concerti Tag Archive

Le Luci della Centrale Elettrica live a Roma!

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Si esibiranno il prossimo 4 aprile Le Luci della Centrale Elettrica, all’Atlantico di Roma (ingresso 13 € più diritti di prevendita). L’occasione è importante per sentire dal vivo i brani del nuovo album, Costellazioni, in uscita a marzo 2014. Per ulteriori informazioni, visitate la Fanpage della band su Facebook.

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Anders Trentemøller in Italia

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Non solo un Dj, ma un vero e proprio performer che rielabora gli stilemi del genere e offre un personalissimo live set. Questo è Anders Trentemøller, danese noto ai più per essere stato inserito da Pedro Almodovar nella colonna sonora del suo “La Pelle che Abito”. Il giovane artista elettronico sarà in Italia per due date, il 24 febbraio all’Estragon di Bologna e il 25 febbraio all’Atlantico di Roma. Per entrambe le date i biglietti sono disponibili su TicketOne.

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Non Voglio Che Clara in Tour!

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Annunciate le date che vedranno i Non Voglio Che Clara impegnati nel tour di presentazione dell’ultimo disco, L’Amore Finché Dura:

31 GENNAIO – CONEGLIANO VENETO (TV) – Apartaménto Hoffman
06 FEBBRAIO – MILANO – BIKO Milano
20 FEBBRAIO – ROMA – RADICAL POP – Circolo degli Artisti
21 FEBBRAIO – S.MARIA A VICO (CE) – SMAV FACTORY
22 FEBBRAIO – GUAGNANO (LE) – Arci Rubik
27 FEBBRAIO – FIRENZE – tender:club
28 FEBBRAIO – TORINO – Officine Corsare
01 MARZO – PADOVA – MAME
06 MARZO – BOLOGNA – LOCOMOTIV CLUB Bologna

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Frightened Rabbit: annullata la data milanese

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La band scozzese è spiacente di comunicare che, a cause di impreviste circostanze in nessun modo dipendenti dalla band o dai promoter, è costretta a cancellare tutti i concerti dal 1 dicembre 2013 in avanti, quindi anche la data di Milano del 4/12. I Frightened Rabbit porgono le loro più sentite scuse al pubblico nella speranza di poter recuperare le date il prima possibile. E’ possibile ottenere il rimborso dei biglietti comprati in prevendita rivolgendosi entro il 13 dicembre al punto vendita presso cui sono stati acquistati.

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Continua la stagione di concerti allo Spazio 211 di Torino

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Lo Spazio 211 di Torino, in via Cigna 211, prosegue la sua stagione di concerti con un fittissimo calendario anche per il mese di novembre:

venerdi 1 novembre doors 21:30, ticket 15 euro
PERE UBU

sabato 2 novembre doors 22:00, ticket 5 euro
BIANCO

mercoledi 6 novembre doors 21:30, ticket 12 euro
ADAM GREEN & FRANCESCO MANDELLI acoustic

sabato 9 novembre doors 22:00, ingresso Up To You!
AncheNo Live presenta: NADÁR SOLO

martedì 13 novembre doors 21:30, ticket 10 euro
SUUNS

venerdi 15 novembre doors 21:30, ticket 10 euro
UMBERTO MARIA GIARDINI + DANIELE CELONA

sabato 16 novembre doors 22:00, ticket TBA
THE SICK ROSE

giovedi 21 novembre doors 21:30, ticket 10 euro
LYDIA LUNCH RETROVIRUS + SPARE PARTS

venerdi 22 novembre doors 21:30, ticket 5 euro
LEVANTE

sabato 23 novembre doors 23:00, ticket 3 euro
NOTTI MAGICHE ’90s PARTY

lunedi 25 novembre doors 21:30, ticket 10 euro
BRAIDS

mercoledi 27 novembre doors 21:30, ticket 15 euro
Electric Priest presenta: LOOP

sabato 30 novembre doors 23:00, ticket TBC
GRAN VARIETA’ RADIO SHOW w/ HOWLIN LOU & WHIP LOVERS

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Mark Sultan in Italia!

