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THE DARK NIGHT al Garbage Live Club

Written by Senza categoria

La notte dell’arrivo della befana si tinge di nero a PRATOLA PELIGNA (AQ). Al Garbage Live Club arrivano alcune tra le migliori band del genere d’Italia per una serata pazzesca. Ad aprire le danze, da Sulmona, i No Love Lost, nati come band tributo ai Joy Division ma ormai un’entità con uno spirito proprio che ne ricalca solo lo stile peculiare fatto di un tribalista post-punk. A seguire la band che, questa estate, ha lasciato a bocca aperta il pubblico di Streetambula Rock Contest venuto per ascoltare sopratutto Thegiornalisti ma tornato a casa con le loro canzoni nella testa. Sono i We Are Waves che arriveranno direttamente da Torino con la loro potente miscela di Wave e Post Punk. Chiuderanno la serata i Christine Plays Viola; in pausa dopo le infinite serate in giro per l’Europa, tornano a suonare nel loro paese d’origine, pronti a farci ascoltare dal vivo i loro brani più riusciti e magari qualche brano delle loro ultime produzioni. Di più di cosi’ non potevamo fare; serata da non perdere, per gli amanti del genere Dark e per gli amanti della musica tutta.

MARTEDI’ 5 Gennaio ore 22:00
Garbage Live Club Via Levante 1 Pratola Peligna (AQ)
WE ARE WAVES
NO LOVE LOST
CHRISTINE PLAYS VIOLA

EVENTO

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No Love Lost

Written by Interviste

Come ci piace fare spesso, Rockambula è stato media partner dell’evento organizzato questo dicembre a Sulmona (AQ) denominato Soundwave Christmas Nights, festival dedicato alla musica originale indipendente. Pur non trattandosi espressamente di un contest, Rockambula ha voluto comunque istituire un piccolo premio che consiste in un mini pacchetto promozionale comprensivo di recensione e/o intervista più banner pubblicitario sul nostro sito per circa un mese. La band che abbiamo scelto in quanto protagonista con il progetto più interessante e originale anche solo in ottica potenziale è stata quella denominata No Love Lost. In questa intervista cerchiamo di capire meglio di che progetto si tratta, quale possa esserne il futuro e cercheremo anche di ragionare su alcune tematiche care sopprattutto alle scene di provincia.

Iniziamo da una domanda ovvia. Il vostro nome richiama alla mente la grande band capitanata da Ian Curtis e voi avete iniziato la vostra avventura proprio come cover band dei Joy Division. Aver fatto cover è più utile a scrivere e proporre pezzi propri o più un ostacolo dovuto al rischio “imitazione”?
Aver iniziato come cover band dei Joy Division ha sicuramente contribuito a creare amalgama e affiatamento nel gruppo. Il rischio imitazione volontaria non c’è mai stato perché in fase compositiva seguiamo le nostre idee e l’istinto del momento senza doverci preoccupare di imitare qualcuno o assomigliargli. Se ci sono delle affinità con altre band non sono volute e cercate ma sono solo frutto dei nostri ascolti e gusti giovanili. Quando abbiamo deciso di cominciare a proporre un nostro repertorio abbiamo iniziato come nuovi No Love Lost e non come costola della cover band che eravamo prima.

Perché avete scelto di iniziare con le cover e perché avete scelto di passare a proporre pezzi vostri? Suonate ancora brani dei Joy Division dal vivo?
Il gruppo inizialmente è nato come una sfida a proporre una band poco conosciuta ai più e comunque poco coverizzata. L’idea era di fare alcune esibizioni in pubblico e divertirci a suonare una musica che aveva sempre esercitato un certo fascino su di noi. Abbiamo deciso di cominciare a proporre brani nostri perché da sempre noi tutti abbiamo avuto un approccio compositivo alla musica, ci viene naturale. Ognuno di noi tre normalmente compone in proprio e a maggior ragione trovandoci tutte e tre insieme, idee vecchie e nuove si sono accumulate con una certa rapidità dandoci la possibilità di scegliere tra un materiale numericamente consistente ancora in fase di definizione e composizione. In eventuali serate dal vivo in cui avremo la possibilità di suonare per più di un’ora sicuramente riproporremo dei brani dei Joy Division.

