordici tracce registrate alla vecchia maniera: “una buona band che suona in una stanza”, in uno studio tedesco che lavora esclusivamente con materiali e tecniche d’incisione risalenti agli anni ’40 e ’50. Al terzo disco la band milanese si dimostra preparata sul materiale d’origine e vanta un bagaglio tecnico e una conoscenza del genere tale da poter gestire con tranquillità quattordici tracce originali (in inglese) che, se proprio non suonano come gli americani dei ’50, di certo ne sanno interpretare lo stile e le caratteristiche peculiari. Un buonissimo prodotto per tutti gli appassionati di quella fetta così particolare di storia della musica, ma che si fa apprezzare (senza troppe pretese) anche da ascoltatori più disimpegnati.

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Tunatones – Vulcano

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Vi è mai capitato di precipitare in un Vulcano e ritrovarvi ad intraprendere un viaggio nel tempo verso sonorità appartenenti agli anni ‘50? A me si, ed è stato un viaggio per niente spiacevole. Comincia così la mia avventura in compagnia dei Tunatones e del loro ultimo album: Vulcano, per l’appunto. Il sottotitolo del disco parla chiaro: a New Exotic Rockabilly Adventure! Ok. Tra vulcani ed avventure esotiche credo che dovrò prepararmi a un’atmosfera molto hot. E così è, infatti! Già dalla prima traccia, “El Tiburon”, totalmente strumentale, capisco che in questo disco non si scherza affatto; qui ragazzi si rockeggia alla grande. L’album ha un incipit pazzesco, capace di creare la stessa suspance e che potrebbe provocare la caccia di uno squalo in mare; il pezzo lo immagino perfetto come colonna sonora di un film di Tarantino.

A partire dalla seconda traccia“Rockin’ The Highway” il genere musicale dominante in tutto l’album diventa pienamente riconoscibile. Il Rockabilly prende il sopravvento e l’immaginazione si sposta verso un’autostrada di suoni fatti di ritmo e velocità, da percorrere in moto ascoltando magari “Me And my Motorbike”; è la stessa autostrada dove qualche volta capita anche di dare un’accelerata alla propria vita, che inaspettatamente sembra decollare fino a farti sentire -perché no? – “Like a Goddess”.
Quando arriva il momento di “B.F.D.” la velocità incalzante del Rock’n’Roll cede il posto ad un ritmo più calmo, romantico; il lento perfetto per un ballo scolastico di vecchio stile. Nel pezzo successivo, “Night Has Never Been”, il ritmo continua la sua discesa verso il basso fino ad arrivare a toccare le note del Blues.

Con “Bonneville Speed” il disco riprende la sua corsa veloce per condurci al gran finale con “Heavy Medley”, un medley nel quale vengono riproposti tre grandi capolavori del Rock (“Hells Bells” degli AC/DC, “Run to The Hills” degli Iron Maiden ed “Enter Sandman” dei Metallica) tutti rivisitati ovviamente in chiave Rockabilliana stile Tunatones.
Non poteva esserci titolo diverso per quest’album, un concentrato di energia esplosiva che coinvolge a tal punto da non riuscire a rimanere fermi: sfido chiunque a non battere i piedi a ritmo di musica durante l’ascolto. Energia, movimento e tanta voglia di prendere la vita con più leggerezza; questi ed altri ancora gli ingredienti del disco dei Tunatones. Un vero Vulcano, insomma.

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