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“Mi chiamo Mark Sultan. Qualcuno mi conosce anche come BBQ. Suono spesso assieme a King Khan, Bloodshot Bill e Black Lips. Ho suonato in band come Les Sexareenos e Spaceshits. Ho pubblicato dischi per etichette come Sub Pop, Vice, Bomp!, Crypt, Norton, Fat Possum, In The Red, Goner, Sympathy e per l’italiana Goodbye Boozy. Sono un rock’n’roller giramondo. In questo tour suonerò da solo, come one-man-band. Mi piace pensare che ci siano alcune cose che mi differenziano dalle altre one-man-band: ho delle vere canzoni, so cantare, non suono bene la chitarra ma suono come un’intera band. Suono del vecchio R’n’b/DooWop mescolato con psych, garage, punk e rock’n’roll. A volte canto anche a cappella. Vi farò divertire, ve lo prometto.” Con questo comunicato, il canadese Mark Sultan ha annunciato il suo arrivo in Italia per un mini-tour di 11 date lungo tutta la penisola. Di seguito il calendario degli appuntamenti.

28/10 Lun – Bucine (AR) – Spectre Club

29/10 Mar – Roma – Muzak

31/10 Gio – Torino – Blah Blah

01/10 Ven – Schio (VI) – Arcadia

02/11 Sab – Bologna – Freak Out

03/11 Dom – Savignano sul Rubicone (FC) – Sidro Club

05/11 Mar – Brescia – Lio Bar

06/11 Mer – Milano – Lo:Fi

07/11 Gio – Arona (VB) – Meltin Pop

09/11 Sab – Catania – Lomax

10/11 Dom – Palermo – Malox


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Hai Paura del Buio? Si conclude il festival itinerante.

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Si chiude il 30 ottobre con un evento eccezionale all’Alcatraz di Milano il ciclo di festival “HAI PAURA DEL BUIO?” che nei due precedenti appuntamenti a Torino e a Roma ha registrato il tutto esaurito richiamando un pubblico di oltre dodicimila persone. La data milanese “Soleterre ReLOVEution Festival powered by HAI PAURA DEL BUIO?” è organizzata in collaborazione con l’organizzazione umanitaria Soleterre, alla quale sarà devoluto l’intero ricavato della serata per sostenere il “Programma Internazionale di Oncolgia Pediatrica” – attivo in Ucraina, Marocco, Costa d’Avorio, India e Italia – che garantisce accesso alle cure e sostegno a più di 8.000 bambini malati e alle loro famiglie. Di grande rilievo culturale, artistico e spettacolare il folto cast che animerà i vari spazi dell’Alcatraz a partire dalle 19.

ECCO IL CAST:

– Afterhours super set + special guests: Piero Pelú, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Pierpaolo Capovilla e Giulio Ragno Favero (Il Teatro Degli Orrori) (concerto)

– Antonio Rezza e Flavia Mastrella (performance teatrale)

– Paolo Giordano con Minus&Plus (reading)

– Marta sui Tubi (concerto)

– Cristiano Carotti (installazione)

– Valentina Chiappini (performance)

– Giacomo Costa (installazione)

– Giano (danza e azione)

– Nebulae (danza)

– OoopopoiooO (performance)

– OvO (concerto)

– Max Papeschi (video-arte)

– Daniele Ronda (concerto)

– Graziano Staino (video-arte)

– Isabella Staino (installazione pittorica)

– Pierpaolo Capovilla (reading)

– Chamber trio: Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Angelo Maria Santisi (musica da camera)

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I 10 peggiori personaggi incontrati ai live estivi! Ci sei anche tu?

