Premiata Forneria Marconi Tag Archive

Agostino Tilotta | Intervista al chitarrista di Uzeda e Bellini

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Abiura – Piccola Storia di una Bimba e del suo Aquilone di Idee

Written by Recensioni

Rock allo stato puro: ecco come si potrebbe definire in poche parole Piccola Storia di una Bimba e del suo Aquilone di Idee degli Abiura. Un titolo apparentemente lungo e complesso che lascia presagire sonorità Progressive Rock ma che, in realtà, piuttosto che Premiata Forneria Marconi (come Franz Di Cioccio il gruppo è originario di Pratola Peligna) e Banco del Mutuo Soccorso, prende come punto di riferimento i Timoria della prima ora (quelli con Francesco Renga in formazione, per capirsi) e i Litfiba post El Diablo. Dalla cosiddetta “Quadrilogia del Potere” della band fiorentina gli Abiura hanno infatti attinto parecchio, imitandone i suoni e gli stili. Basta ascoltare la chitarra in “Il Nonno della Bimba (il Vecchio)” per far tornare alla memoria il tapping di Ghigo Renzulli ma tuttavia c’è anche tanto altro in questo disco. “Sorella” è un brano dalla classica impronta Blues alla Stevie Ray Vaughan / John Mayall, mentre la conclusiva “Festa” è molto più Heavy rispetto a quanto sentito in tutto il resto del cd. Se dovessi dare un consiglio ai quattro ragazzi abruzzesi, direi loro di provare ad ascoltare anche i Diaframma, che del Rock italiano sono un pezzo importante e non da trascurare in modo da ampliare la molteplicità dei suoni proposti. Qualche riff di stile fiumanesco in fondo ci starebbe davvero bene all’interno delle loro canzoni, anche per dare una fluidità melodica maggiore facendo attenzione a non sfociare in un’impronta Punk che denaturalizzerebbe lo spirito del progetto. Avrei anche cercato un mixaggio leggermente diverso perché gli strumenti non sono bilanciati come dovrebbero ma tuttavia, a parte questo piccolo particolare tecnico che probabilmente sarà anche voluto per dare un sound “grezzo” e allo stato brado, come nel più classico Rock n’ Roll, il disco non soffre mai di “alti e bassi”. Piccola Storia di una Bimba e del suo Aquilone di Idee degli Abiura è infatti un lavoro che suona quasi perfetto anche negli arrangiamenti e, in aggiunta, degni di nota sono anche l’artwork generale con un insieme di disegni realizzati da una bambina e dalla stessa voce della band, opere d’arte del maestro Silvio Formichetti e foto volutamente retrò che richiamano alla memoria quelle di The Doors, The Allmann Brothers Band e The Notting Hillbillies. Perché in fondo le radici del Rock sono quelle, ed i buoni alberi nascono tutti da lì. O dall’Abruzzo forte e gentile!

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Banco del Mutuo Soccorso 19/10/2013

Written by Live Report

Negli anni Settanta il Progressive era certamente uno dei generi più seguiti dai giovani e di quella generazione, di gruppi ne sono sopravvissuti non molti (peccato!). In Italia i grandi alfieri erano Premiata Forneria Marconi (meglio nota come P.F.M.), gli Osanna, i Delirium, Le Orme, i New Trolls e il Banco del Mutuo Soccorso. Questi ultimi. il 19 ottobre scorso hanno dato vita a un concerto che raccontava la lunga carriera della band che ha saputo con la sua musica anche conquistare il mercato discografico d’oltralpe spingendosi  a esibirsi persino in Messico e in Giappone.

