Le Chiavi del Faro Tag Archive

Le Chiavi del Faro – Dentro

Written by Recensioni

Arrivano da Gubbio i tre Le Chiavi del Faro, che con il nuovo full length Dentro cambiano leggermente rotta rispetto al precedente La Furia degli Elementi. Le coordinate base sono le stesse: una carica strumentale notevole, una libertà compositiva invidiabile, che poco si piega a certezze aprioristiche ma, al contrario, volteggia tra storture e sfuriate, tra stacchi sorprendenti e riprese secche, crude, taglienti, tra stilettate di derivazione Funk, riff acidi di chitarra, aperture melodiche e sconvolgimenti ritmici. Di diverso c’è la coesione che stavolta si intuisce tra un brano e l’altro: Dentro è più focalizzato e convinto, meno sbavato, con un’intenzione più chiara e diretta, che di certo migliora la fruibilità dell’intero disco e che rende più convincenti e solidi anche i singoli brani. Si perde qualcosa, magari, in “magma”, in follia e diversità, ma si guadagna in compattezza e, comunque, il prodotto finale rimane caleidoscopico quanto serve per avere una sua personalità (vedi il piacevole diversivo di “Plastiche, l’Inventario”, o i saliscendi de “La Cura dei Cori”, per esempio). Non mi riesco invece ancora a convincere rispetto alla voce e ai testi. Il cantato è migliorato, pur con qualche scivolone qua e là, ma l’immaginario è abbastanza neutro e per la maggior parte i testi paiono senza un vero gusto, con poca inventiva. È anche vero che siamo nel campo del Rock e sento già alzarsi il coro dei “chissenefrega”. Rimane il fatto che si poteva avere un boost di senso che qui manca. Le Chiavi del Faro si conferma comunque un ensemble interessante e dal gusto piacevolmente libero, che sa anche farsi carico di questa libertà e portarla fino in fondo, questa volta con un controllo più saldo e una piacevole coerenza. Manca ancora qualcosa, ma Dentro è già un salto evolutivo importante.

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Le Chiavi Del Faro – “Plastiche, L’inventario” [FREE DOWNLOAD]

Written by Anteprime

faro

“Liberi ma legati, corriamo restando fermi.

Gli opposti sono il tema che scorre lungo Plastiche, L’inventario.

In noi convive il contrasto di rapporti agli antipodi.
È sempre la stessa storia…vorrei ma non posso, devo ma non voglio…e siamo sempre solo all’inizio.
Le estremità che vanno in collisione, sfidandosi in una lotta senza fine.
Le nostre contraddizioni ci spronano a scegliere da che parte stare e non c’è soluzione se non quella di abbracciarne l’imprevedibilità, per poi capire, modificarsi e migliorare.
Rischiare ma essere partecipi, essere veri e combattere i silenzi.
Arduo sarà mostrare il contenuto ma solo allora saremo slegati da ciò che è comodamente visibile”.

Scarica il brano QUI

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Le Chiavi Del Faro, guarda il video de “La Cura Dei Cori”

Written by Senza categoria

Il brano è il primo singolo estratto da Dentro, album in uscita a gennaio 2016, prodotto da Simone Sproccati presso lo studio Al Fondino di Gubbio (PG): un lavoro pop-rock alternativo e viscerale, in cui la band umbra punta tutto su un connubio di musica e parole schietto e diretto che arriva dritto al cuore, conquistando l’ascoltatore da “dentro”.

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AltrocheSanRemo Volume 8. Che Dio ci perdoni!

Written by Senza categoria

AltrocheSanRemo giunge finalmente alla sua ottava edizione, per l’occasione dedicata al mitico Ronnie James Dio, scomparso esattamente oggi 16 Maggio, di quattro anni fa. Il livello qualitativo medio diventa sempre più considerevole. Come ormai saprete, AltrocheSanRemo è un mini contest con il quale mettiamo in palio un pacchetto promozionale che prevede Recensione (sempre onesta) + Intervista + Banner ed eventuali indicazioni come Band della Settimana (se mai inseriti prima) + Video della Settimana oltre ad almeno 1 News. A vincere sarà la band che raccoglierà il maggior numero di voti nel sondaggio posto in alto a destra nella nostra homepage alla data del 16 Giugno prossimo ore 23:00. Possono votare tutti, anche con scelta multipla, e 1 volta per ogni nuova connessione. Ovviamente non fate i furbi perchè ce ne accorgeremmo (ci riserviamo il diritto di squalificare le band scorrette senza necessità di spiegazioni) ma soprattutto siate corretti perchè questo, più che un contest, vuole essere una vetrina per far ascoltare la vostra musica a chi non vi conosce. Detto questo, in bocca al lupo e che Dio ci Perdoni!