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Ed è finita un’altra stagione di concerti e festival, nonostante i tagli siano stati numerosi e abbiano ridotto di molto i live “delle grandi occasioni”. Non resta che programmare i concerti al chiuso che vorremmo andare a vedere nell’interminabile autunno-inverno e, nel frattempo, ricordarci la spensieratezza dell’estate. I pantaloni corti, le tipe in bikini e stivali anche a luglio perché gli stivali fanno Rock, le zanzare, la birra sempre sciacqua e sempre cara, il sudore del barbuto metallaro di fronte a noi, perché c’è sempre un metallaro a qualsiasi concerto, di qualsiasi genere e i rompicoglioni. E già… perché sì sì, che bello il live come momento di condivisione di una passione, sì sì che bello ritrovarsi lì, nello stesso posto, noi e centinaia di altre persone comenoi. Cazzate. Non ce la meniamo. A ogni concerto che si rispetti c’è sempre qualcuno con cui ciascuno di noi pensa di non avere proprio niente a che spartire. Esattamente come quando siete nella vostra spiaggia libera a leggere l’ultimo saggio che vi appassiona e di fianco a voi c’è quella che legge i romanzi Harmony o Novella 2000. O proprio come quando al mare siete lì a cercare relax e pace al largo, pensando a quanto sia bello farsi accarezzare dalle onde leggere e dal sole ma sentite dal bagnasciuga gente che impreca, starnazza o semplicemente passeggia con musica improponibile, a un volume improponibile che esce dal proprio smartphone, rigorosamente senza cuffie, così che tutti gli astanti possano compartecipare al cattivo gusto artistico del soggetto in questione.  Ai concerti è uguale. L’inopportuno, il rompicoglioni, quello che crede d’essere nel posto giusto e che magari si atteggia anche a grande frequentatore, grande appassionato, grande cultore e non ha mai imparato un minimo di etichetta. O quanto meno il vivere civile. Vogliamo ricordarli con voi, stilando un breve elenco che non vuole essere una classifica, ma solo una carrellata di macchiette da live con cui sicuramente vi sarete imbattuti anche voi. Così il quadro dei ricordi della nostra estate musicale può essere veramente completo. Eccoli:

1)      Il fotografo o cameraman raffazzonato che invece di guardare il concerto passa tutto il tempo con la macchina fotografica o il cellulare alzato impedendo anche a te di godere dello spettacolo. Nelle situazioni di scarso pubblico, alcuni s’improvvisano fotografi ufficiali piazzandosi nei posti più improbabili sul e vicino al palco.

2)      L’organizzatore di eventi che a fine concerto, palesemente ubriaco, blocca il cantante e ufficializza con contratto verbale una data a costo zero nel suo paesino, il prossimo anno, per la festa del patrono.

3)      Il fan che le sa tutte, le canta tutte, le canta male e, nelle pause, urla come una groupie di Justin Bieber in preda a crisi d’overdose. A fine concerto si lamenterà perché non hanno fatto il suo pezzo preferito nonostante per tutta la durata del live avesse suggerito la scaletta alla band, urlando il nome delle canzoni.

4)      L’indifferente e/o infastidito che dà le spalle al gruppo, rompe i coglioni chiedendo come possiamo apprezzare certa “roba”, sbuffa, si annoia ma dentro sta male perché vorrebbe scatenarsi anche lui. Non lo fa perché distruggerebbe la sua immagine di indie snob. Tende a sviare quando gli si chiede che cazzo ci sia andato a fare al concerto. Al limite risponde di aver avuto un accredito o di aver accompagnato qualcuno.

5)      Il giornalista. Ha avuto l’accredito stampa. Sta lì impassibile, passando il tempo a guardare ogni minimo movimento delle dita del bassista e giudicando ogni nota. Scatta al massimo un paio di foto che allegherà a un articolo, non balla, non ride, non può divertirsi. Lui sta lavorando. Ovviamente gratis.

6)      L’ubriaco che non ha neanche idea di chi stia suonando. Urla a caso, canta a caso, balla e poga a caso, litiga con quelli vicino, inveisce contro la band, sputa, suda (rigorosamente in canotta o a petto nudo) e ogni tanto vomita. Qualche volta è portato via dai buttafuori o da un’ambulanza.

7)      Lo spaesato. Ce l’hanno portato. Non voleva venire. Spesso è la ragazza o il ragazzo del fan. Non sa chi stia suonando e non sa nulla di musica che vada oltre Tv Sorrisi e Canzoni. Di solito ascolta la Pausini, Emma o Malika Ayane ma gli amici o il/la fidanzato/a non volevano lasciarlo/a solo/a di sabato.

