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Dal 20 al 23 agosto, i Calexico e molti altri all’Ariano Folkfestival

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Quest’anno l’Ariano Folkfestival festeggia il suo ventennale e porta in Irpinia, tra gli altri, gli indiscussi re dell’alt country, i Calexico.

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Frontera è la parola d’ordine ed il filo conduttore di questa edizione.
Dal 20 al 23 agosto quindi ad Ariano Irpino si incontreranno, generando un incredibile melting pot, culture e suoni dal Sud e dal Nord del mondo.
Il Folkfestival sarà anche cinema, arte e gastronomia, per rendere definitivamente imperdibile uno tra i più interessanti appuntamenti europei dedicati alla world music.

Frontera perché Ariano Irpino è una frontiera. Al centro dello stivale, stretto fra Campania, Puglia e Basilicata sa di essere un posto di confine dove le culture possono mischiarsi più facilmente che altrove. La frontiera come ospitalità, come scambio pacifico di culture, come integrazione, come possibilità di differenze che sono ricchezze è il tema portante di questa edizione dell’Ariano Folkfestival e forse più in generale la sua missione da sempre.
Negli anni passati la manifestazione ha ospitato oltre 200 band provenienti da 20 diverse nazioni con nomi del calibro di Gogol Bordello, Vinicio Capossela, Goran Bregovic, Bombino, Instituto Mexicano del Sonido, Balkan Beat Box e Tony Allen, Seun Kuti + Egypyt 80, Alborosie, Dubioza Kolektiv e tanti altri.

Ecco il programma completo dell’edizione 2015, giorno per giorno, a partire dalle ore 22.

giovedì 20 agosto
FORRO’ MIOR (Italia)
ORCHESTRA CESARIA EVORA original (Capo Verde)
MAU MAU (Italia)
LORD SASSAFRASS (Spagna)

venerdì 21 agosto
HOLLIE COOK (Uk)
EL V GARDENHOUSE feat SERGENT GARCIA (Italia/Francia)
BATIDA (Portogallo)
DJ SCRATCHY (Uk)

sabato 22 agosto
LUCA BASSANESE E LA PICCOLA ORCHESTRA (Italia)
TINTURIA (Italia)
MASCARIMIRI feat NUX VOMICA (Italia/Francia)
LORD SASSAFRASS (Spagna)

domenica 23 agosto
DEAD COMBO (Portogallo)
ORKESTA MENDOZA (Usa/Az)
CALEXICO (Usa/Az)
DJ SCRATCHY (Uk)

Biglietti
singola serata / 10 euro
abbonamento con t-shirt / 30 euro
concerto Calexico / 15 euro + d.p. / al botteghino 18 euro

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Vasto Siren Fest: annullato il live di Nadine Shah, aggiunto quello degli Is Tropical

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Aggiornamenti dal Vasto Siren Fest!

Per motivi indipendenti dalla volontà dell’organizzazione la performance di Nadine Shah è annullata.
In compenso alla line-up si aggiungono gli Is Tropical!

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L’appuntamento è dal 23 al 26 luglio a Vasto (CH).
Guarda il teaser ufficiale!

Biglietti e Abbonamenti
40 euro + d.p. venerdì 24
40 euro + d.p. sabato 25
60 euro + d.p. abbonamento venerdì e sabato

Prevendite disponibili su
www.ticketone.it call center 892 101
www.vivaticket.it call center 892 234
www.ticket.it call center 02 54 271
www.ciaotickets.com infoline 085 972 0014

info: siren@sirenfest.com – www.sirenfest.com

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Nessun Dorma Guidonia Rockfest, dal 12 al 14 giugno a Guidonia Montecelio (RM)

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Una tre giorni gratuita di musica dal vivo con il meglio del rock alternativo italiano. Così si presenta, nella sua prima edizione, Nessun Dorma – Rock Festival,  il 12, 13 e 14 Giugno 2015 presso la pineta comunale di Guidonia Montecelio.

Sul palco si alterneranno il Pan del Diavolo, Il Muro del Canto, Kutso, Marta sui Tubi, Il Management del dolore post operatorio e Fast Animals and Slow Kids.
Come ogni grande festival che si rispetti, anche il Nessun Dorma avrà la sua area SECOND STAGE: tutti i giorni dalle ore 18:30 e fino ad inizio concerti, si esibiranno sul palco dedicato ai gruppi emergenti alcuni degli artisti più promettenti del territorio. Grazie alla collaborazione tra Underground Zone e altre realtà attive sul territorio, l’assessorato alla Cultura ha voluto mettere a disposizione una vetrina prestigiosa come il Guidonia rock fest perché possano mostrare il proprio talento a un pubblico vasto.
Fortemente voluto dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessore alla cultura Andrea Di Palma, Nessun Dorma – Rock Festival nasce con l’obiettivo di portare nel centro Italia le proposte della nuova musica indipendente italiana, quella slegata dalle solite logiche, radiofoniche e televisive ed anche per soddisfare l’urgente richiesta di moltissimi giovani nati o cresciuti in quest’area Metropolitana, di vedere rappresentata anche la loro cultura e le proprie passioni musicali, rispetto a quelle spesso usa e getta imposte dal mercato discografico.

