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Non uscirà il nuovo disco dei Linea 77

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Sulla pagina Facebook della band, i Linea 77 danno comunicazione della mancata uscita di C’Eravamo Tanto Armati, il disco che sarebbe dovuto uscire nei prossimi mesi e che già aveva subito un ritardo sugli iniziali pronostici che lo davano per pubblicato all’inizio del 2014. L’album non verrà dato alle stampe a causa di un corto circuito che ha fatto perdere tutti i dati relativi ai lavori di registrazione. Di seguito il comunicato della band:

Il nostro nuovo Ep “C’Eravamo Tanto Armati” non esiste più.

Una settimana fa, esattamente nella sera di lunedi 17 Marzo, un calo di tensione ha mandato in corto circuito l’impianto elettrico della palazzina dove stavamo lavorando. I 2 hard disk che contenevano il premaster del nuovo Ep “C’eravamo Tanto Armati” erano in funzione per il classico backup giornaliero. Si sono bruciati entrambi all’istante. E’ stato un attimo. Il tempo di una scintilla. Presa elettrica fumante. Alimentatori bruciati. Hard disk fottuti.

Ovviamente li abbiamo portati immediatamente in un centro assistenza per il recupero dati. Li hanno tenuti per 3 giorni, ed effettuato tutti i test possibili e immaginabili, ma il referto finale del laboratorio non ha lasciato dubbi. “I dati contenuti negli hard disk non sono in alcun modo recuperabili”. Non abbiamo perso le speranze. Li abbiamo spediti in un altro centro assistenza. Altri 2 giorni. Stessa risposta. Niente da fare.

Ora.
E’ inutile dirvi quanto siamo incazzati.

Più di 6 mesi di lavoro sono andati in fumo in una manciata di secondi. Quello che ci resta sono una decina di provini risalenti a Dicembre 2013 che avevamo nei nostri computer personali; praticamente gli embrioni di quello che erano diventate le 7 canzoni dell’Ep (esclusi ovviamente i 2 singoli “L’involuzione Della Specie” e “Io Sapere Poco Leggere” che avevamo già fatto uscire nei mesi passati).

In tanti anni di carriera non avevamo mai toccato picchi di sfiga così alti.
Questo Ep era partito male.
Sarebbe dovuto uscire a inizio 2014, e per problemi personali l’avevamo rimandato.
L’unica cosa che riusciamo a dirci è che “forse doveva andare così”. (Anche se no, non doveva andare così!)

Non ci resta che scusarci con tutti coloro che stavano aspettando questo Ep, e con tutti coloro che stavano lavorando da mesi per farlo uscire.
Ci dispiace enormemente.
Era bello. Nuovo. Volevamo farvelo sentire.

Per uscire dalla paranoia abbiamo sempre avuto un solo modo: SUONARE. Ed è quello che stiamo facendo già da oggi. Fanculo gli hard disk e la tecnologia, siamo tornati alle care e vecchie jam in saletta e stiamo sfogando la rabbia.
Nuove idee stanno prendendo la forma di canzoni che a questo punto abbiamo deciso andranno a finire in un ALBUM.
Non sappiamo ancora quando uscirà, non è il momento di pianificare, per il momento abbiamo solo voglia di suonare tra di noi e con voi.

Ci vediamo sotto i palchi.
Quello che non ti uccide, ti fortifica.
L77

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L’Ordine Naturale delle Cose – EP

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Freschi freschi e appena nati, Stefano Cavirani (voce/chitarra), Gioacchino Garofalo (chitarra/basso), Mattia Amoroso (chitarra/basso), Enrico Cossu (viola) e Alessandro Aldrovandi (batteria) formano a Parma nella primavera del 2013 L’Ordine Naturale delle Cose, una band decisamente Alternative Rock fedele alla lingua italiana che é andata diretta in studio per registrare le loro prime quattro idee nate da questo incontro sonoro. EP si compone infatti di quattro brani che mettono in evidenza l’ottimo potenziale di questa band attraverso la loro evidente abilità nel creare una sonorità che li caratterizzi con arrangiamenti mai banali. Si parte con “Questa”, una traccia malinconica caratterizzata da un botta e risposta tra una viola alquanto depressiva che si contrappone a del cattivo Rock distorto; si continua con “La Volta Buona” invece maggiormente ritmica ed “Opaca”, forse il brano meglio riuscito di tutto l’EP anche grazie alle sonorità celtiche ben realizzate. Si finisce con “In Punta di Piedi”: calma tra arpeggi di chitarra e poi subito dopo incazzata e molto Linea77 dei primi tempi.

