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AQUEFRIGIDE

Written by Live Report

AQUEFRIGIDE + TANNHAUSER
Venerdì 20 Gennaio 2012 @ Tipografia – Pescara

Primo atto dell’eroica impresa di Frantic Factory, un appuntamento mensile con l’estremo (almeno per il momento). “Revolution is Heavy” recita lo slogan apparso sui social network e sui flyer in giro per la città, e siamo certi che di rivoluzione si tratti.
Luogo designato per questo happening della Pescara alternativa è Tipografia, locale già noto per le sue derive electro-danzerecce, ma finora poco avvezzo ad ospitare chitarroni distorti e urla sguaiate.
Il colpo d’occhio è dei migliori, gran bel posto, situato in un circondario completamente industriale, tra il grigiore dell’asse attrezzato e le fuliggini del cementificio, habitat ideale per le creature della notte in cerca di luoghi bui.

L’antipasto è a base di stoner metal intinto nel fango, dal retrogusto lisergico e imprevedibile, e porta il nome di Tannhauser. La band pescarese vede tra le sue fila due volti noti del rock nostrano, quali Sergente e Franz degli Zippo, entrambi chitarristi nella band madre, qui rispettivamente in veste di chitarrista e cantante. Ottimo groove alimentato dalla pulsante sezione ritmica, suono corposo e voce potente che non ci pensa due volte ad urlare tutta la propria rabbia. Aspettiamo questi quattro ragazzi al varco, con il primo lavoro che ci auguriamo giunga a breve.
Il piatto forte della serata è finalmente pronto per essere servito. Gradito ritorno per Bre Beskyt Dyrene aka Simona La Muta e della sua splendida creatura Aquefrigide. Un mix più unico che raro di alternative rock, metal, punk, grunge e industrial, per una band che meriterebbe certamente più attenzione dagli addetti ai lavori. Diversi mesi di stop hanno portato ad un ri-assestamento della line-up e la band romana torna ora ad essere un quartetto, mentre Simona torna ad imbracciare la sua chitarra fiammante e a fronteggiare la Transexual Riot.

Poche e fioche luci illuminano la scena, mentre nella sala ragazzi e ragazze in totale venerazione attendono con ansia di venire travolti dalle note di Mephisto Hobbit, Orighami, Carne Cruda, Freddo Mercurio, e ancora In Che Depressione Suono, Svastika, Soffio Veleno, Detesto, e così via. Vengono proposti i migliori episodi elettrici di Un Caso Isolato (2006) e La Razza (2009), ad oggi gli unici due oscuri reperti del combo capitolino.
La partecipazione del pubblico è attiva e concitata, e i testi duri e crudi di Simona lasciano davvero qualcosa di indelebile, come anche i volumi elevati, come si addice al galateo del rock.
La band fa appena in tempo a lasciare il palco quando è costretta ad uscire nuovamente allo scoperto per eseguire una manciata di altri brani, tra cui la bellissima Ago Primavera, graditissima.

Mi auguro che gli Aquefrigide riescano ad ottenere i riconoscimenti che meritano, poiché in un ambiente ormai totalmente a puttane come quello della musica italiana – e soprattutto cantantata in italiano – riescono ad essere ancora “puri”.
Un inizio, questo, che fa ben sperare e che punta a collocare Pescara tra le realtà che contano. L’accurata selezione di Frantic Factory propone nei prossimi appuntamenti i Forgotten Tomb (17 febbraio) e gli svedesi Siena Root (9 marzo), mentre altri eventi verranno annunciati a breve e si preannunciano esplosivi.

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