Si partirà Venerdi 12 con Il Pan del Diavolo, l’esplosivo duo palermitano che sta portando in tour le canzoni del nuovo lavoro Rockfolkboom, una miscela di folk rock d’oltreoceano e carisma mediterraneo. A seguire sarà la volta de Il Muro del Canto, formazione capitolina che fa della sua romanità una bandiera. Fra racconti e canzoni d’autore appassionate, protesta e riflessione, andrà in scena il lato più oscuro, duro e moderno della tradizione. Il Muro del Canto ha da poco pubblicato il nuovo singolo e video, “Figli come noi”. Scritto di getto sull’onda delle frequenti notizie di attualità legate al tema degli abusi compiuti dalle forze dell’ordine in Italia,  il video (regia di Marcello Saurino) è stato realizzato in collaborazione con l’associazione ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa) e presentato lo scorso 18 aprile al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia.

Sabato 13 i Kutso, reduci dalla fortunata partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Elisa”. Il quartetto capitanato da Matteo Gabbianelli propone spettacoli travolgenti, capaci di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico fra dinamiche imprevedibili e gli intelligenti testi al vetriolo. Dopo di loro i Marta sui Tubi , senza dubbio tra le più importanti realtà musicali dell’attuale panorama rock italiano. Anche per loro una partecipazione al Festival di Sanremo del 2013 ma soprattutto un’attitudine ai live che non teme paragoni. Un live grintoso, compatto, dinamico rodato sul campo, concerto dopo concerto. La loro prima raccolta ufficiale, Salvagente, uscita nel 2014 in occasione del decennale della band, vanta celebri duetti con i maestri Lucio Dalla e Franco Battiato.

Domenica 14 arriveranno Il Management del dolore post operatorio interessantissimi originali e provocatori, che hanno appena dato alle stampe il nuovo lavoro I Love You. Chiuderanno la kermesse i Fast Animals and Slow Kids tra le novità più fresche che il rock indipendente ha partorito negli ultimi anni. I FASK presenteranno al pubblico del Nessun Dorma l’ultimo lavoro in studio, Alaska.

Presentatore d’eccezione delle tre serate sarà il giornalista e critico musicale Federico Guglielmi.
All’interno dell’area attrezzata saranno presenti numerosi punti vendita con vinili, libri, cd, magliette e gadget, oltre alla presenza di stand gastronomici con eccellenti prodotti del territorio.
Vista l’importanza delle band che si alterneranno sul palco del festival e l’affluenza prevista, l’organizzazione ha pensato di adoperare per gentile concessione dell’A.S.D Guidonia, lo storico “Campo dei Pini” come luogo di stop e area relax. Distante pochi metri dalla location del festival, facilmente raggiungibile a piedi, si potrà usufruire dello spazio calpestabile del campo per installare tende ed utilizzare i servizi al suo interno. Ai fruitori dell’area, verrà distribuito un kit che comprende: Una t-shirt del festival, esclusivi gadget “Nessun Dorma” e, soprattutto, una pratica mappa del territorio per orientarsi e per scoprire le attività proposte all’interno e all’esterno del festival. La mappa conterrà inoltre indicazioni relative alle attività commerciali dove poter usufruire di agevolazioni economiche su menù creati appositamente per l’evento.

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Primavera Sound 2015 – parte I

Written by Live Report

Barcellona a maggio è una città ingiusta nella sua imprevedibilità meteorologica, e nonostante possa avvalermi di una informatrice in diretta sul campo finisco sempre per fare una valigia di dieci chili di inutilità. Nei giorni del Primavera Sound le temperature si rivelano sempre inversamente proporzionali alla pesantezza del vestiario selezionato. Portatevi dietro almeno due parka e potrete star certi di trovare un clima torrido come quello dell’edizione appena trascorsa (brezza marina violenta alle 4 del mattino a parte, quella non se ne perde neanche una).
La kermesse catalana ha compiuto quindici anni e in questo caso, pur trattandosi di una signora, mi permetto di dire che li dimostra tutti, perchè sotto la maggior parte degli aspetti l’affermazione è in senso buono. Quindici edizioni sono trascorse dalla prima nel 2001 a Montjuïc, una sola giornata per una dozzina di performance, fino a raggiungere rapidamente una portata tale da coinvolgere e apportare beneficio a tutta la città grazie all’ampio respiro internazionale di cui ormai gode (che non è solo un bel modo di dire quando ti capita di ingannare l’attesa pre-Interpol aggrappata alle transenne della prima fila in compagnia di due sconosciuti provenienti rispettivamente da El Salvador e da Israele).