La vostra formazione attuale non prevede batteria, o meglio batterista. Il suo ruolo è affidato all’elettronica. Quanto la batteria elettronica può essere un vantaggio (Albini ci ha costruito una carriera, passatemi il termine, con una certa Roland) e quanto un limite per la vostra proposta? E perché avete fatto questa scelta?
La batteria elettronica (ma le basi in generale) per noi e per il nostro sound è un vantaggio in quanto la nostra musica necessita di ritmi definiti e ben schematizzati; ci da la possibilità di far lavorare il basso in modalità non usuali (uso di ottave alte quando lavora in contemporanea con un basso synth) mantenendo una certa corposità del suono e avendo virtualmente una sorta di seconda chitarra. Inoltre la batteria elettronica permette al basso di esprimersi liberamente con riff definiti e di effetto e permette al cantante/tastierista di dedicarsi totalmente al canto. Attualmente non vediamo svantaggi nell’utilizzarla e non escludiamo neanche il ritorno di una batteria acustica in futuro quando e se necessario.

Vi ho ascoltato dal vivo durante l’esibizione a Sulmona (AQ) al Soundwave, un piccolo Festival di cui Rockambula è stato media partner (ndr I No Love Lost hanno vinto qui il premio Rockambula). Perché avete scelto di parteciparvi? È questa la strada migliore per la musica emergente? Cosa non vi è piaciuto?
Abbiamo scelto di partecipare al Soundwave Christmas Night per avere una vetrina e far sentire i nostri brani inediti a un vasto pubblico. Per i gruppi della scena Indie la via migliore per farsi conoscere è comunque soprattutto quella di partecipare a manifestazioni ad hoc come questa e ovviamente utilizzare la rete nei suoi numerosi canali e avere tanta voglia di mettersi in gioco credendo a quello che si fa. Più di quello che non ci è piaciuto, preferiremmo invece mettere in rilievo il fatto che questa manifestazione non era un concorso ma appunto una rassegna. È stata un’ottima idea in quanto nei concorsi è molto facile che a vincere sia la band raccomandata o che porta più pubblico; diverso è stato invece creare un premio per il progetto e l’idea espressa da una band come ha previsto il Soundwave con Rockambula.

Una cosa che, ad esempio, mi pare di aver notato è che, specie nelle piccole realtà cittadine, mancano vere e proprie scene e ognuno tenda a fare musica inseguendo, spesso scimmiottando, i propri idoli, senza alcuna voglia di sperimentare, osare, innovare. Uscire da questo tunnel credete sia possibile? Come?
Uscire dal tunnel delle imitazioni è possibile ma richiede apertura mentale, un discreto background culturale, creatività e voglia di mettersi in gioco. Il problema principale è che si tende, soprattutto nelle nostre realtà, a giudicare l’operato di un musicista solo ed esclusivamente dal punto di vista tecnico senza mettere in rilievo che la creatività costituisce un elemento fondamentale per chi fa musica.

Una delle soluzioni potrebbe essere una certa apertura (date, concerti, festival, contest) alle band, anche poco note, che vengano da fuori (vedi il Progetto Streetambula di cui siamo co/organizzatori). Ma il pubblico dei piccoli centri è pronto a questa sorta di “rivoluzione”? Sembra piuttosto disposto ad ascoltare solo i propri amici, di là dell’interesse ridotto verso la musica.
Finché i piccoli centri ragioneranno con la logica bigotta e culturalmente ristretta, non ci sarà alcuna rivoluzione. La rivoluzione va stimolata e secondo noi, molti in questa valle (Valle Peligna, provincia de L’Aquila ndr), a partire da chi organizza eventi musicali e si occupa di band emergenti come voi di Rockambula, stanno lavorando bene per creare un circolo virtuoso in tal senso.

nolove

Cambiamo discorso ma non troppo. Perché i musicisti vanno con tanta fatica ad ascoltare i colleghi?
Molti musicisti (non tutti), disertano le serate dei loro colleghi, semplicemente per mancanza di umiltà, attenzione, informazione e forse anche invidia. È una costante fra colleghi, Morrisey ci ha scritto anche una canzone.

