Amatoriale Italia Tag Archive

Acqua Azzurra, Totò Riina è il nuovo disco dei Luminal.

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Quattordici velocissimi brani in cui basso, batteria e voce distruggono pezzo dopo pezzo le (poche) sicurezze sopravvissute al precedente Amatoriale Italia per trasformarle in un’orgia delirante di colori e rumori nuovi tra l’hardcore e la wave, tra l’electro punk e la canzone d’autore, facendo tremare, ridere e inorridire nei testi, cercando l’innovazione senza dimenticare il passato in ogni nota. La produzione è curata ancora una volta da Daniele “ilMafio” Tortora per Le Narcisse.

luminal

1. Professionale Italia
2. L’operaio della Fiat II: la vendetta
3. Greetings from Rossano Calabro (Cs)
4. Anna e il caldo che ha
5. Ammazza i tuoi idoli
6. La vera storia di Renè Guenon, pornoattore
7. La tua ragazza è una puttana
8. Onora il padre e la madre
9. I bambini sono a scuola
10. Non riesco ad avere soddisfazione
11. Correre nel buio
12. Al settimo cielo
13. Odio gli idealisti
14. C’è un solo modo d’imparare

“ACQUA AZZURRA, TOTÒ RIINA” TOUR 2015:
14/03 – BOLOGNA – LOCOMOTIV (Godzillamarket Party c/ Il Triangolo e Gli Amanti)
19/03 – MILANO – LO-FI
05/04 – LATINA – SOTTOSCALA9
09/04 – RECANATI (MC) – CIRCOLO DONG
10/04 – PIACENZA – SOUND BONICO
24/04 – PADOVA – ACROSS THE UNIVERSITY
07/05 – TORINO – SPAZIO211 w/ Nadar Solo
08/05 – S. MARIA A VICO (CE) – SMAV

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Nuovo album e nuovo tour nel 2015 per i Luminal

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Dopo il successo di Amatoriale Italia, i Luminal hanno terminato le registrazioni del nuovo album, sempre basso, batteria e voce, prodotto da Daniele “ilmafio” Tortora. Ecco cosa scrivono sulla loro pagina facebook: “Abbiamo finito di registrare il nuovo disco. Abbiamo sperato che qualcuno di noi morisse durante le registrazioni per mitizzare l’uscita ma nessuno di noi ha avuto un attacco di cuore. Purtroppo. La frase che abbiamo ripetuto di più in queste ultime settimane è stata: “Che schifo.” Mafio al mixer registra, mixa e danza, e vederlo all’opera è un vero spettacolo. Grazie a tutti quelli che ci sono venuti a trovare. E che sono scappati dopo dieci minuti. Siamo felici. Abbiamo fatto tutto quello che volevamo. Speriamo di offendere molte persone.”
Saranno in tour da marzo 2015.

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LUMINAL, nuovo tour sulla scia di Amatoriale Italia

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I Luminal (intervista su Rockambula) hanno vinto il PIMI 2013 (Premio Italiano Musica Indipendente) per il Miglior Gruppo italiano, da Marzo fino a Maggio saranno nuovamente in tour sulla scia del disco Amatoriale Italia uscito nel 2013.
Le nuove date del tour:
1 Marzo – UDINE – CASA AUPA
5 Marzo – PESARO – DALLA CIRA
6 Marzo – MONOPOLI (BA) – DIROCKATO WINTER
7 Marzo – PADOVA – MAME
20 Marzo – ROMA – CIRCOLO DEGLI ARTISTI
21 Marzo VASTO (CH) – L’ABITUDINE CAFE’
22 Marzo – FERMO – CAFFE’ LA PIAZZA
18 Aprile – LATINA – SOTTOSCALA9
9 Maggio – SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA (TE) – DEJAVU

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Il Video della settimana: Luminal – Donne (Du, du, du)

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Chi sia questo folle trio romano ormai non potete non saperlo, perchè il loro ultimo album, Amatoriale Italia, è stato tra i più chiacchierati dell’ormai passato 2013 e tra i più apprezzati dalla critica di settore, soprattutto per la capacità di rinnovare considerevolmente il proprio sound e per la durezza e la franchezza delle tematiche trattate e dei modi utilizzati, irriverenti ai limiti della più spinta spregiudicatezza. Prove di queste peculiarità targate Luminal si trovano tutte nel loro nuovo videoclip, relativo al brano “Donne (Du, du, du)” che ci mostra gente comune nel momento intimo della masturbazione sulla tazza del cesso, forse veramente l’unico momento in cui nessun uomo può mentire a se stesso e quindi l’unico in cui si riveli la vera natura umana.