Purtroppo la voce di Stefano rimane soffocata un po’ in tutte le tracce non uscendo fuori come dovrebbe e come meriterebbe; questo molto probabilmente per una questione di mix (scusami Omid Jazi), ma considerando il breve tempo da cui il progetto L’Ordine Naturale delle Cose esiste il risultato del loro debutto è più che ottimale anche se forse troppo affrettato, perché date le potenzialità che si intravvedono ascoltando questo loro primo lavoro forse aspettare un po’ più di tempo per organizzare e sviluppare nuove idee non sarebbe stato male. Insomma, far uscire con calma un lavoro più studiato e meno immediato per presentarsi al mondo. Per chi volesse ascoltarli EP è scaricabile gratuitamente dal loro sito web, quindi buon ascolto!

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Ecco le nuove uscite più attese del 2014!!! Prendete carta e penna…

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TEMPLATE2014

Evitando di farci prendere da facili entusiasmi, dai nostri desideri e di farci trascinare nel vortice delle “voci di corridoio”, cerchiamo di fare il punto su quelle che saranno solo alcune delle uscite più interessanti previste per il 2014, sia album che singoli ed Ep.  Dopo due anni o poco meno tornano i Maximo Park con il nuovo album Too Much Information in uscita a febbraio, insieme ai Tinariwen con Emmaar, a The Notwist e a St. Vincent. Ci sarà da aspettare molto meno invece per Metallica e il loro film documentario Through the Never e il nuovo full length Pontiak, INNOCENCE (28 gennaio), cosi come per il grande Mike Oldfield che dopo il non entusiasmante remix del suo capolavoro torna con Man on the Rocks (27 gennaio). Tra le tante raccolte che ci accompagneranno, da non perdere Original Album Series (24 gennaio) di Kevin Ayers e The Beatles con The U.S. Albums (21 gennaio).

Ci attende una svolta stilistica non indifferente e che non vogliamo anticiparvi, nel nuovo Alcest mentre segnatevi da qualche parte la data del 21 gennaio perché in uscita c’è il nuovo Ep di Glenn Branca, Lesson No. 1. Ci sarà non troppo da aspettare anche per vedere e leggere la recensione di Rave Tapes dei Mogwai mentre gli amanti dell’Idm si preparino al nuovo singolo targato Moderat cosi come i fanatici Ambient non dovranno aspettare molto per ascoltare  bvdub, già uscito nel 2013 (in coppia con Loscil) e prontissimo con un nuovo lavoro. Poche aspettative (eppure siamo molto curiosi) per il nuovo dei folli giapponesi Polysics, Action!!! (15 gennaio) mentre molte di più sono quelle per i Sunn O))) (che usciranno, quest’anno anche con Terrestrials, insieme agli Ulver) LA Reh 012 (13 gennaio). Per i fan più accaniti, annunciamo anche l’imminente uscita di Bruce Springsteen con High Hopes (10 gennaio) mentre proprio da due giorni è disponibile uno dei lavori più attesi, da noi amanti del Neo-Gaze, Cannibal singolo dei Silversun Pickups. Quasi dimenticavo anche l’ex Pavement, Stephen Malkmus & The Jicks con l’album Wig Out at Jagbags e poi Present Tense dei Wild Beasts.

Lasciamo per un attimo il panorama internazionale e guardiamo che succederà in casa nostra. Dente con Almanacco del Giorno Prima è pronto per gennaio. Con lui anche i Farglow, Meteor Remotes e gli Hysterical Sublime con Colours Ep. Tornano i Linea77 e speriamo che C’Eravamo Tanto Armati ne possa risollevare almeno un po’ le sorti. Quasi certa la prossima uscita per la ristampa di Da Qui dei Massimo Volume. Tra i lavori italiani più attesi non può mancare L’Amore Finché Dura, dei Non Voglio Che Clara mentre penso che si potrà fare a meno di ascoltare Omar Pedrini e il suo ultimo Che ci Vado a Fare a Londra, anche se un minuto di attenzione non si nega a nessuno. Paolo Fresu è in uscita con Vino Dentro mentre farà parlare, sparlare e litigare Canzoni Contro la Natura degli Zen Circus cosi come Brunori Sas e il suo Vol.3, Il Cammino di Santiago in Taxi. Nel frattempo ho già iniziato l’ascolto di Uno Bianca, il concept album di Bologna Violenta, in uscita il prossimo 24 febbraio.

