Nobraino Tag Archive

L’incantatore di storie – Intervista a Lorenzo Kruger

Written by Interviste

Qualche domanda al leader dei Nobraino dopo l’uscita del suo esordio solista.
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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #21.07.2017

Written by Playlist

Nobraino @ Tipografia, Pescara 27/01/2017 [PHOTO REPORT]

Written by Live Report

3460608524. No, non è il mio numero di telefono. È il nome del nuovo album dei Nobraino, e il 27 gennaio l’hanno presentato al Tipografia di Pescara.
Il concerto è stato aperto da Le Strade del Mediterraneo, band abruzzese che ama unire  il cantautorato alle musicalità Folk Pop. Il pubblico ne ha apprezzato le sonorità, e la formazione era già nota ai più, che cantavano spensieratamente i testi delle canzoni di Mattia Stirpe, dal loro album di debutto Quando gli Asini Voleranno.
Il tempo di un veloce cambio palco ed ecco apparire i pittoreschi Nobraino in tutto il loro splendore. Tipografia li ha ospitati spesso, ma a quanto pare il pubblico abruzzese non sembra mai pago dei loro spettacoli. Non a caso ho detto “spettacoli” e non “concerti”. La scelta dei costumi, gli accessori di scena, il telefono a disco onnipresente sul palco. Il carisma di Lorenzo Kruger, la voce e la tromba di Davide Barbatosta e tutta la band hanno trasportato gli ascoltatori per ben due ore, proponendo quasi l’intero nuovo album oltre ad alcuni immancabili classici come “Endorfine”.
Ritmiche Funk e più introspezione nelle liriche rispetto all’autoironia a cui ci avevano abituato, ma probabilmente 3460608524 è il disco più disco dei Nobraino, per usare le loro stesse parole. Anche per me quella a Tipografia è stata la data più data dei Nobraino. Buona visione e buona musica.

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Tipografia & Dadalive, i prossimi concerti da non perdere a Pescara

Written by Eventi

Il 2017 inizia bene a Tipografia, club del capoluogo abruzzese che dedica i venerdì alla musica dal vivo, in collaborazione con Dadalive.

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Il primo appuntamento per questo venerdì 27 gennaio ci saranno i Nobraino3460608524 è il loro ultimo album, il quinto della carriera, uscito lo scorso 11 novembre per Woodworm Label, a due anni dal precedente L’Ultimo dei Nobraino. Tredici brani per un disco che segna la maturità di questa originalissima band, con una precisa intenzione che è già nel titolo: l’interazione con il proprio pubblico. Sì, perché quello nel titolo è un vero numero di un cellulare, a cui la band risponde in giorni e orari precisi. Un desiderio di riappropriarsi di spazi di socialità vera, a viva voce, tra i componenti della band e la “base”.
Opening act: Le Strade del Mediterraneo
link evento FB | apertura porte ore 21,30 | ingresso € 10 + DP in prevendita qui, € 12 alla porta

Il 10 febbraio sarà la volta di Pierpaolo Capovilla e soci. Il Teatro degli Orrori (La Tempesta Dischi), self-titled composto da dodici tracce che dipingono l’affresco di un’Italia allo sfacelo con disarmante ironia e sarcasmo. Un viaggio nella società italiana affrontato con la rabbia viscerale e lo struggente disincanto che contraddistinguono la band. L’album si spinge verso un rock più definito ed essenziale ma anche più ricercato, sottolineando il nuovo corso intrapreso dal gruppo, dove spicca l’attenzione poetica ai testi che da sempre contraddistingue la scrittura del frontman. Un album pensato e scritto per essere suonato live, la dimensione naturale de Il Teatro degli Orrori dove la band si esprime al meglio e sviscera tutta l’energia e la furia dei propri brani.
link evento FB | apertura porte ore 21,30 | ingresso € 12 + DP in prevendita qui, € 15 alla porta