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Ci sono tante cose che adoriamo del Prima ma ce ne sono anche molte altre che ci fanno incazzare parecchio. Forse è questo il motivo per cui continuiamo a tornarci, un po’ come ci ritroviamo a fare con gli amanti stronzi.

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Ci piace un sacco il fatto che, oltre alla tre-giorni intensiva al Fórum del Mar, tutta la settimana del Primavera Sound sia dedicata agli eventi live. Mercoledì sera, dopo un rapido ritiro del braccialetto (ultimo momento utile per sbrigare la faccenda evitandosi le code chilometriche del primo giorno di festival vero e proprio), ci gustiamo Albert Hammond Jr. e quella che sarà una delle varie performance della famiglia Strokes all’interno di questa edizione. Non ci piace però il fatto che il mercoledì sembri sempre un grosso sound check generale, e il palco ATP che guarda verso il mare aperto probabilmente non risulta di facile gestione. Timbro vocale nettamente meno virtuoso rispetto alle sue eccezionali doti di chitarrista ma, complice una sezione ritmica ben assestata, Hammond e i suoi ci fanno sculettare a dovere.

Il Primavera ci piace perchè è un viaggio nel tempo ininterrotto, che oscilla tra luoghi reconditi del passato e le ultime novità proiettate al futuro. Qualche salto sulle note di “Enola Gay” ma senza farsi intenerire troppo, perchè l’alternativa al momento revival che gli OMD ci offrono sono i Viet Cong all’Apolo, che valgono tutto il largo anticipo con cui conviene arrivare causa alta probabilità di restarne fuori.
Atmosfera da saloon per il main stage illuminato di rosso, Mike Wallace si aggira attorno al banchetto del merch sgranocchiando carboidrati non meglio identificati. Avrà modo e tempo di smaltirli durante un’ora di performance in cui pesterà sulla batteria con un’energia fuori dal comune. I giovani canadesi meritano tutta l’attenzione che hanno ottenuto dopo il debutto con l’EP omonimo in gennaio. Gli arrangiamenti in versione live suonano meno stratificati e l’essenzialità conferisce un vigore che va oltre ogni aspettativa, unito alla voce di Matt Flegel che perde la componente ovattata per farsi greve e urlata. Distorsioni prolungate e perforanti creano un’ipnosi scandita da percussioni potenti e marziali, che dettano di volta in volta le regole del gioco, ora caricando i giri dilatati per un tempo indefinibile, ora scemando e afflosciandosi, in un’altalena emotiva allucinogena.

https://www.youtube.com/watch?v=PR5ptoc9mMw

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Il giovedì mattina scopriamo che non ci piace affatto la prima novità di quest’anno, ossia la necessità di prenotazione per alcuni degli appuntamenti previsti all’Auditori Rockdelux. Ciò significa ad esempio dover arrivare al Forum alle 15, due ore e mezza prima dell’inizio della performance di Panda Bear, peraltro senza alcuna certezza di riuscire ad accaparrarsi i biglietti (un grazie e un concerto pagato per chi lo ha fatto anche per me che mi sono alzata alle 16). Ci piace però inaugurare accomodandoci sulle poltrone della grande sala al piano interrato del Museu Blau e lasciarci avvolgere da cotanta cornice, mentre l’eclettico newyorkese propone uno show in cui peripezie sonore e videoart pesano in egual misura, sensuale e psicotico, dallo stage fino al soffitto di specchi screziati che ne amplifica gli effetti.

Non ci piace invece quando il palco Pitchfork ci frega (e succede di frequente). I Twerps si rivelano imbarazzantemente giù di tono, ma qui non si ha mai tempo di annoiarsi, e ci piace un sacco avere l’imbarazzo della scelta quando si tratta di rivedere il piano d’attacco. Grazie a Baxter Dury al escenario Primavera l’aperitivo del giovedì è salvo.