Passiamo a voi. La vostra musica è fortemente influenzata dal Post Punk dei Joy Division. Quali altre influenze vi si possono ascoltare?
La nostra musica è influenzata da diversi artisti del passato e del presente. Sicuramente i Joy Division hanno avuto un’influenza importante ma non principale. Prima di loro vorremmo citare Gary Numan, Depeche Mode, New Order, Asylum Party, Pj Harvey e Massive Attack senza dimenticare le forti influenze Punk che arrivano dalla nostra chitarrista Francesca Orsini e in particolare in brani come “Closer”, “Torture” e “The Party’s Over” che speriamo avrete presto la possibilità di ascoltare su disco.

Che progetti avete per scoprire il vostro peculiare sound e renderlo più moderno?
Premesso che oggi parlare di suono vecchio e nuovo risulta un po’ difficile in ambito Indie, vista la varietà e le molteplici combinazioni sonore tra i vari decenni e tra i vari generi, stiamo valutando di “svecchiare” il suono cercando, in fase di registrazione, di applicare con astuzia quelle caratteristiche sonore che possono far risultare il prodotto più moderno e muovendoci all’interno di questo impianto sonoro per mantenere il nostro suono volutamente vintage.

Oltre al limite dovuto dall’ovvia somiglianza con i padri del genere, ho notato che, dal vivo, c’è ancora qualche imprecisione soprattutto in chiave vocale e andrebbe attuata anche una più attenta ricerca melodica. Come pensate di muovervi in tal senso? Credete di dover lavorare ancora anche sulle canzoni ormai già ascoltate live?
Per ciò che riguarda la voce stiamo lavorando continuamente per perfezionare quanto già ascoltato dal vivo. Sicuramente un paio di brani richiedono una maggiore attenzione melodica e rivisitazione da parte nostra, per molti pensiamo che la soluzione attuale sia soddisfacente ma sappiamo che un gruppo deve essere sempre alla ricerca di novità’ e aperto a rivedere le soluzioni già date per stabili se necessario e se rispondono a una reale esigenza dei compositori. Pertanto anche le versioni live che avete ascoltato sono suscettibili di qualche cambiamento in fase di registrazione.

Uno dei modi migliori per superare i propri limiti è distruggere quelli mentali che ci portano ad ascoltare sempre le stesse cose. Per questo credo che per tutti, e ancor più per i musicisti, sia importante ascoltare tanta musica, vecchia e nuova, e sempre molto diversa. Qual è il vostro modo di approcciare alle nuove sonorità, alle nuove band? Chi vi piace tra le nuove proposte italiane e straniere e consigliateci un paio di dischi di questo ormai andato 2013?
È essenziale uscire dagli schemi mentali acquisiti, pertanto ci poniamo sempre con grande interesse all’ascolto di quanto di nuovo viene proposto dal mercato discografico soprattutto indipendente. Del 2013 ci sono piaciuti il nuovo dei Soviet Soviet e degli Arcade Fire senza dimenticare The National ma anche in ambito Pop ci sono molte produzioni di valore.

Sul palco si nota una certa spensieratezza alle chitarre (basso incluso) mentre Fabrizio D’Azzena (voce) mantiene un’aria seriosa, tesa, quasi preoccupata e ansiosa. Studiate attentamente le vostre performance, anche per quanto riguarda l’immagine oppure suonate cosi, come viene?
Sinceramente abbiamo ancora forse poca attenzione per l’immagine globale del gruppo ma ciò’ deriva principalmente dal fatto che per ora non è la priorità e pensiamo che sia la nostra musica a dover trasmettere sensazioni emotive a chi ci ascolta. Indubbiamente il nostro cantante è tipo ansioso ma la sua espressione seriosa è risultato di forte concentrazione e passione.

Per ora non avete nessun album pronto. Tra le varie motivazioni che ci hanno spinto a dare a voi il premio Rockambula c’è: “una delle band di cui ascolteremmo molto volentieri il prossimo disco”.  Ce n’è uno in cantiere?
Attualmente stiamo per entrare in studio per registrare il nostro primo cd; vi diamo qualche anticipazione, si chiamerà Lust e sarà composto di otto o nove brani, sette li avete già ascoltati live e due che stiamo selezionando tra il corposo materiale a nostra a disposizione.

Vi faccio il nostro “in bocca al lupo”.

