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Simone Piva & i Viola Velluto – Polaroid… di una Vecchia Modernità EP

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Polaroid… di Una Vecchia Modernità è il secondo ep ufficiale di Simone Piva & i Viola Velluto, per la giovane Gartin Records. Ma andiamo per ordine. Simone Piva è un musicista italiano, protagonista del documentario “Ai Confini Del Rock”e cantante e chitarrista in Polaroid… di Una Vecchia Modernità. I ViolaVelluto invece sono Christian De Franceschi, bassista e corista, e Omar Della Morte, batterista. Il trio si forma nel 2008 e da allora gira la penisola per live e festival, assieme ad importanti nomi come Sick Tamburo, Zen Circus e Roy Paci e Aretruska. Il 18 aprile 2011 esce il loro primo lavoro discografico dal titolo Ci Vuole Fegato Per Vivere (Redpony Records) e il 27 aprile di due anni dopo Polaroid… di una vecchia modernità, ep formato da quattro tracce registrate presso il West Link Studio di Cascina (PI).

Il genere predominante di queste quattro tracce in italiano è quello Rock certamente Cantautorale. Tutto inizia con “Cronaca di Una Fine Annunciata” che racconta la storia (personale e si capirà alla fine) di una donna che si sposa per amore, che ha due figli, che vive tra sacrifici e felicità ma che poi un bel giorno apparentemente all’improvviso ha deciso di divorziare, riprendersi la vita e ricominciare a vivere. Il secondo brano “Ok Man”, anche video ufficiale, prosegue con risvolti più forti e Rock, sia nella musica che nel significato del testo. Non è strano che a vent’anni si pensa di cambiare il mondo e quando ci si risveglia dal sogno, a trent’anni il mondo ha cambiato noi, invece è l’inizio del penultimo brano “Fede abbi Fede” che con disarmante realtà spiega quello che capita nelle menti dei giovani da cinquant’anni a questa parte, come in “Vamos Companeros” buona per escogitare un piano per non lavorare più in fabbrica e per esprimere il lato artistico di una generazione in declino.

Insomma, quattro brani per esprimere dei pensieri molto validi e importanti soprattutto di questi tempi. Quattro fotografie istantanee che basta agitarle un po’ per guardare una vecchia modernità, un mondo nel quale è già stato detto e fatto tutto, e quattro brani nel quale Rock si può ascoltare quella puntina di Reggae come nel primo brano, Hard/Rock in “Ok Man”, Pop orecchiabile nel terzo e per finire gocce di Blues in “Vamos Companeros”. Tutti questi elementi, assieme all’onestà, alle idee, alla passione che certamente non manca, costituiscono,al di là dei gusti personali di ognuno, un lavoro ben fatto con idee precise per quanto riguarda la musica e i testi che come il cantautorato più classico fortunatamente raccontano qualcosa e fortunatamente ancora raccontano la nostra Italia. E questi potrebbero essere importanti spunti per le giovanissime band per scrivere nei loro testi qualcosa di significativo e non parole senza senso che stanno bene solo sulla musica e non tra loro stesse.Quindi bravi Simone Piva & i Viola Velluto, ma dalla prossima volta basta ep e via con il primo album.

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