Una delle cose che ci piacciono di più dei grandi festival è il fatto che in tali contesti gli artisti con lavori in uscita spesso regalino qualche anteprima. Del nuovo dei Sun Kil Moon, uscito qualche giorno dopo il festival, Kozelek ci concede più di un brano. Rompe il ghiaccio sapendo che c’è da rispondere a una domanda che il suo pubblico è costretto a porsi ogni volta, e la risposta è no, stavolta non si lascerà andare agli sproloqui, oggi solo buona musica (anche se poi qualche intermezzo non mancherà, e sarà persino piacevole). “Concederci” è chiaramente un eufemismo se abbinato al soggetto in questione, che dopo una mezz’ora abbondante di performance chiede al pubblico di scegliere tra “Dogs” e uno dei brani inediti, e al sentirsi rispondere la prima opzione esclama un “fuckin’ Dogs!” e sceglie l’altra. Tra i brani nel passato più o meno prossimo, c’è spazio quindi anche per scoprire che nell’atteso Universal Themes le tendenze didascaliche diventano a tratti veri e propri spoken, che si alternano a momenti strumentali più decisi rispetto all’apparato di Benji.
No, proprio non ci piace il fatto che in ogni momento ci siano così tante performance in contemporanea. Capita infatti che scegliendo Kozelek e soci ci si trovi costretti a saltare i Replacements, ma mettetevi l’anima in pace il prima possibile perchè le rinunce saranno tante quante le gioie.

Ci piace parecchio anche lo stage Rayban, con la gradonata vista mare su cui bivaccare all’ora di cena (o in tarda notte, quando la batteria è ormai al 10%). Birra annacquata, paninozzo e Mikal Cronin, ed è subito paradiso. L’eclettico bassista di Ty Segall viaggia ormai spedito sulla sua strada solista e confeziona uno show che si rivelerà tra i migliori di questa edizione, miscelando con disinvoltura episodi del passato Garage con le gemme di Power Pop degli ultimi due album.

Gli Spiritualized sono ormai veterani della manifestazione e non deludono, col loro Alt Rock di qualità che in versione live si srotola con violenza su un pubblico adorante.
Mi dicono dalla regia che l’audio del palco Heineken non ha aiutato i Black Keys. Buon per chi come noi, dopo la psichedelia anglosassone, agli “ohh o-o-ohh” ha preferito trasferirsi al set di Chet Faker.
Ci piace il fatto che da qualche anno il programma del Prima si riveli sempre ben calibrato anche dal punto di vista degli orari, concedendo parecchio spazio anche alle performance elettroniche (in numero limitato fino a poche edizioni fa, anche perchè a un mese di distanza Barcellona ospita un’altra manifestazione interamente dedicata al genere, il Sónar). Dopo la mezzanotte è il momento di iniziare a muovere un po’ il culo a ritmo. Con formazione al completo alle spalle l’australiano si dimena sul palco e fa scintille dividendosi tra microfoni e synth, snocciolando i brani di Built On Glass col morbido timbro Soul che scivola sensuale su un compatto tappeto sintetico fatto di ritmi trascinanti.

Ci piace mantenere intatto il mood, e al cospetto di James Blake il danzereccio di certo non manca, ma l’atmosfera si fa più sofisticata e penetrante. Blake allestisce un set impeccabile e magnetico, senza alcuna necessità di riempire fisicamente il mastodontico stage Heineken, seduto alle tastiere a generare loop in cui la sua voce straordinaria si dilata all’infinito e si attorciglia alle distorsioni propagandosi viscosa.
Tra il pubblico c’è lo stesso Chet Faker, in un tentativo poco riuscito di mimetizzarsi con un foulard in testa a mo’ di chador (ma forse anche un po’ inutile poichè nessuno sembra riconoscerlo a parte noi). Dissuasi da una eloquente occhiataccia del suo accompagnatore, concludiamo il primo giorno di festival senza riuscire a portare a casa alcun selfie con VIP.

I prossimi giorni continueranno a veder susseguirsi performance indimenticabili, ma altrettanto indimenticabili saranno anche un paio di imprevisti.

In attesa della seconda parte gustatevi il live integrale di Mikal Cronin.

https://www.youtube.com/watch?v=Kxdpznuy9j8

 

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Flowers Festival, estate calda alle porte di Torino

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FLOWERS FESTIVAL è un nuovo festival musicale che si tiene a Collegno (TO), dal 4 al 27 luglio, nel Parco della Certosa, parco urbano di 400.000 mq, in un’area attrezzata per 5000 spettatori.
L’area spettacolo, allestita nello spazio noto come Cortile della Lavanderia, è racchiusa da due delle grandi esperienze di riprogettazione urbana messe in atto dalla Città di Collegno: la Lavanderia a Vapore, eccellenza della danza contemporanea internazionale e il Padiglione 14, centro culturale giovanile.