Mettiamo da parte le uscite certe per questi primi mesi dell’anno e diamo ora uno sguardo più lontano nel tempo. Pare che Damon Albarn, leader di Blur e Gorillaz sia pronto per un album solista ma molto più atteso, almeno per quanto mi riguarda, è il nuovo album degli Have a Nice Life. Poi sarà certamente l’anno del nuovo U2, dei Foo Fighters e di Lana del Ray. Sale l’attesa per il nuovo di Beck, la cui uscita sembra quasi certa per il finire di febbraio, mentre ancora tutto da chiarire per quanto riguarda le nuove fatiche di Tool, Pharrell, Frank Ocean, Mastodon, Burial, Giorgio Moroder, Brody Dalle, Cloud Nothings, Flying Lotus, Grimes e The Kills.

Io mi segno almeno una decina di nomi, per gli altri vedremo. Nel frattempo speriamo che il 2014 ci regali qualche sorpresa in più rispetto a queste anticipazioni perché i nomi, nel complesso, non lasciano certo sperare in un’annata da ricordare. Comunque, ci sono sempre gli esordienti, magari ancora sconosciuti, da tenere in considerazione. Saranno loro a farci sognare, non ne dubito.

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Kuadra – Il Bene Viene Per Nuocere

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Y (voce), Zavo (chitarre), Kimbo (basso), Krab (electro vodoo), Van (batteria) sono i Kuadra, un gruppo attivo dal 2005 che da Vigevano parte con l’idea di fondere Rap, Rock e New Metal riuscendoci egregiamente. Il Bene Viene Per Nuocere è la loro ultima fatica ma non la prima: un EP nel 2007 dal titolo Tutto Kuadra, il primo full-lenght dall’omonimo nome nel 2010, il corto-documentario “È Solo l’Inizio” nel 2012, e per finire il singolo “I Nostri Eroi” su BlankTv. Ok, ora che ne sapete un po’ di più sulla band direi che è giusto fare una parentesi anche verso una figura che sta dietro le quinte di un disco e che spesso rimane ignota, e cioè il produttore artistico (in questo caso Marco Molteni), colui che a mio parere ha avuto un peso non indifferente nella realizzazione di questo album, e che è riuscito a dare quell’impronta massiccia che quest’album necessitava. Si, perché se premi play e ascolti la prima traccia “Il Bene” (il pezzo più melodico del disco), queste parole potrebbero balzarti in testa: siamo compressi e cattivi, e se tu sei uno acustico allora vaffanculo! Bene, poi si parte energicamente con “Crash Test”, scelta azzeccata come secondo brano, in quanto chiarisce sin da subito all’ascoltatore ciò a cui andrà incontro: un suono distorto, veloce e cattivo, che accompagna il riluttante sentimento che provano i Kuadra verso quell’Italia apatica, statica, caprona, incapace di pensare e reagire. Questa nausa indigestiva e il successivo rigetto verso i nostri giorni sono infatti argomenti che si ritroveranno anche in “Molotov”, “Cervelli Nella Vasca”, “I Nostri Eroi”, “Nuove Cure Mortali” e “La Culla”. Testo particolarmente interessante è invece quello di “Lasciami entrare”, che attraverso l’uso dell’innocente canzoncina per bambini “Fai un salto, poi un altro, fai una giravolta, falla un’altra volta”, la citazione della storia di Capucetto Rosso, e metafore come “Mangio teste vuote” o “Sono il vaccino che ti fa ammalare” descrive questo mostro che annienta ed uccide tutto ciò che di puro e brillante lo circondi. Un po’ come “Il Mostro” dei Linea77. La parola rivoluzione in chiave elettronica non tarda ad arrivare in “Thomas Sankara”, con tanto di campione iniziale del discorso del leader africano. Il disco si chiude con “Correre Correre”, specchio della nostra società progressista schiava di un tempo che corre e non trova spazio per fermarsi a respirare. Come in una corsa verso un’ignoto che appare però sensato, finendo per non accorgerci di essere parte di una corsa verso un domani che sarà uguale all’oggi, una corsa che ci lascierà senza fiato, sfiniti e vuoti.