Il secondo live di febbraio sarà quello di Dente, che porta in tour il suo ultimo Canzoni per Metà. Il primo singolo, “Curriculum”, è stato presentato lo scorso 13 settembre in diretta Facebook realizzando tredici diversi video in dodici ore, da mezzogiorno a mezzanotte, in una lunga maratona per le strade di Milano. Un modo inedito e coraggioso di usare i social network che ha appassionato pubblico e addetti ai lavori: le brevi clip hanno totalizzato nel corso della giornata più di 100 mila visualizzazioni. Dente è un musicista che negli anni ha conquistato un pubblico sempre più numeroso e affezionato riuscendo a imporre il suo personalissimo linguaggio pop dai tratti essenziali e ricercati. Dopo dieci anni di carriera il cantautore continuare a sperimentare, destrutturando la forma canzone pur mantenendo intatta una solida identità: le 20 tracce si snodano tra melodie intime e soffuse che accompagnano storie sentimentali agrodolci, caratterizzate da una poetica pungente, ironica e a tratti crudele.
link evento FB | apertura porte ore 21,30 | ingresso € 10 + DP in prevendita qui, € 12 alla porta

Tutti gli eventi sono riservati ai soci ARCI.

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“Vertigini”, il nuovo singolo dei Nobraino

Written by Novità

Un brano leggero sulla leggerezza. Probabilmente uno dei pezzi meno impegnati del disco di cui farà parte (la cui uscita è prevista per il prossimo autunno) ma che rappresenta comunque la giusta premessa per quello che sarà un album di cambiamento.

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Amarcord – Vittoria

Written by Recensioni

Gli Amarcord, sono cinque fiorentini che ispirati probabilmente dall’omonimo lavoro del maestro Federico Fellini, hanno scelto questo nome per il loro gruppo. Vittoria è il titolo del loro album d’esordio. Amarcord è una parola di origine romagnola, la contrazione di un’espressione che in italiano suonerebbe più o meno come “io mi ricordo”.  Una decisione che assomiglia a una scelta di campo, di fare del ricordo e della memoria temi importanti per l’album. Il legame con l’immaginario retrò si limita però, solamente ai testi, la parte musicale, i suoni e riferimenti sono, invece, privi di qualsiasi patina temporale e si mostrano molto moderni. Vittoria, infatti, è un album al 100% contemporaneo, che professa un Pop – Rock melodico, immediato, che li avvicina nello stile e nell’approccio a gruppi come Negramaro, Nobraino e Marta Sui Tubi. Di questi ultimi colpisce immediatamente la somiglianza nel timbro della voce del cantante Francesco Mucè con quella di Giovanni Gulino. In generale i brani sono molto simili tra loro con soluzioni e scelte musicali omogenee, rasentando spesso momenti di monotonia. Ci sono però, tra le undici tracce, alcuni brani che spiccano: “Balene” e “Vittoria” tra tutti, la prima per il ritornello killer e la seconda per l’improvvisa vivacità poiché spezza la spirale di uniformità dei primi quattro brani. Meritano di essere citati anche “Sulle Mie Spalle” per la pulizia e l’immediatezza e “Lucifero e Beatrice” ariosa ed evocativa con vaghi richiami jazz.  In tutto l’album prevale un’aurea molto commerciale, nonostante i testi siano sempre ben strutturati e mediamente superiori a quanto si ascolta nel genere di riferimento. Le melodie e i ritornelli orecchiabili sono un ottimo punto di forza, anche se manca il piglio, la giusta dose di rabbia e cattiveria, che si vorrebbe sentire quando si parla di tematiche forti, come nel brano “ I Nostri Discorsi”. Vittoria è un disco d’esordio con molti aspetti positivi, mostra il lavoro di un gruppo strutturato e maturo, ma che ha preferito una soluzione stilistica intermedia tra il commerciale e l’indie. Un insieme di contenuti potenziali e interessanti che musicalmente si muovono e si mantengono in una zona sicura e confortevole già percorsa ampiamente da altri e  spesso poco appassionante.