In quello che fu il Cortile della Lavanderia del Manicomio di Collegno, nasce FLOWERS FESTIVAL, che riporta alla mente i grandi spettacoli di teatro e musica cha a partire dagli anni ottanta, (momento dell’abbattimento delle mura manicomiali) fino ai primi duemila, hanno contribuito al rinnovamento di questi spazi meravigliosi, sull’impulso della amministrazione pubblica.
Il Flowers Festival, riparte da lì, da quello stesso bisogno di condivisione e apertura. Si presenta come festival di livello nazionale, ospitando due artisti/manifesto di grande trasversalità come PATTI SMITH e GORAN BREGOVIC o ancora CAPAREZZAMODENA CITY RAMBLERSAFRICA UNITE e MARLENE KUNTZ per restare nel nostro Paese. Ancora nomi internazionali dai suoni caldi e inclusivi come CHINESE MAN (Fra), GROUNDATION (Usa), DUBIOZA KOLEKTIV (Ser), DUBFX (Aus), BONOBO (Uk) e le star dell’elettronica divertente con DJS FROM MARS e DJ SHANTEL (Slo). Poi uno spazio ai suoni giovanissimi e popolari con il rap di SALMO, GEMITAIZ & MADMAN e CLEMENTINO, al nuovo reggae italiano dei MELLOW MOOD, agli alfieri dello swing SWEET LIFE SOCIETY e BANDAKADABRA al gruppo giovane per eccellenza di questi anni dieci: LO STATO SOCIALE con MAGELLANO e L’ORSO.
E ancora, il meglio della musica indipendente italiana: TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, ORCHESTRINA DI MOLTO AGEVOLE, AUCAN, GODBLESSCOMPUTERS, MANAGEMENT DEL DOLORE POSTOPERATORIO.

La prima edizione presenta artisti provenienti da diverse nazioni, tutti di grande richiamo e dai prezzi di biglietto popolari, compresi tra i 5 e i 25 euro.
Tutti i concerti hanno una parte notturna di qualità che si basa sulle principali serate dell’area metropolitana torinese. Si va dalla serata fané AVANZI DI BALERA, ad I LOVE ROCK, firmata dai Mostricci; dall’elettroswing di SWEET LIFE SOCIETY alla festa per una buona causa, PARTYCILLINA, realizzata dagli studenti della Facoltà di Medicina.
La condivisione è alla base dello spirito del neonato festival: infatti, se la progettazione dello stesso è opera dell’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, l’esperienza che ha creato negli anni i principali festival piemontesi (Traffic, Pellerossa, Extrafestival per citarne alcuni), la stessa viene aperta a molte collaborazioni: dalla discografica rap BM Records alla principale agenzia della scena alternativa italiana BPM; dai collettivi artistici di Partycillina e Sweet Life Society a quelli etici di Slow Food International.
E ancora da segnalare l’attenzione per il territorio di Collegno e dell’area in cui si svolge il festival utilizzando tutte le capacità professionali sviluppate negli anni nell’esperimento pilota di riqualificazione Padiglione 14. Dalla realizzazione del kinder garden, funzionante nelle serate del festival ai servizi di pulizia, accoglienza e catering interni.

Flowers Festival è realizzato grazie al sostegno di Città di Collegno, Regione Piemonte e il patrocinio di Città Metropolitana Torino.

Ecco il calendario degli appuntamenti.

04 luglio: INDIEPENDENCE DAY: TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, AUCAN, GODBLESSCOMPUTER, MANAGEMENT DEL DOLORE POSTOPERATORIO, ORCHESTRINA DI MOLTO AGEVOLE e altri
07 luglio: MODENA CITY RAMBLERS, DUBIOZA KOLEKTIV
08 luglio: DUB FX, BONOBO
09 luglio: SALMO, GEMITAIZ & MADMAN, CLEMENTINO
10 luglio: MAX GAZZÈ, DENTE, DJS FROM MARS e altri
11 luglio: CAPAREZZA
12 luglio: GORAN BREGOVIC, DJ SHANTEL, BANDAKADABRA 
14 luglio: CHINESE MAN, SWEET LIFE SOCIETY
17 luglio: MARLENE KUNTZ perform CATARTICA
22 luglio: GROUNDATION, MELLOW MOOD

23 luglio: AFRICA UNITE 
24 luglio: STATO SOCIALE, L’ORSO, MAGELLANO
27 luglio: PATTI SMITH performs HORSES

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Musica e Cinema a Torino: Seeyousound Festival

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Si svolgerà a Torino il Seeyousound, il primo Festival in Italia completamente dedicato al cinema di genere musicale, nei giorni 14, 15, 16 e 17 maggio 2015 (in contemporanea al Salone Internazionale del Libro che si terrà presso il Lingotto Fiere negli stessi giorni). Il Festival sarà caratterizzato da una molteplicità di eventi, tutti correlati e connessi tra loro grazie ad un comune denominatore: la musica.
Conferenze, mostre, concerti, dj set ma soprattutto cinema, la sezione presente in maniera più corposa, per la quale sono previsti tre concorsi relativi alle categorie lungometraggi (LONG PLAY), cortometraggi (7-INCH) e videoclip (SOUNDIES).