Di seguito le band in gara e i loro brani:

Colpi Repentini – Butta Giù Pop Rock sgangherato tra Buscaglione, Tom Waits e Bregovic, in lingua italiana

Dem – Na Vita a Obb’c Trio Rockblues dal capoluogo abruzzese, all’insegna della riscoperta del Blues e le sue radici attraverso le influenze multietniche

Elevators to the Grateful Sky – Sirocco Stoner in lingua inglese da Palermo

Frankie Motel – Ain’t No Sunshine Francesco Incani in solo, dall’Abruzzo, in un trascinante mix di Folk Rock e Rock’n Roll

La Nevrosi – La Tua Canzone Da Napoli, Pop Rock classico in italiano

Laika Vendetta – Milano Roma Alt Rock da Alba Adriatica che unisce poesia, rabbia e teatralità

Le Choix – Io Resto Qui Da Vasto un Pop Rock in italiano intenso e ricco di fascino

The Monkey Weather – Let’s Stay Up Tonight Tra i più esperti del gruppo e quelli col sound più internazionale

The Anthony’s Vinyls – Running Man La band più Brit e Indie del contest arriva da Valmontone

Le Chiavi del Faro – L’unica Cosa che ti Chiedo di Capire Free Funk da Gubbio

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Le Chiavi del Faro – La Furia degli Elementi

Written by Recensioni

La Furia degli Elementi: il titolo di questo primo lavoro degli umbri Le Chiavi del Faro è azzeccatissimo. Partiamo subito con il dire che in questo disco c’è veramente tanta (troppa?) roba. I tre definiscono la loro musica Free Funk, ma diciamo che l’accento va messo, senza dubbio, sulla parola free. Il disco infatti miscela di tutto, dall’elettronica giocattolo, fuori posto, di “1-2 (IN)” (che prosegue nelle successive “3 (CON)”, “4-5 (SCIA)” e “6 (MENTE)” – scelta che mi sento di non condividere, sembra un EP piazzato forzatamente dentro ad un disco che è tutt’altro), al sax in salsa progressive di “Tentativo Numero Uno”, al “Post-Funk” con cui aprono le danze, nei sette minuti e rotti di “Tormentati alla Ricerca dell’Obbiettivo Comune”.

A Le Chiavi del Faro va dato atto di non risparmiarsi su nulla, e di seguire le loro inclinazioni con una libertà rara, che permette loro di arrivare veramente ovunque. Il rischio (che qua è certezza) è di creare un prodotto magmatico, “furioso”, per l’appunto, dove si fa fatica a trovare capo e coda, le tracce, almeno, di un discorso, di un percorso. Musicalmente il trio gira, sa inventare e re-inventare, suona anarchico e spaziale, con attimi di quasi Post-Rock atmosferico (“Cambiamento”) da un lato e groove virtuosistici dall’altro (“Le Macchine Straordinarie”, “La Morte del Fuoco”). Manca una direzione, ma può essere una scelta, e se di scelta si tratta, è solo (!) questione di arrivare alle orecchie (e alle teste) giuste. Discorso a parte per il cantato, che sembra sempre un po’ fuori luogo, messo lì a caso, con linee melodiche che sanno di vecchio, tra accenti dislocati, un suono troppo neutro sopra la follia strumentale, e testi che non riescono proprio ad arrivare. Forse ci voleva più coraggio (poco, pochissimo in più di quello che già c’è – ed è tanto!): fare un album strumentale di musica infuocata, tempestosa, devastante, senza parole ad interrompere questo flusso inconscio, questa esigenza psicofisica, come la chiamano loro, dove comunque appare chiara e lampante la necessità, l’ansia, l’urgenza di fare, di creare. Un po’ di controllo in più, qualche ingenuità in meno e il disco avrebbe acquistato spessore e importanza. Così sembra un’eruzione vulcanica caotica, un maelstrom senza direzione. La capacità c’è, si può fare di meglio, senza la necessità di voler stupire a tutti i costi. Aspettiamo il seguito.

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