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Torna dal 12 al 15 agosto il Rock Your Head festival

Written by Senza categoria

Riconquistare gli spazi e restituire loro nuova linfa e nuova vita. Creare punti di contatto tra le energie creative presenti sul territorio e sinergie con le forze artistiche che provengono da indefiniti altrove. Nato nel 2008 a Montebello di Bertona (PE) dalla forza di volontà e dalla passione di un gruppo di ragazzi sempre più consapevoli delle criticità e delle potenzialità del territorio, torna con tali intenti il Rock Your Head festival pronto a scuotere gli animi dal 12 al 15 agosto 2015. In attesa di svelare il programma completo, l’organizzazione rende note le attività e la line up delle prime due giornate e ne annuncia una gustosa anteprima prevista per sabato 4 luglio presso la libreria TIBO: a partire dalle 18 aperitivo in collaborazione con “Cignale – agriturismo & società agricola” che proporrà un menu con prodotti locali  e che sarà accompagnato da djset. Alle 22.00, il live della band Surf Garage romana John Canoe, formatasi nell’autunno del 2009 dall’unione di Jesse Gemano’ (voce e chitarra), Stefano Padoan (voce e batteria), da subito riconoscibili per le loro melodie disinvolte ma d’effetto che mischiano Surf al Garage Rock più Punk e alternativo.

Il 12 agosto il festival si prepara ad accogliere i partecipanti sin dal primo pomeriggio con l’apertura del Belomonte Social Bar, offrendo la possibilità di sistemarsi nell’area camping in piena tranquillità. Durante la serata la scelta delle due band che si esibitanno sul Camping Stage va a privilegiare la scena emergente. I Voina Hen sono infatti una band proveniente dall’amena Lanciano che ha da poco pubblicato il primo EP Finta di Niente, interamente autoprodotto e diretto artisticamente da menti malate di Manuele Fusaroli (Luci della Centrale Elettrica, Zen Circus, Nada, Nobraino, Management del Dolore Post-Operatorio ecc.) e Marco Di Nardo (Management Dolore Post-Operatorio). Nella primavera del 2014 iniziano le registrazioni del loro primo disco ufficiale, sempre al seguito della folle accoppiata Di Nardo-Fusaroli. Saranno inoltre protagonisti della serata i Bee Bee Sea, mantovani dall’attitudine Garage che puntano dritti al cuore, senza lasciare scampo, attaccando ritornelli che teletrasportano nel Big Sur californiano per poi, inconsciamente, scaraventarti a Manchester o Nashville. Se i Black Lips fossero nati in terra d’Albione forse suonerebbero così. Il loro omonimo disco d’esordio esplosivo e straordinariamente maturo per questi tre ragazzi cresciuti laddove la provincia mantovana si incunea nel bresciano, frutto di una lunga collaborazione con il T.U.P. Studio di Brescia dove, sotto la direzione di Bruno Barcella e Alessio Lonati, hanno cesellato e arrangiato il disco, nella romantica convinzione che ogni brano dovesse risultare un singolo.

Il 13 agosto invece inizieranno le diverse attività permanenti parallele ai concerti: sin dalla mattina infatti sarà aperta l’area ozio letterario in collaborazione con la libreria Tibo che gestirà una libreria ambulante a cielo aperto durante tutte le giornate del festival, con presentazioni di libri e reading, e con un nuovo spazio dedicato alle streetarts,  ci saranno giochi ed intrattenimenti per il pubblico più giovane e si realizzerà la programmazione Rock Your Earth con produttori locali e workshop sulle pratiche del villaggio sostenibile. Dal primo pomeriggio aprirà anche l’area ludica adiacente al Social Bar con giochi ed intrattenimenti disparati. I concerti avranno inizio alle 17:30 con l’esibizione di The Blues Against the Youth, progetto solista di Gianni TBAY, che si esibisce da solo suonando simultaneamente chitarra, voce,  grancassa, hi-hat, kazoo e l'”invisibile rullante di ferro”. Nel 2008, dopo vari anni di esperienza nella scena Hardcore Metal internazionale con il suo gruppo The Orange Man Theory, il musicista romano fonda questa one man band per tributare alcuni ascolti di un tempo che non ha mai abbandonato. Inizialmente ispirato dai suoi eroi Country Hank Williams, Merle Haggard e David Allan Coe, The Blues Against Youth sincretizza varie influenze, passando dal riff rock ’70 dei Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd e Grand Funk  Railroad, attraverso il Blues primitivo dei padri del delta, andando verso qualcosa di fangoso e travolgente.  L’esibizione sarà seguita da un djset che preparerà il pubblico alla programmazione serale ed all’apertura del mainstage con tre band dall’approccio sperimentale e dalle profonde influenze Shoegaze, Darkwave e Psichedeliche: l’apertura sarà di Felpa, progetto solista nato dall’esigenza espressiva di Daniele Carretti degli Offlaga Disco Pax, che trae ispirazione tanto dall’Italia musicale di fine anni ’90 quanto dall’Inghilterra musicale di inizi anni ’90, ma volendo guarda ancora più indietro nel tempo. Infine sarà la volta degli headliner The KVB, duo inglese formato da Nicholas Wood & Kat Day: come un sogno ricordato in maniera confusa, si mescolano nella loro musica i riverberi tipicamente Shoegaze con una produzione elettronica minimale. Un progetto avviato con una serie di Ep in vinile e cassetta prima di giungere al primo full-length, Always Then del 2012. Altri due album arrivano l’anno successivo (Immaterial Visions e Minus One), il secondo dei quali rivisita materiale già edito in cassette ad edizione limitatissima. Nel 2014 il duo registra a Berlino le tracce del proprio Ep Out of body, collaborando per la prima volta con il batterista Hoe Silworth, meglio conosciuto per il suo lavoro con gli Stereolab. In chiusura i ritmi tribali, cerebrali ed ipnotici dei Warias, progetto che vede dietro la produzione artistica Matteo Salviato bassista di The Soft Moon, band capitanata dallo statunitense Vasquez.