Il programma completo è consultabile al sito www.seeyousound.org

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Fuori Luogo Festival ai blocchi di partenza

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Dopo il grande successo della scorsa edizione torna anche quest’anno, organizzato dall’associazione culturale Officine Carabà, il FuoriLuogo Festival, un evento unico in Italia all’insegna della multiculturalità e con un programma di respiro internazionale che attinge dai “salotti buoni” della migliore letteratura, arte e musica europea. Iniziato ieri, 13 giugno, proseguirà per una tre giorni a ingresso gratuito nella splendida cornice del borgo medioevale di San Damiano d’Asti, che come di consueto sarà trasformato per l’occasione in una vera e propria cittadella dell’arte, per un’esperienza a 360 gradi con eventi e mostre che si snoderanno per le sue vie e piazze.

Tra gli ospiti musicali diverse band e artisti di riferimento a livello internazionale che porteranno sul palco del FuoriLuogo le atmosfere e il sound dei migliori club europei. Il primo nome è quello di Y’akoto, giovane cantante tedesca di origini ghanesi, già un caso in Germania, Francia e in molti altri Paesi. L’artista sta esplodendo come fenomeno globale con il singolo (in heavy rotation su tutte le radio italiane) “Without you”, tratto dal debutto “Babyblues”, in attesa del nuovo album in uscita nell’estate. Sul palco del FuoriLuogo Festival 2014 ci saranno anche i neozelandesi trapiantati a Londra The Veils. La indie rock band, che ha pubblicato nel 2013 il quarto album “Time Stays, We Go”, farà tappa a San Damiano nel corso del suo nuovo tour europeo: il loro nuovo disco vanta la produzione di Nick Launay (Yeah Yeah Yeahs, Nick Cave & The Bad Seeds) e Adam Greenspan, coadiuvati da Bill Price (Jesus & Mary Chain, Clash) al missaggio. Al FuoriLuogo 2014 la cantautrice irlandese Wallis Bird, che presenterà il suo recente album “Architect”: spesso paragonata dalla critica ad artiste del calibro di Ani Di Franco, Fiona Apple e Janis Joplin, la Bird è una performer di grande carisma oltre a essere diventata una icona gay in tutto il Regno Unito. Da ricordare infine la presenza di Foxhound e Green Like July, due delle giovani band italiane che più si stanno distinguendo nella ricerca di un sound che riesca a superare i confini nazionali.

www.fuoriluogofestival.com

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Tornano in Italia di Die Antwoord

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Dopo il grande successo che ha riscosso la scorsa estate il mini tour italiano dei Die Antwoord, i sudafricani tornano a suonare per noi in due live da non perdere: il 20 giugno saranno a Milano, in occasione dell’Alfa Rome City Sound all’Ippodromo del Galoppo e il 22 giugno allo Sherwood Festival di Padova. Le due date si aggiungono a quella già annunciata del 21 giugno, quando la band si esibirà per il Rock in Roma nella capitale.

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Sherwood Festival, prime date confermate!

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Con l’inserimento di Afterhours e Dub Fx, si delinea ulteriormente il cartellone dell’edizione 2014 (11 giugno – 19 luglio Padova) dello Sherwood Festival. Di seguito le date già confermate:

25/06 | Dub FX
27/06 | Caparezza – presentazione nuovo album
06/07 | New York Ska Jazz Ensemble
11/07 | Afterhours – “Hai paura del buio?” tour
16/07 | Radar Festival Day One con SLOWDIVE live – prima data italiana reunion tour

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Sherwood Festival confermato anche per il 2014

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Riceviamo e pubblichiamo:

Confermata per il 2014 la storica rassegna indipendente padovana che si tiene, ormai da decenni, nel parcheggio Nord dello Stadio Euganeo di Padova. Oltre un mese di musica – con i tantissimi concerti del main e del second stage – e un fitto calendario di appuntamenti culturali e di “festival nel festival” che, dall’11 Giugno al 19 Luglio (dieci giorni in più rispetto ai trenta delle scorse edizioni), trasformeranno un parcheggio in uno spazio sociale vivo e pulsante.
Un festival sociale e culturale, un appuntamento a larga e sentita partecipazione, un luogo di incontro e di libertà, attraversato ogni sera da migliaia di persone. Il fulcro di questa edizione sarà Sherwood, un progetto che, negli ultimi anni, è stato al centro di un profondo cambiamento: dalla radio FM ad un portale multimediale indipendente che si occupa di musica e cultura e, proprio in questi mesi, ha iniziato anche un lavoro di ricerca sulle produzioni video. I Mondiali di calcio che si svolgono in Brasile dal 12 giugno al 13 luglio 2014 verranno proiettati su schermi giganti ad alta definizione e saranno anche al centro di un ciclo di trasmissioni video, interviste ed eventi: un altro modo di pensare, praticare e raccontare lo sport.
Comunichiamo oggi le prime date confermate: il 27 Giugno torna a Sherwood un amico di vecchia data e una solida certezza: Caparezza che presenterà il nuovo disco d’inediti Museica in uscita il 22 Aprile per Universal Music.
Il 16 Luglio, Radar Festival Day one, con gli Slowdive – vero fenomeno di culto negli anni ’90 e tra i maggiori esponenti della scena shoegaze insieme a My Bloody Valentine e Jesus and Mary Chain – si esibiranno per la prima volta in Italia per il loro REUNION TOUR dove riproporranno i brani estratti dai dischi ed Ep pubblicati durante gli anni ’90 e confermano di aver iniziato a lavorare su un nuovo album di inediti.
Il 6 luglio, direttamente dalla Grande Mela, passa da Sherwood il tour estivo dei NEW YORK SKA JAZZ ENSEMBLE, pionieri dello ska jazz che, fin dal lontano 1994, hanno letteralmente conquistato il mondo con le loro incredibili performance e il loro stile unico e inimitabile.

SHERWOOD FESTIVAL 2014 / :: prime date confermate ::
www.sherwood.it
11 Giugno – 19 Luglio c/o Parcheggio Nord Stadio Euganeo – Padova
27/06 | Caparezza – presentazione nuovo album
06/07 | New York Ska Jazz Ensemble
16/07 | Radar Festival Day One con SLOWDIVE live – prima data italiana reunion tour

Prevendite per i live di Caparezza e Slowdive disponibili su: www.sherwood.it

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I Kodaline tornano in Italia

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Sono passati pochi mesi dalla data invernale dei Kodaline, band irlandese con all’attivo un riuscitissimo primo disco d’esordio, In A Perfect World, e già i ragazzi decidono di tornare a suonare per il pubblico italiano: il 16 luglio saranno al Circolo Magnolia di Milano, il 17 luglio al Festival Ferrara Sotto le Stelle. Per entrambi i live, i biglietti sono già disponibili tramite circuito TicketOne.

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Sanremo – Guida Intergalattica per possessori di udito.

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Febbraio è un mese difficile, il freddo, la neve, la fine dei saldi. Insomma tanti motivi che ci spingono a voler chiudere in fretta i conti con questo mese, archiviarlo e passare al più interessante Marzo. L’unico spiraglio di felicità per i golosi sono i dolcetti di carnevale, che in base alla regione di provenienza diventano frappe chiacchere, tortelli, zeppole, galani e qualsiasi altro nome vi piaccia. Anche per il mondo della musica febbraio non è un mese così movimentato, certo ci sono tante nuove uscite e anteprime gustose, ma la ciccia, di quella bella sostanziosa, arriva con i live e con la primavera. Noi italiani, però, sempre avanti e più furbi dagli altri, per compensare i grandi complessi edipici, che ci affliggono da tempo immemore, anticipiamo tutti e spariamo, più o meno durante l’ultima decade di febbraio, quella meravigliosa croce del Festival di Sanremo.  Quest’anno per la precisione dal 18 al 22. Ora mi rendo conto che a pochi potrebbe interessare, ma San Remo non esiste. Attenzione non stiamo svelando il segreto di pulcinella o la formula segreta della coca cola, il festival quello della canzone italiana esiste, ma il Santo no, è solo una mera finzione e il legittimo patrono di Sanremo in realtà è San Romolo. Non vi sto prendendo in giro, ma con molta probabilità, alcune centinaia di anni fa, il fondatore di Roma non riscuoteva successo e simpatia e qualche cittadino decise che anche al fratello sfortunato spettasse, per ripicca, il nome della città. Chiusa la digressione storico/epica torniamo al nostro Festival della canzone italiana di Sanremo, wikipedia lo definisce come, cito: ”una manifestazione musicale che ha luogo ogni anno a Sanremo in Italia.”