Tanti gli aneddoti che Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi raccontano dal palco del Pin Up, di Mosciano Sant’Angelo (TE) fra una canzone e l’altra, interagendo spesso con il pubblico ma soprattutto tanta la qualità e la perfezione assoluta delle esecuzioni di brani che, diciamolo, non sono certo semplici da suonare in studio  e ancor più live. Non si è assistito tuttavia a una sorta di autocelebrazione (perché si sa che la modestia li ha da sempre contraddistinti) ma a una continua ricerca sonora fatta anche di lunghi assoli e improvvisazioni di tastiere e chitarre che ben si incastonavano le une con le altre. Recentemente è stato ripubblicato anche uno dei lavori più importanti della band, Darwin, in un prezioso cofanetto disponibile in doppio cd e in triplo vinile e contenente l’album in versione rimasterizzata originale e live e un inedito, “Imago Mundi” in cui è ospite un certo Franco Battiato.

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Evoluzione darwiniana a parte, i fortunati che erano presenti alla serata hanno potuto ascoltare tutti i loro più grandi successi, da “Non mi Rompete” a “Il Ragno”, da “750000 Anni fa… L’Amore?”, da “Canto Nomade per un Prigioniero Politico” a “E mi Viene da Pensare”. Un trionfo apparentemente scontato quindi, con fan che nonostante spesso superavano i cinquant’anni, erano sempre attenti ad ogni dettaglio ed eseguivano persino richieste di brani non previsti in scaletta. Purtroppo grande assente della serata è stato lo storico chitarrista del Banco, Rodolfo Maltese, comunque stato sostituito egregiamente. Da segnalare inoltre un merchandising molto fornito di tutte le ultime uscite discografiche e persino di alcune rarità difficilmente reperibili sul mercato “normale”. Insomma nel complesso davvero un gran bel concerto, che se dovesse capitare fra le vostre mani non dovreste assolutamente farvi sfuggire.

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Le Porte Non Aperte – Golem

Written by Recensioni

Le Porte Non Aperte sono un progetto musicale nato nel 2010 ma che si ispira al Rock Progressivo  italiano e inglese degli anni settanta Emerson Lake & Palmer e Premiata Forneria Marconi in primis. Dopo lo strumentale “Preludio al Sogno” che dura poco più di due minuti “Golem” prende vita con “Il Re del Niente” in cui una voce aggressiva e ribelle tipo Piero Pelù o Demetrio Stratos fa da padrone sovrastando i compagni di viaggio. “La Città delle Terrazze” ha un inizio inquietante che ricorda un po’ i primi Diaframma, un po’ i Jethro Tull  di Aqualung ma man mano le chitarre e le tastiere fanno capire l’essenzialità del loro operato nella struttura generale del brano.

Questo concept album comunque tocca il picco più alto con “Binario 8” che meglio esprime la capacità di sperimentare e spingersi oltre un confine sonoro che resta visibile come l’orizzonte ma mai raggiungibile. Una intro di batteria in puro stile John Bonham vi introdurrà ne “Il Vicolo dei Miracoli” brano che forse non passerà alla storia del genere ma che può essere tranquillamente ascoltato (anche se è l’unico momento in cui la tentazione di mandare avanti è forte e c’è sino alla fine). “Rigattiere dei Sogni” sembra essere uscita direttamente dalla penna di Ian Anderson, segno che la band fiorentina sa in fondo il fatto suo in merito agli arrangiamenti sempre meticolosamente curati.
“Nemesi” è un breve esperimento sonoro pianistico il cui compito è solo quello di introdurre a “Oceano – Nel Canto della Sirena”. La fine sembra vicina ma in realtà ci sono ancora oltre venti minuti distribuiti in soli tre brani (anche se “Animale del Deserto Pt.1 – La Rivolta della Tartaruga Elsie – Animale del Deserto Pt.2” è una sorta di suite divisa in due parti) . Sandro Parrinello (voce), Marco Brenzini (flauto), Jacopo Fallai (chitarra), Daniele Cancellara (basso) Filippo Mattioli (tastiere) e Giulio Sieni (batteria) sono insomma un gruppo ben assemblato che merita la fiducia di un ascolto attento da parte anche dei fans più incalliti di Osanna e Van Der Graaf Generator.
Sarei curioso di ascoltarli dal vivo per vedere se riescono a mantenere alti gli standard di questo disco intriso di suoni vintage ma mai antiquati.

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