Evento Facebook https://www.facebook.com/events/847436652007734/
Sito http://www.rockyourheadfestival.com/
Pagina Facebook https://www.facebook.com/rockyourheadfestival?fref=ts

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La Scimmia

Written by Interviste

Silvio “Don” Pizzica ha incontrato Lorenzo Faustini, la mente dietro al progetto capitolino La Scimmia. Alla scoperta di un modo di concepire il fare musica, autenticamente antico ma avanguardistico nel suo recupero della totale libertà espressiva.

Ciao Lorenzo. Tu sei voce e parole dietro al progetto Indie cantautorale La Scimmia. Nella realtà dei fatti la tua è una band, un progetto aperto o cos’altro?

È un continuo divenire. Cago canzoni come se fosse un bisogno fisiologico; chi mi sta vicino suona con me.

Perchè La Scimmia? Perchè questo nome? Cosa nasconde e cosa vorrebbe evocare?

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La Scimmia è una brace d’estate, carne con l’osso e vino rosso, chi più ne ha più ne dia; è un elogio alla terra e una bestemmia contro un Dio alieno spazzino.

Da quale esigenza nasce la tua voglia di fare musica? Cosa puoi aggiungere al panorama indipendente italiano?

Non voglio aggiungere nulla. Mi trovo a far musica ridotta all’osso, senza campionamenti e scopiazzatura. Sono quello che hai visto, mi sento di rischiare ma non mi va di mentire; mi piacerebbe che l’indi andasse verso l’essenziale senza cercare di scimmiottare la musica pop commerciale delle major. In questo mi sento di aggiungere qualcosa. Togliendo; forse.

Ho visto qualcosa difficile da inquadrare. Minimale come dici tu ma comunque pieno di sé. Come descriveresti la tua musica e un tuo spettacolo senza usare etichette?

Un buon connubio tra fumo e arrosto; ha il sapore delle canzoni suonicchiate dai nostri padri in vacanza in Grecia.

Bella definizione. Ascoltandoti mi è sembrato di notare una certa attenzione ai testi e ad un atteggiamento sarcastico e irriverente. Non credi però che in Italia si dia poca importanza alla musica, nella sua parte strumentale?

Si. Ascolto prettamente musica italiana quindi non saprei dirti. Chi ha curiosità vince sempre.

Torniamo al discorso su major e musica “commerciale”. Ormai le differenze stilistiche tra Indie Pop e musica leggera sono minime. Stanno cambiando i gusti del pubblico “alternativo” o il tutto è da ricercarsi in precise scelte di mercato volte a coprire diverse fette di fruitori con il minimo sforzo e con prodotti simili?

Maledizione spero di no. Ascolto musica che mi da emozione e quasi sicuramente rime semplici come cuore/amore non mi interessano; devo poter ascoltare Franco Califano come gli Antony Laszlo, ma la cosa fondamentale è che quello che hanno da dire non sia costruito per arrivare. La mia canzone nasce e muore in un ora, 4 sigarette, e mezzo vino. Nuda e cruda è l’esigenza di un momento, quasi uno spasmo non controllato dei muscoli; quindi non faccio distinzione tra commerciale e non commerciale se non è passione è solo merda.