Rappresenta uno dei maggiori eventi mediatici italiani. Nel 2013 si è svolta la sua sessantatreesima edizione. Facendo due conti veloci siamo nel 2014, quindi siamo alla sessantaquattresima edizione, una fatica anche solo scriverlo. Per la nuova edizione pochi cambiamenti evidenti: stessa direzione artistica, e stessa coppia di presentatori Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, duo consolidato all’interno del panorama televisivo e volti vincenti del palinsesto rai. Una scelta di continuità, dettata più che altro da una politica di audience e gradimento del pubblico. Ci aspettiamo quindi, con qualche picco fuori dalle righe, il medesimo teatrino umoristico che i due mettono in atto ogni settimana nella trasmissione di Fazio Che Tempo Che Fa. Andiamo avanti e passiamo alla cosa che dovrebbe interessare più di tutte, i concorrenti e le loro canzoni. Come consuetudine la gara canora si divide tra “Nuove Proposte” e “Campioni”, una volta detti anche big, ma suonava troppo esterofilo ed è stato accantonato. Partiamo dai Campioni che sono 14, scelti a detta dell’intoccabile regolamento, in base a: fama, contemporaneità e valore riconosciuto, e 28 canzoni scelte per qualità e originalità. Preferisco non approfondire la questione criteri che quantomeno dovrebbero avere una definizione in parte quantificabile, a grandi, grandissime linee, per esempio sono famoso se ho 1000 like, ma non sono di valore se vendo meno di 200 copie del mio disco. Non disperdiamo l’energia e proseguiamo con l’elencone.

Nella categoria “over” troviamo Ron, si proprio il buon vecchio Rosalino, Antonella Ruggiero e Renga, per la categoria “figli di” Cristiano De André, immancabili i “talent” con Noemi, la rediviva Giusy Ferreri e Arisa anche se da ex giurata, categoria degli “ex” con Giuliano Palma ex voce de i Bluebeaters e Francesco Sarcina senza Le Vibrazioni, Frankie Hi-Nrg Mc che rappresenta la categoria protetta dell’Hip Hop, per poi finire con le categorie di nicchia rappresentata dal “fuori concorso” Raphael Gualazzi con i The Bloody Beetroots, per cui speriamo che nella sala dell’Ariston non ci siano fan de Lo Stato Sociale, gli ”Indie” Perturbazione e quelli che ”manco sapevo facessi musica” Riccardo Sinigallia e Renzo Rubino. Questi campioni della musica italiana, che si sfideranno a suon di canzoni, sarranno giudicati da due giurie, una popolare, attraverso il televoto, e una di qualità composta da 10 persone del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura. Ci sarebbe anche la giuria stampa cui è lasciato il contentino del premio della critica, ma dopo due giorni non se li fila più nessuno. In merito al meccanismo di assegnazione dei voti che decreta il vincitore, riuscire a decifrarlo, sebbene minuziosamente descritto dal famigerato regolamento, è come svelare il quarto segreto di Fatima o interpretare la scrittura cuneiforme dei Sumeri, alquanto improbabile, si parla di prima, seconda, terza serata, di sommare il 25% di qua, il 50% da là e via dicendo. Tutto questo sistemone solo per i Campioni, perchè altrimenti, se la cosa fosse stata facile, il festival non avrebbe ragione di durare l’eternità che effettivamente dura e l’economia della rai ci perderebbe qualcosina in termini di pubblicità.

Smaltiti i campioni è il turno delle “Nuove Proposte”, 8 in totale; anche qui le sub categorie si sprecano e abbiamo di nuovo la categoria protetta dell’Hip Hop che va alla grande quest’anno con Rocco Hunt, un nome una garanzia. Il “figlio di” con rappresentanza di Filippo Graziani figlio di Ivan. “Gli indie”, che si moltiplicano con il più conosciuto, forse, The Niro e Zibba, che potrebbe rientrare anche tra gli “ex” perchè senza gli Almalibre, di nuovo il “talent” con Veronica De Simona, “il figlio del Web” Diodato e quelli del “ma davvero fai musica” Bianca e Vadim, che no, non è il titolo del B-movie di Bianca e Bernie. Per loro la faccenda voti si semplifica magicamente e in due serate sono liquidati velocemente. Le cose veramente interessanti nella noia generale del regolamento sono due: un giovane per potersi iscrivere lo deve fare solo tramite un’etichetta discografica e deve aver pubblicato commercialmente almeno due brani. Quindi miei cari musicisti indie che vi autoproducete scordatevi Sanremo che, anche se lo snobbate, so che vi piacerebbero  da matti quei 5 minuti di mondovisione. Detto questo, la mastodontica e monolitica macchina sanremese, l’esempio più eclatante di autoreferenzialismo e autocompiacimento della musica italiana, si è messa in moto e, volenti o nolenti, sarete sommersi di post, articoli, gente sulla metro, al bar o al tavolo vicino che ne parla e radio che passano di continuo non si sa cosa. Salvo che voi non abbiate prenotato una vacanzina dall’altra parte del mondo il mio consiglio è di affrontare il maligno a testa alta e mettere su un gruppo di ascolto, ma di quelli seri, fatti da gente fidata, vi assicuro che ne vedrete e sentirete delle belle.

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