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Cresce l’attesa per il Soundwave Festival

Written by Senza categoria

Il Soundwave è un Festival, non è un concorso. Non ci sono vincitori. L’idea è quella di produrre un album con le canzoni inedite dei partecipanti. Il Festival è realizzato in collaborazione con il St.Patrick Pub, Eppela, Musicalnews, Agenzia21, Udu Records. Ma anche noi di Rockambula saremo protagonisti, premiando con un pacchetto promozionale (intervista, recensione, news e banner pubblicitario) la band o l’artista che nelle tre serate presenterà la proposta più interessante. L’appuntamento è quindi per i giorni 26-27 e 28 dicembre al Club le Piscine di Sulmona (AQ), sulla Pescara-Roma uscita autostradale Pratola Peligna/Sulmona, poi S.s 17 per Sulmona bivio Badia n.4!

Di seguito trovate la programmazione completa delle tre serate, con ingresso a 5 euro.

26 dicembre
Chemistry X
AllCost
Stephanie
No Love Lost
DjAndryu (Irregular Disco Workers)

dj set Nosmo

27 dicembre
Nunc Est Bibendum
Resumed
Only Ten Left
Metro
Meticci
Oskar da Bagno Band

28 dicembre
Hellements
Mursia
Remains in View
Straphon
Shock Side
Fallen 2.0

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OH NO, IT’S…AltrocheSanRemo Volume4: si parte!!!

Written by Senza categoria

La pausa è finita e finalmente possiamo partire con quella che è la quarta edizione del nostro concorso. Gli ultimi vincitori sono i Borderline e sulle nostre pagine avrete visto il loro banner e l’intervista. Per la recensione dobbiamo aspettare l’imminente uscita dell’album.

Per AltrocheSanRemo Volume4 abbiamo altre dieci band super agguerrite, che spaziano su ogni fronte del Rock, pronte a contendersi, con il loro brano in gara, il nostro banner, i brani in ascolto in home, una recensione e/o intervista e promozione.

Come sempre il regolamento è semplicissimo. Ascoltate i pezzi in home e sulla stessa pagina votate FINO A 3 PREFERENZE DIVERSE.
ATTENZIONE!!! Nel caso in cui dovessimo renderci conto che una band o i suoi sostenitori stiano palesemente “giocando sporco” la stessa band sarà esclusa dalla votazione. Il nostro concorso è fatto per mettere in mostra le realtà emergenti e non per premiare i “furbetti” che con mezzucci squallidi provano ad ottenere quello che con le loro qualità non riescono ad avere. Detto questo, non mi resta che augurarvi di vincere ma soprattutto di farvi notare. Le votazioni si concluderanno il 07/07/2013 alle ore 22:00 più eventuale recupero.

P.s. Ascoltate tutti i brani in gara e, se volete bene alla musica, votate il migliore.

Di seguito tutte le band partecipanti:

Carmilla e il Segreto Dei Ciliegi – Addestro il Pensiero Da Bari, Rock surreale tra Smashing Pumpkins, Cure, CSI, Afterhours, Marlene Kunz, Radiohead, Muse, Editors, David Bowie e Pink Floyd

Doriana Legge – Palinsesti Doriana Legge è cantante, chitarrista, compositrice. Doriana Legge ha i capelli rossi finti naturali, occhi scuri. Doriana Legge non sa ballare

Drive me Crazy – Drive me Crazy Rock’n Rose da Brescia ma con forte spirito d’internazionalità

Mad Chickens – Fell in Love Dietro al nome MAD CHICKENS c’è il nulla e oltre!! Trio Noise Psichedelico direttamente dal purgatorio.

Oliver – Pom Pom Addirittura da Parigi, unici stranieri del gruppo.

Le Strade – In Fuga Verso il Confine Giovanissimo ma già ben noto nei circut underground quintetto bolognese di puro e sano Alt Rock

Christine Plays Viola – Leocadia Tra le migliori band Darkwave e Gothic della penisola, già famosissimi in Germania

Hot Fetish Divas – Radical Chic Il Garage si è fermato a Eboli equesto power trio lo ha catturato tra le sue corde e le sue pelli.

À L’Aube Fluorescente – Brand New Stupid Words Quattro ragazzi e il loro Alternative Rock di qualità sopraffina.

No Love Lost – Control Nati come cover band dei Joy Division, sembrano ormai pronti ad avventurarsi con le proprie gambe nel mondo del Post-Punk. Questo è uno dei loro primi inediti.

Ovviamente, vinca il migliore.

[I Can’t Get No] Satisfaction!!!

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