Domanda difficile. O almeno ci provo. Perché qualcuno dovrebbe ascoltare La Scimmia?

La Scimmia è un esistenza romana in zona Divino Amore. È una storia raccontata al bar mentre si sfidano i vecchi a tresette. Si può ascoltare come no.

Torniamo alla musica italiana, tua vera passione. Qual è l’ultimo vero talento in musica spuntato nel nostro paese?

Gli Antony Laszlo etichettati Inri. Mi è piaciuto anche l’album Ecce Homo di Andrea Laszlo de Simone che fa parte del duo ma gli Antony Laszlo sono decisamente più fruibili. Iosonouncane è la scoperta dell’acqua calda ma con Die è in leggero calo. Il Capra (ex Gazebo Penguins); John de Leo con Grande Abarasse ha toccato vette cosmiche. Me ne piacciono tanti.

Parliamo della tua polemica con Borghese. Hai criticato con durezza un suo brano e a lui non sono piaciuti i tuoi toni. Pensi sia impossibile essere sinceri e senza ipocrisia tra “colleghi” o il problema sta solo nelle modalità della critica? Il limite tra “fascismo”, come l’ha chiamato lui, e libertà d’opinione è tutto nel rispetto e nella forma?

La libertà non è star sopra un albero, non è nemmeno il volo di un moscone che parla d’amore. La libertà è partecipazione. Non lo dico solo io; non conosco altri modi che l’estrema schiettezza e l’impulso. Non sarei La Scimmia

E allora ci provo. Dimmi un artista indipendente tuo connazionale che non riesci a tollerare?

La domanda è semplice. Non tollero nessuno al di fuori del Capra, Iosonouncane, Antony Laszlo, e John De Leo.

Torniamo a La Scimmia. Avete obiettivi precisi a breve e lungo termine? Cosa state preparando e dove credete di poter arrivare?

Non credo di realizzare mai un cd. Non ho bisogno di sentirmi raccolto. La Scimmia sarà sempre un continuo fruire. Un torrentello che si perde nel bosco. Magari andiamo a San Remo.

Ultima domanda secca. Più stupidi i Nobraino o il popolo degli hater a tutti i costi? o magari Roy Paci?

I Nobraino non erano malaccio e non so chi siano gli hater; intuisco odiatori. Roy Paci lo andai a sentire una dozzina di anni fa al Villaggio Globale a Testaccio. Non si esibi perchè non lo aggradava l’audio; così è stato. Non me ne vogliano i Nobraino e mi baci il culo Roy Paci

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Nobraino 19/12/2014

Written by Live Report

Nobraino– 19 dicembre 2014 @ Hiroshima Mon Amour, Torino

Me lo ricordo bene il mio primo concerto dei Nobraino. È stato all’incirca due anni fa, sempre all’Hiroshima Mon Amour (in realtà mi trovavo lì per ascoltare Giorgio Canali & Rossofuoco): che spettacolo che fu! Che animali da palcoscenico e che frontman fantastico Lorenzo Kruger, capace di sostenere un concerto di quasi tre ore (non scherzo, tre ore!), con una carica tremenda, senza mai scendere un attimo di tono. Tornai a casa felice. Stessa location, diversa compagnia, pubblico aumentato notevolmente (com’è giusto che sia), e ben diverso lo spettacolo a cui ho assistito lo scorso 19 dicembre: quel frontman dalla voce d’abisso che tempo addietro mi aveva lasciato senza parole è apparso sottotono e “scazzato” (concedetemi il termine, rende benissimo l’idea) fin da subito. La band, impeccabile nell’esecuzione come sempre, quasi priva però di quella “verve” che tempo addietro mi aveva entusiasmata. Certo, i momenti di delirio non sono mancati: il salto sul pubblico, l’ormai famosissima performance del taglio di capelli a qualche volontario (a quanto pare è diventato un rituale dopo che Kruger l’ha eseguito su sé stesso al concerto del 1° Maggio nel 2012), il tour di Kruger sotto il palco; il tutto però è apparso assolutamente privo di naturalezza, quasi come dettato da un copione al quale non crede più nessuno. E se lo stesso artista non è convinto della sua performance, come può esserlo il pubblico? Tuttavia a fine concerto tutti sembravano abbastanza divertiti, ma almeno tre soggetti (io e chi era con me) hanno avuto la percezione che sono gli stessi Nobraino a non divertirsi più per ciò che fanno; inoltre gli stessi soggetti sopra citati hanno anche sperato che si trattasse di un caso isolato, di un evento paranormale, di una semplice giornata di merda per chi era su quel palco, perché pensare che possa essere ormai “quello” un concerto dei Nobraino, beh, metteva troppa tristezza.

