Odatto Tag Archive

AltrocheSanRemo Volume 7. Aprite il fuoco!

Written by Senza categoria

Senza battere ciglio siamo giunti alla settimana edizione del nostro mini contest. Il regolamento è, come sempre, semplicissimo. Dieci band in gara. Sulla homepage, in alto a destra, trovate tutti i brani da ascoltare. Più in basso, c’è un sondaggio. Potete votare anche più band contemporaneamente, una volta per ogni nuova connessione. Evitate trucchetti palesi, grossolani e mastodontici perchè rischiate di far squalificare la vostra band preferita. Al 3 Aprile 2014, ore 22:00, chi ha vinto porta a casa il premio. Un pacchetto promozionale comprensivo di segnalazione come Band e Video della Settimana, Intervista e/o recensione e banner per 1 mese. Queste le formazioni partecipanti e il loro brano.

7 Training Days – You Are Not. Quartetto Alternative Rock di Frosinone che miscela le migliori sonorità dai 60 fino ad oggi. Qui la recensione di un vecchio album e qui la clip scelta già come Video della Settimana
Aut in Vertigo – Rivoluzione. Cinque ragazzi di Pinerolo e Torino per un Rock che sa anche essere impegnato a suo modo. Ecco la recensione.
Dead Shrimp – Devil In My Head. Sono in tre, arrivano da Roma e il loro Blues è di quelli da pelle d’oca. La recensione.
Deathless Legacy – Killergeist. Horror Metal teatrale da Firenze. Recensione e intervista.
Dotzauer – Organic Silver. Da Treviso, a metà tra Post Metal e Ambient. Qui la rece.
Il Babau & i Maledetti Cretini – Danza. Rock Regressivo che sa non prendersi troppo sul serio, facendo musica di qualità altissima. Recensione positivissima.
Malascena – Essere. Originale trio Rock bolognese. Recensione qui.
Odatto – Le Solite Favole. Quartetto Punk Rock parmigiano. Trovate qui una nostra recensione.
The Blacklies – Higher. Elettronica e Rock si incontrano nel sound di questa formazione di Pisa. qualche parola a riguardo in questa pagina.
Virgo – L’Appuntamento. Ottimo Blues Rock in lingua italiana. Rece qui.

to Ronnie Montrose…

Read More

Odatto – Odatto

Written by Recensioni

Parmensi e attivi dal 2004, gli Odatto hanno già alle spalle due demo, Quelli Come Noi e Ovunque Tu Voglia Andare, e un full lenght Sanno che Ci Sei. A ottobre del 2013 hanno concluso i lavori per la loro ultima fatica, un disco che porta semplicemente il nome della band come titolo, stilisticamente a cavallo fra un Punk italiano di chiara matrice americana e il Metal che già caratterizzava i lavori precedenti. Odatto, infatti, si apre con “Finirà Così”, brano che chiarifica subito la precedente lezione metal, con il cantato spesso obbligato a dilatazioni e contrazioni per riuscire a rendere intellegibile i termini. Sono molto bravi musicalmente e variano spesso all’interno del brano, sia per quanto riguarda il dialogo degli incisi melodici sia per ciò che concerne l’orchestrazione. Non sono coinvolgentissimi nonostante esprimano tanto pathos e tanta rabbia. Anche in “Giorni” troviamo di nuovo l’ispirazione Metal -colpa delle chitarre raddoppiate – e un bel giro di basso. Ricordano un po’ i Linea 77 per la vocalità principale e il dialogo con le backvoice. Con  “Solo Andata”, però, ci si rende conto che gli Odatto hanno svelato già tutte le loro carte.

Qualcosina cambia con “La Nave”, caratterizzata da un sound più patinato e un riff anche più orecchiabile dei precedenti e meno immediatamente connotabile come genere. Esattamente come già si era notato, ci si rende conto che gli Odatto sono bravi ma musicalmente non sono niente di più che quello che hanno già detto in tre tracce. I testi, però, sono davvero meritevoli: senza essere aulici e altisonanti come certi gruppi Alternative, senza essere oscuri come ad esempio sanno essere tanto bene i Verdena, pur essendo incazzati come Ministri, Teatro Degli Orrori, Linea77 riescono a svolgere bene un filo logico narrativo. A “Un Posto Migliore”, però, le chitarre raddoppiate stancano. “Cosa C’e’ da Perdere” apre con un sospiro. La voce è più roca, il testo è puntellato di rime aperte sulla vocale e, in puro stile italiano, evitabile. L’apertura centrale del pezzo è esplosiva, costruita con solite chitarre doppie e un basso che muove in stile Crossover. Sono bravi, l’abbiamo già detto, ma a questo punto, con ennesimi ritorni stilistici e pochissime variazioni, viene da chiedersi se non fosse preferibile fare un Ep.

Dopo un po’ non riesco neppure ad apprezzare più l tecnica: il disco prosegue con “Anima” e “Le Solite Favole”, ma è solo con il ritornello di “Libertà o Schiavitù” che mi riprendo un attimo dal tepore e riesco ad apprezzare di nuovo questi ragazzi. Il disco chiude con “Come le Nuvole” e l’unica cosa che lascia è il dispiacere di non essere riuscita ad ascoltare un album tutto d’un fiato, convinta che, prese singolarmente e ascoltando due o tre canzoni, avrei potuto apprezzare maggiormente ogni traccia e l’intero Odatto.

Read More