8)      Quello che ci deve stare. Mocassino firmato viola, calzino leggero, pantaloncino lungo bianco, cinta a riporto, camicia di lino slacciata, petto abbronzato e depilato in bella vista, barba finto incolta e sorriso da piacione con cocktail in mano, per tutta la sera. Poteva suonare Gg Allin o i Pooh, lui sarebbe stato col gomito appoggiato a quel bancone.

9)      Il reduce degli anni 80 (anche 70). È sempre il più vecchio della serata, leggermente in sovrappeso; indossa una t-shirt di una vecchia band abbastanza nota ma senza esagerare. Ramones, Dinosaur Jr, Joy Division. Di solito è solo perché i suoi amici hanno famiglia, non beve troppo, non balla troppo, non si diverte troppo.

10)   Il commentatore. Ce ne sono di due tipi. Uno che parla bene di tutto e uno il contrario. Ti si piazzano di fianco e ti raccontano tutto sulla band, sulla serata, sul gruppo spalla, sulla loro vita, sulle loro passioni. Intervallano i momenti di semplice cronaca a considerazioni su quanto sia figo l’ultimo disco del gruppo, su quanto siano stati innovativi i riff del chitarrista o al contrario, si lamenta per il costo della birra, per l’assenza di parcheggi. Comunque, non sta mai zitto.

Sono anche loro che rendono speciale l’esperienza di un live che sia di un supergruppo o di una sconosciuta band Indie di Pavia. Ma inutile fare tanto i superiori, se leggi tra le righe, uno di questi dieci sei tu. Che numero sei? Io un misto tra cinque e nove.

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Gilberto Gil in Italia!

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Fondatore con Caetano Veloso del movimento tropicalista nel 1968, rivoluzionario e soprattutto eccellente musicista, il brasiliano Gilberto Gil sarà in Italia per due date: la prima, il 25 luglio a Cumiana, in provincia di Torino, allo Zoom Park, la seconda invece al Parco Scolacium di Borgia (CZ) il prossimo 3 agosto. I biglietti sono ancora disponibili sul circuito Vivaticket.

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Thirty Seconds to Mars in Italia!

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Tornano in Italia i Thirty Seconds to Mars. La band di Jared Leto si esibirà a Milano il prossimo 2 novembre, al Mediolanum Forum di Assago. I biglietti saranno in prevendita mercoledì 17 dalle ore 9, solo per i membri del fanclub, sul sito ufficiale della band, mentre tramite il circuito TicketOne, saranno disponibili a partire dal 19.

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Live Music Is Not Dead! Si può ancora proporre musica dal vivo in Italia senza ricorrere a Cover Band o Dj? Parte prima.

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Come vi sarete resi conto, se da un lato è sempre più facile proporre la propria musica grazie a facebook, youtube, soundcloud, spotify e tutte le diavolerie del web a costo (quasi) zero, l’aumentata concorrenza sembra ridurre le possibilità per gli addetti ai lavori di riuscire a organizzare eventi e concerti di medio-alta qualità e interesse guadagnandoci anche qualcosa. Il pubblico è sempre meno interessato ai live e si limita o ai grandissimi nomi da stadio o alle cover band di paese, poco impegnative sia per chi paga (band o biglietto) sia per chi ascolta. Chi fa musica propria e non ha ancora la fortuna di essere stato invitato al Circolo fatica anche a chiedere 200/300 euro per percorrere 800 chilometri e dormire in furgone (questa cosa è comunque utile per evitare che si freghino tutto; vedi gli ultimi Fast Animals And Slow Kids). Di solito la risposta tipo è: “Vi diamo da mangiare e una birra a testa prima di iniziare; poi se la serata va bene, possiamo aggiungere un’altra birra a testa e se la serata dovesse andare molto bene (come consumazioni, chiaramente!) allora si possono aggiungere altri cinquanta euro”.