Trovate il video (vietato ai minori di 18 anni) qui sotto e in homepage per tutta la settimana.

Facebook Band
Sito Internet (semplicemente fantastico)

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I Luminal sono Miglior Gruppo del 2013!

Written by Senza categoria

Dopo la pubblicazione dell’acclamato Amatoriale Italia, prosegue inarrestabile l’ascesa dei LUMINAL. La band romana è stata insignita del PIMI (Premio Italiano Musica Indipendente) per il Miglior Gruppo del 2013, riconoscimento in passato assegnato ad Afterhours, Marta Sui Tubi, Baustelle e Offlaga Disco Pax. I LUMINAL tra Novembre e Dicembre suoneranno a Roma, Pistoia (dove ritireranno il PIMI 2013), Bari, Milano e Vercelli.

ECCO LE PROSSIME DATE DEL “LUMINAL Tour 2013”:

15 Novembre – Roma, Brancaleone

22 Novembre – Roma, CSO La Torre

23 Novembre – Pistoia, POPistoia / Premiazione PIMI 2013

7 Dicembre – Bari, Medimex

20 Dicembre – Milano, 75 Beat

21 Dicembre – Vercelli, Glu Glu Club

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Luminal (con intervista)

Written by Live Report

Venerdi’ 8 Giugno 2013 @ L’Aquila, Piazza Angioina

Erano anni che non tornavo a L’Aquila, o meglio in quella zona del nostro capoluogo che chiamano Rossa, forse per il sangue che ha bagnato la terra, sporcato le pareti traballanti in quella maledetta notte del 6 aprile 2009 ore tre e trentadue. L’occasione è arrivata. Lotto giugno è una festa oltre che un momento di partecipata riflessione. Piazza Angioina è un luogo nascosto nel cuore della città che fu e che ora vuole rinascere.
Oggi la Piazza è però solo cibo, giochi popolari, mostre, concerti, videoproiezioni e spettacoli organizzati da ragazzi delle varie associazioni, Tre E Trentadue, Asilo Occupato, Case Matte e Appello per L’Aquila.
Questa sera ci sarà il concerto di Le Naphta Narcisse, band aquilana prossima al primo full lenght e soprattutto dei Luminal, una delle formazioni che più sto apprezzando, grazie all’ultimo album Amatoriale Italia, in questo 2013.

Iniziato il concerto non c’è molta gente (anche se nella zona centrale del paese scoprirò poi esserci tantissimi ragazzini che evidentemente amano più discoteca, cicchetti e cazzeggio a Rock, birra e “partecipazione”) e l’impianto di amplificazione sembra quello di una serata tra amici. Ti guardi intorno e capisci che gli amplificatori sono l’ultimo dei problemi. Nel pomeriggio ho fatto un giro tra le macerie, ho visto le case dei miei anni universitari, ho visto la mia vecchia dimora e ho quasi pianto nel osservarla ancora in piedi pur se sofferente, con gli arti spezzati e la porta spalancata come una ferita aperta su quella cucina e quel vecchio divano dove ho poltrito, bevuto birra, cazzeggiato, chiacchierato e conosciuto la gente, il mondo e la vita. Ho avuto paura di quei silenzi irreali, della mia memoria, paura di qualcosa che non so bene cosa sia ma che probabilmente resterà fino alla fine dei nostri giorni appollaiata sulle spalle di noi aquilani cittadini, provinciali o d’adozione.

Fanculo amplificazione, fanculo il freddo, fanculo il governo, Berlusconi e il M5s, fanculo tutto e tutti. Quello che conta è che L’Aquila sia ancora qui e che ci sia ancora qualcuno che crede in lei, come i ragazzi che hanno organizzato tutto questo ma anche noi che abbiamo fatto sessanta chilometri per essere qui ed io che scrivo e vi ricordo che L’Aquila non è morta in quella maledetta notte del 6 aprile 2009 ore tre e trentadue.

Quello che conta è che i Luminal stanno per iniziare il concerto ed io voglio solo stare ad ascoltarli, senza dirvi una parola di più. Ho chiacchierato con Alessandra Perna, voce e basso della band, il giorno dopo il concerto e insieme vi stiamo per raccontare quello che è stato.

E tanto per sdrammatizzare, alla fine trovate il video (perdonate la scarsa qualità audio) della caduta di Alessandra sul palco (un ringraziamento speciale a Fabio Presutti). Capita quando ci si mette l’anima.