Per concludere, Il Bene Viene Per Nuocere è un disco onesto e incazzato, composto da undici tracce compatte che si dividono tra rabbia, sprazzi di voci melodiche, e parti sussurrate che ti ricordano di dare sfogo a quella rabbia compulsiva che si nasconde dentro di te. I Kuadra sono amari come un pugno nello stomaco e dolci quanto un post-sbronza, ascoltateli e non ve ne pentirete.

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Il video della settimana: Under Static Movement – “Bad Hill”

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Il video scelto questa settimana è “Bad Hill” degli Under Static Movement, band Alternative Rock/Metal piacentina nata nel 2007, composta dal quintetto J.P., Riku, Ale, Fede e Bone. Si classificano come sesta miglior band all’Emergenza Contest suonando sul palco centrale dell’Alcatraz di Milano e confrontandosi con oltre 400 band provenienti da tutta la penisola. Aprono lo show dei The Fire a Prato e verso la fine 2009 interrompono l’attività live per rinchiudersi in studio concentrandosi sulla registrazione del loro primo EP; la pre-produzione del nuovo lavoro viene curata da Cristiano Sanzeri presso i Giardini Sonori di Piacenza mentre la produzione è curata da Luca”Peo”Spigato presso l’Hate studio di Rosà (Vicenza) .  Ad inizio 2010 entrano nella crew della neonata THUNDEROCK AGENCY e aprono i concerti di LINEA77, EXILIA, MOTEL CONNECTION e tanti altri.

Il videoclip, che potete visionare direttamente nella nostra home, vede la regia e il montaggio di Luca Bazooka del quale potete visionare altri lavori sulla sua pagina ufficiale di You Tube. Special Make Up affidato invece a Maresca Gambino.

Buona visione.

 

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Waiting For Better Days – To Those Who Believe to be Left Alone

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Veloce e tagliente ma all’occorrenza melodico, ecco come si presenta il primo full lenght degli italianissimi Waiting For Better Days. Un disco oserei direi bipolare (nel senso buono del termine) in quanto sa di internazionale ma è completamente barese, è cantato quasi interamente in inglese ma non del tutto, ed infine suona Metalcore quanto Punk Hardcore. Incazzato e compatto fin dalla prima nota, non è solo suonato egregiamente ma anche confezionato come dio comanda. Un vero piacere per gli impianti stereo di alta qualità!

Un disco che parte tirato e deciso con “Dew on my Wings” e “Able to Understand”, due pezzi massicci dove growl e clean si alternano e ti fanno capire sin da subito che i WFBD sanno quello che fanno e lo fanno per bene. Poi però arriva la voce di Berlusconi ad introdurre “Purity”, e così finisci per ricordarti di stare ascoltando un disco di una band italiana che ha voluto dirti: “sei un italiano come me, un italiano che viene deriso e preso per il culo”. Subito dopo infatti parte la prima delle due tracce cantate in italiano “Mille Riflessi”, caratterizzata da un testo introspettivo e riflessivo in pure stile Linea77, come anche“Giorno Per Giorno”, brano però più incazzato e dal finale gridato e potente. Al confine tra Deathcore/Death metal è l’irriconoscibile cover dei Beatles  “Revolution”, in cui viene ribadita in modo subdolo la rabbia per la situazione incostituzionale italiana. Concludono l’album “Being Controlled” e “Land of Sunshine”, forse i pezzi più HC e californiani dell’album. Brani che pargono una versione più tecnica e maggiormente metallizzata di ciò che gli Anti-Flag hanno prodotto in For Blood And Empire, oppure i Lagwagon in Resolve.

Insomma i WFBD mi hanno convinto ed invogliato ad ascoltare i loro prossimi lavori. Forse lascerei a casa i pezzi in italiano e le cover, ma auguro comunque a questa band di sfondare e continuare con la convinzione che fino ad ora hanno dimostrato. Cercateli dunque su Spotify ed ascoltatevi l’album, poi se vi va di supportare la buona musica, comprate l’album e uccidete le vostre orecchie!

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