Di chi è la colpa se ci sono sempre più cover band e sempre meno artisti veri? Se suonare sul serio è diventato impossibile sempre che non ci si voglia rimettere? Di chi è la colpa se sono sempre meno i locali che danno spazio alla musica (che non siano cover band o Dj)?
C’è chi se la prende col pubblico e non a torto. Ormai sono in pochi gli appassionati veri, quelli che ancora amano cercare, scavare, provare, sperimentare. Gli altri sono esattamente com’erano i loro tanto criticati genitori. La musica è solo quella che ascoltavano a vent’anni e lì sono rimasti. Vanno felici con le loro t-shirt ancora sporche di sudore adolescenziale ai concerti dei vecchi dinosauri e si divertono a parlare male delle band emergenti che neanche conoscono. Oppure sono totalmente in balia dei media, Mtv su tutti, e vivono la musica come un continuo intervallarsi di jingle pubblicitari.

Ma poi è anche colpa di chi suona in queste cover band. Spesso, gente dalla tecnica mediocre che a furia di ripetere lo stesso pezzo di Vasco per anni ha dimenticato anche quelle poche cose che sapeva sulla chitarra. Perché lo fanno? Per amore verso un artista? Per vanità? Perché è l’unico modo per farsi pagare un cachet decente?
Altro grande accusato è “il gestore del locale”. Strana bestia. Spesso di musica non capisce nulla ma ha un locale “Rock”. Per una band emergente, fatta di persone capaci, che hanno sudato tanto e messo l’anima nei loro pezzi, può offrire un pasto e le consumazioni ma per una cover band o un fake/new Dj (sono questa nuova specie di Dj che in realtà si limita a far girare casualmente pezzi presi da cd masterizzati o direttamente dal proprio Hard Disk. Siamo anche tu ed io, in fondo) che spesso (ma non sempre, siamo sinceri) hanno cultura musicale inadeguata e scarsa voglia di reale ricerca, ne hanno di soldi da spendere. Colpa loro? Anche loro “tengono famiglia” e sono Dj e Cover/Tribute band che gli riempiono il locale.

In realtà, forse è anche colpa di chi suona pezzi propri da due giorni e chiede duecento euro quando io a vent’anni avrei pagato per suonare.
Alla fine ti accorgi che sembra colpa di tutti e quindi non è colpa di nessuno. Ognuno di questi punti meriterebbe una serie di considerazioni a sé ma…

…ma poi capita che ti ritrovi in un paesino d’Abruzzo chiamato Mosciano Sant’Angelo in provincia di Teramo e t’imbatti in un locale (il Pin Up) spettacolare, nuovo ma dallo stile vintage. Grande tanto quanto il Circolo degli Artisti. Perfetto esempio di recupero industriale. Gestito alla perfezione e capace di portare in terre tendenzialmente dimenticate dai grandi nomi artisti come Giovanni Lindo Ferretti o Dinosaur Jr. E allora mi chiedo. È ancora possibile credere alla musica, quella vera? Perché un locale come il Pin Up ci riesce e gli altri no? C’è ancora chi va ai concerti e non solo a quelli strapubblicizzati. Si può fare…allora!

Invece che sparare cazzate l’ho chiesto direttamente ad Aldo Minosse, uno dei gestori del Pin Up. Nella seconda parte dell’articolo, che sarà pubblicata la prossima settimana, troverete l’intervista.

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Hayseed Dixie: due date in Italia

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La band proveniente dai monti Appalachi che ha esordito nel 2000 con l’album di cover di AC/DC, A Hillbilly Tribute to AC/DC, e ha continuato la propria carriera rivisitando in chiave bluegrass i più grandi successi del pop e del rock, riscuotendo un grande successo in ogni angolo del mondo, arriva in Italia per due concerti per presentare l’ultimo lavoro, Nicotine and Alcohol. Il 13 giugno gli Hayseed Dixie suoneranno a Bologna per il Bolognetti Rock, mentre il 14 saranno al Carroponte di Milano. Ulteriori informazioni sul sito ufficiale della band e biglietti disponibili su Ticketone.

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