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Limes – “The Fall” [VIDEOCLIP]

Written by Anteprime

Dopo un primo EP pubblicato nel 2009, Essential, che ha portato la band a esibirsi sul palco dell’Heineken Jammin Festival e ad aprire i concerti di Motel Connection e Mojomatics, i Limes hanno presentato a settembre 2014 il primo album ufficiale: Slowflash, accompagnato da “Tunng”, primo video. Esce oggi il secondo video, “The Fall”, per la regia di Niccolò Bucca. “il regista ha colto perfettamente il senso della canzone, esprimendo l’alienazione e l’inadeguatezza di un individuo che si trova a combattere contro se stesso e i propri fantasmi. The fall ripercorre una storia costantemente in bilico tra realtà ed immaginazione, l’inseguimento di un’illusione che si ripresenta come in loop, fino a svanire nel nulla nel momento della propria realizzazione.” “The Fall” è il secondo brano estratto da Slowflash ed è forse la canzone che meglio esprime il filo conduttore che lega le canzoni dell’album uscito lo scorso settembre. La scelta del nome della band triestina non è casuale. Limes in latino significa “confini” e con questo si vuole sottolineare l’attitudine di chi ha sempre vissuto vicino a barriere, naturali e non, cercando un modo di superarle o, perché no, distruggerle. Ecco quindi l’alternarsi, nelle liriche, di una ricerca introspettiva, episodi di rabbia seguiti da distensioni sonore, fino all’esplorazione delle insicurezze più pressanti.

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Limes – Slowflash

Written by Recensioni

Confini bagnati dalla pioggia, esce in autunno il primo disco ufficiale dei Limes. Sono perfetti se avete voglia di piangere, se il vostro cuore dice una cosa ma le vostre intenzioni sono bruscamente condizionate dalla stancante normalità. Slowflash entra duramente a gamba tesa sui sentimenti, Alternative Rock dagli intenti poco italiani, certamente una botta da lasciare penetrare nello stomaco, mischiate rabbia e amore, adesso potete iniziare a capire le vere intenzioni dei Limes. Intro strumentale, poi “Hunting Party” diventa subito una grande hit, sentori di Indie dei primissimi anni zero, ritornello da pelle d’oca, i peli si rizzano sulle braccia, il resto conta veramente poco. Autunno caratterizzato dalle melanconiche foglie che cadono dagli alberi, dei nuovi propositi musicali, questo disco registrato da Abba Zabba presso il Palo Alto Studio di Trieste uscirà il prossimo trenta Settembre portandosi dietro parecchie attenzioni. Scariche di potenza in “Pressure Variation”, un dolce piano spezzato da una forsennata batteria, la voce mantiene sempre la propria importanza anche quando i pezzi sembrano avere tutto il gusto della classica ballatona romantica (“The Fall”). Pian piano riesco a percepire una saporosità internazionale piuttosto accentuata, sembrerebbe quasi di ascoltare una navigata band mondiale. E navigata vuole essere un complimento, un grande complimento.

Un esordio del genere potrebbe segnare l’inizio di una grande avventura artistica, il blocco vergine dal quale iniziare a scolpire una grande carriera, difficilmente risulteranno apatici e scontati in futuro. Lo stomaco inizia a divorare farfalle durante l’ascolto di “Path of Mind”, struggente Post Rock arricchito da una vena decisamente Popular e piacevole, inconfondibile immediatezza dei brani proposti. Poi piccole perle Alt Rock continuano a darsi il cambio fino alla fine del disco, tutto sembra essere buttato giù con estrema semplicità, niente di artefatto, la sperimentazione gli appartiene poco, ai Limes piace tirare dritti fino alla fine senza complicarsi la vita. La semplicità risulta essere l’arma vincente, il colpo sferrato nel giusto momento, anche quando il patos sale in puro stile Dawson’s Creek (White), avete presente i finali di puntata? Quelli dove si rimaneva sempre con il cuore in subbuglio ed un sottofondo Romantic Rock si sposava perfettamente alla scena? Bene, non abbiate paura di sentirvi obbligatoriamente dei rockettoni duri e cattivi, lasciatevi trasportare dalla vostra coscienza, apprezzate Slowflash senza riserva. I Limes potrebbero tranquillamente recitare nel mainstream la parte degli indipendenti. Questo lavoro suona bene, un esordio discografico da tenere in seria considerazione, nessuno oserà mai dire il contrario.

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