Carmelo Pipitone Tag Archive

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #29.10.2018

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Marta Sui Tubi – Salva Gente

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I Marta Sui Tubi hanno indubbiamente tratto vantaggio dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2013, ma chi, come me, li ascolta e li conosce da sempre sa benissimo che il loro stile è rimasto sempre fedele ed immutato nel tempo. Probabilmente lo aveva già capito anche quel grande genio che era Lucio Dalla, scomparso nel 2012 poco dopo una sua esibizione a Montreaux, qui presente nell’atto conclusivo di questo cd, “Cromatica”. Salva Gente è una raccolta celebrativa della carriera di questo gruppo fatta da oltre un decennio di concerti in giro per tutta l’Italia, di cinque album (ed un ep) in studio e uno dal vivo. Non male come curriculum quindi. Tra le diciannove qui presenti ci sono anche due inediti, la title track (che vede alla voce anche un certo Franco Battiato) e “A Modo Mio”, entrambi descritti dal gruppo come potenti, freschi e vitali. Una definizione che si potrebbe prestare benissimo anche al gruppo stesso, se vogliamo, soprattutto quando sentirete “Di Vino” e “L’unica Cosa”. Anche se scritte anni prima tutte le canzoni conservano il loro fascino originario e resistono alle intemperie senza grandi problemi, segno di una grande capacità di esecuzione e di maestria negli arrangiamenti (gli unici rifacimenti qui presenti sono quelli di “Cristiana” e “L’Abbandono”). Da segnalare anche la presenza della Bandakadabra ne “Il Giorno del Mio Compleanno” e di Malika Ayane in “La Ladra”. Se proprio fosse necessario fare un appunto a questo lavoro, direi che magari un altro inedito ci sarebbe stato proprio bene, ma se ciò avrebbe significato l’estromissione dalla scaletta di qualche traccia allora è tutto perfetto anche così. Nulla da recriminare quindi ed ora non ci resta che aspettare il prossimo disco di questo gruppo che ha sempre dato lustro alla nostra musica. Lunga vita a Giovanni Gulino, a Carmelo Pipitone, a Ivan Paolini, a Paolo Pischedda e a Mattia Boschi! Lunga vita ai Marta sui Tubi!

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Marta Sui Tubi – Cinque, La Luna e Le Spine

Written by Recensioni

Hanno diviso in due come una mela il vasto parterre del loro “fanzinato”, tirati tra la partecipazione a Sanremo e gli ancoraggi nella zona franca dell’underground di stampo indie, due mondi opposti ma che nello stesso tempo sono parte integrante di percorsi o “viottoli” di piacere velocizzato oppure gavette truculente; i siciliani Marta sui Tubi escono con Cinque, La Luna e Le Spine, il nuovo album uscito proprio sotto le serate sanremesi e dove la ribellione degli ortodossi della band si è consumata tra accuse di tradimenti e di “vendite alla facilità mainstream”, un disco – il quinto – che, tra modernità e ponteggi che toccano  quasi il progressive, va a scomodare Caino spedito per espiare le sue colpe sanguinarie in un satellite lontanissimo, perso chissà dove.

Undici tracce scoppiettanti, versatilissime in un compendio espressivo che bacia ad intermittenza funk, pop, prog, liriche blues, Peter Gabriel “Vagabond Home, capricci, tutto complessato in un repertorio sparato, senza tentennamenti e con uno stile subito riconoscibile, svincolato dai soliti modelli, musicalmente originale quanto intensamente consapevole; i MST con dieci anni di carriera alle spalle hanno saputo levigarsi dalla ruvidità fino ad inventare un “lucido” meraviglioso, una completezza d’insieme – prima un duo poi il quintetto dei nostri giorni –  che ora li fa protagonisti e questo nuovo lavoro “unlimited”, senza confini di suoni, ne è quasi la condensazione contagiosa del loro essere musicisti in questa era.

Mai atmosfere esagerate, forse il funk tarantolato che scuote “Il Collezionista Di Vizi” e “Tre”, ma la spennata spalancata e folkly “Dispari”, quei sentori melodici Vendittiani “La Ladra”, “I Nostri Segreti”, il passo poetico di archi e atmosfere d’arcadie “Grandine” e le dissonanze etno-acustiche che tremolano in “Polvere Sui Maiali” restano a bilanciare l’intera struttura, tanto che un’altra sensazione d’ascolto si fa avanti tra le pieghe di una graffiata melodia di marca, praticamente l’effetto a catena di un piccola opera d’arte “fuori regola”.

Con un piede sul gradino alto del main stage e l’altro pure, i Marta sui Tubi seguitano a stupire, lo possono fare, è il bello della loro essenza.

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