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Il Club dei Vedovi Neri, “INRI” è l’ultimo singolo

Written by Senza categoria

Il video è stato ideato, prodotto e realizzato da Il Club dei Vedovi Neri a supporto dell’ultimo singolo, “INRI”, tratto dal nuovo album D’amore non si Muore ed è visualizzabile sul canale ufficiale Youtube. Il gruppo è nato dall’incontro tra il cantautore milanese Francesco Casarini, autore di musiche e testi e il polistrumentista e arrangiatore marchigiano Claudio Brizi. La formazione viene completata da due musicisti bolognesi, il bassista Pietro Zanini ed il batterista Renato Raineri, entrambi molto attivi nel panorama musicale della città e vanta varie collaborazioni tra cui quella con Davide Barbatosta dei Nobraino.

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Nobraino e Cristina Donà in concerto all’Hiroshima

Written by Senza categoria

Doppio appuntamento con il panorama Indie-Rock ed il cantautorato italiano questo weekend all’Hiroshima: venerdì 19 e domenica 21 dicembre calcheranno infatti il palco del club torinese i Nobraino e Cristina Donà. I primi, reduci da una lunga serie di concerti partiti lo scorso febbraio, tornano in campo per riproporre, oltre ai loro successi più indiscussi, l’ascolto de L’Ultimo Dei Nobraino, il lavoro discografico più recente, uscito lo scorso 4 febbraio per Color Sound Indie/Warner Music Italy. Domenica sarà invece la volta di Cristina Donà che, appena terminata la promozione del suo nuovo disco Così Vicini con una serie di concerti in versione acustica, è pronta a ripartire per uno Special Elecrtic Tour con tutta la formazione al completo: al musicista e produttore Saverio Lanza si aggiungono infatti Emanuele Brignola al basso (già al suo fianco dal 2007) ed il batterista e percussionista storico della Donà, Cristiano Calcagnile, che l’ha accompagnata nei tour dei primi tre album.

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La Band della Settimana: Laika Vendetta

Written by Novità

Il progetto Laika Vendetta nasce ad Alba Adriatica (TE) nel Luglio 2011 e inizia a farsi strada nel panorama emergente italiano. Con Laika, Silvia, Jeanne e…le Altre, album autoprodotto, raccolgono un buon consenso di critica e pubblico, passaggi radio su emittenti come Radio Delta 1, Radio Onda D’Urto, Virgin Web Radio e molte altre ancora. Date e collaborazioni con artisti come Paolo Benvegnù, Iosonouncane, Aucan, Sick Tamburo, Giorgio Canali, Niccolò Fabi, Rezophonic, Management del Dolore Post-Operatorio, Niccolò Carnesi e altri ancora. Premiati in diversi Festival come MW Festival 2011, Gulliverock 2012, Free Tribe 2012, Sotterranea 2013, i Laika Vendetta sono una band dove la tensione “si crea tra la poesia decadente dei testi da una parte, e il vitalismo e l’ aggressività della musica dall’altra” (cit. Suono). A febbraio 2013 entrano in studio con Manuele “Max Stirner” Fusaroli (produttore di Tre Allegri Ragazzi Morti, Teatro degli Orrori, Zen Circus, Management, Nobraino, Criminal Jokers, etc). Registrano Elefanti in Fuga, pubblicato a Febbraio 2014 per il collettivo artistico LA NOIA, un disco che si pone da una parte come una critica ai valori professati dalla società dei consumatori, dove la felicità è stata sostituita dal possesso, dall’altra come una spinta vitale a ricercare un Sé più profondo.

Freschi vincitori della seconda edizione di Streetambula Music Contest, sono loro la nostra nuova band della settimana

Sito Ufficiale

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