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Online il nuovo video dei Kpanic: “U ‘n Me”

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Dal 10 giugno è disponibile online “U ‘n’ Me”, nuovo video dei Kpanic, che anticipa l’imminente uscita dell’album Panic Station: attraverso le immagini di un cupo thriller psicologico, il singolo presenta in tutta la sua potenza il sound vigoroso e perfettamente scolpito della band, in un claustrofobico avvicendarsi di ritmiche martellanti e sferzate chitarristiche capaci di rivestire d’inquietudine ogni fotogramma.

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Kpanic – Asylum

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I Kpanic sono una band con poco più di un anno di vita (sono stati fondati infatti nel 2012) che propongono un interessante mix di Nu Metal, Grunge e New Wave caratterizzato da un sound granitico e compatto che fa da contrasto a un cantato molto melodico, pulito ed incisivo. Durante lo scorso anno è arrivata anche la vittoria al RockAge Contest seguita dalla registrazione di questo lavoro e dall’abbandono del gruppo da parte di uno dei componenti e la conseguente sostituzione con Simone Pannacci, già cantante e chitarrista dei SI.S.M.A. col quale il progetto sta ripartendo verso nuovi live e nuovi pezzi.
Attualmente la line up vede Simone Migliorati alla batteria, Dave Tavanti al basso, Michele Tassino alla chitarra e Marco Riccio alla voce.
Asylum dimostra già però la maturità di una band rodata con chiari riferimenti ai conterranei Lacuna Coil (di cui si spera possano imitare il successo oltralpe).
Undici tracce che riprendono molto anche dagli americani Alice in Chains di Facelift e Dirt (evidenti i segni di ispirazione in “A Day for the Sun” in cui appaiono anche piccole tracce di puro Punk anni Settanta).
Un elogio particolare lo vorrei fare al bassista Davide, prezioso elemento che pur se spesso coperto dalle chitarre gioca un ruolo essenziale nell’economia del lavoro.
Le sue linee non appaiono mai banali ed è davvero piacevole sentire un suono così puramente Grunge ancora negli anni duemila e dopo aver sentito il basso distorto all’inizio di “Another Day” non potrete fare a meno di ascoltare questo disco almeno una volta al dì.
Fondamentali tuttavia anche il cantato (a volte urlato, a volte no) e il drumming sempre preciso ed incisivo in un gioco quasi perfetto di arrangiamenti curatissimi.
Difficile (o forse impossibile) quindi trovare un elemento negativo in Asylum, in cui c’è persino spazio per una ballad molto pacata ed acustica, “Be or Not to Be”.
L’autoproduzione non sempre dà frutti negativi e questa ne è la prova imprescindibile.

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