 

Ciao Alessandra. Vi ho visto pochi giorni fa suonare a L’Aquila. Cosa vi ha portati proprio nel capoluogo abruzzese. Quale particolare occasione?
Abbiamo suonato in occasione della festa della NON ricostruzione, un concerto organizzato nel cuore di quella città che si è fermato dopo il 6 aprile del 2009.

Che impressione vi ha fatto la città e la sua gente?
La città fa paura. Fa paura il silenzio, fa paura il vuoto, fanno paura i salotti che si vedono dalle finestre ancora aperte dei palazzi distrutti, come se lì dentro ci fosse ancora vita, fa paura il fatto che in quelle zone qualcuno sia riuscito di nuovo a votare Berlusconi alle ultime elezioni.

L’Aquila tornerà mai quella che era? A proposito, ci eravate già stati?
Non ti posso dare la mia impressione sugli aquilani perché ne conosco pochissimi, e quelli che conosco sono completamente pazzi. E in generale sugli italiani sono la persona meno obiettiva che possa esistere. Non ho mai vissuto una tragedia del genere, non so che cosa significa ma non credo che L’Aquila tornerà mai quella che era. Qualsiasi discorso affogherebbe nel qualunquismo e questa è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Una cosa è certa: ci abituiamo troppo in fretta alle tragedie.

Il concerto è stato organizzato dentro la zona rossa, in una piazza che già prima del terremoto era poco frequentata. Ci lamentiamo del fatto che ai concerti il pubblico è sempre meno ma  poi gli organizzatori sembrano fare di tutto per nascondere gli eventi. Cosa ne pensi?
Spiegami meglio cosa intendi. Pensi che gli organizzatori abbiano pubblicizzato poco l’evento?

Pubblicizzato poco e scelto il luogo meno adatto.
Credo sia un discorso lungo e complicato. Fare le cose in Italia è sempre molto difficile, soprattutto quando hai poche risorse e non offri nulla di “cool”. Poi magari ti ritrovi a suonare su un palco traballante con una chiesa che ti può cadere sulla testa da un momento all’altro, però anche questo è rock’n’roll, quindi va bene così.

Passiamo al concerto vero e proprio. Avete suonato con Le Naphta Narcisse ma avete aperto voi le danze. Ci aspettavamo il contrario. A cosa è dovuta la scelta fatta?
I Naphta sono un gruppo nato all’Aquila, ed era giusto che fossero loro a chiudere la serata.

Nonostante la location suggestiva, ho notato, nella parte iniziale soprattutto, non pochi problemi di resa audio. Un problema di risorse limitate degli organizzatori o cosa?
Noi sul palco sentivamo molto bene, poi è normale che a meno che hai un impianto molto potente e costoso non si può sentire benissimo in una piazza

Avete suonato per intero (vado a memoria) Amatoriale Italia e niente dei lavori precedenti. C’è un motivo particolare (viste anche le differenze non solo stilistiche tra il prima e il dopo) o solo scelta promozionale?
Suonare i primi due dischi in questo momento non ha molto senso per noi, prima di tutto perché io suono il basso e non più la chitarra, Carlo canta e basta, quindi i pezzi vecchi non sono fattibili con questa formazione, anche se prima o poi ci piacerebbe rifarli, magari collaborando anche con altri musicisti..vedremo che cosa succederà.

Nello specifico dell’esibizione aquilana, avete dato il massimo (praticamente perfetti, compresa la tua caduta) pur non essendo dei virtuosi dello strumento, quando al basso c’era Carlo e tu alla voce. Nella situazione normale e contraria avete avuto problemi sia tu che lui. Come mai?
Oddio, noi non abbiamo percepito nessun problema in entrambi i casi (ridiamo ndr) (forse un cavo mezzo rotto del microfono che poi è stato sostituito?).

Che differenza c’è tra i Luminal che hanno suonato a L’Aquila e quelli che suonarono anni fa, sempre in Abruzzo, a Sulmona?
I Luminal di oggi hanno finalmente trovato la forma giusta per esprimere quello che hanno sempre pensato e il loro modo sbilenco di vivere la vita.

A proposito di “modo sbilenco di vivere la vita”, nelle vostre canzoni parlate in maniera feroce e dura di Facebook (di un modo malato di usarlo), della critica musicale e di hypster (oltre a tante altre cose). Quanto vedete queste cose come “problemi” di cui parlare? e come vi rapportate a essi?
Internet ha ucciso l’arte, ha ucciso il pensiero critico, impone regole di vita sociale peggiori di quelle della televisione, ha eliminato la noia e la solitudine salvifiche per la creazione, ha reso i giornalisti pigri, i musicisti troppo simili fra loro (almeno quelli della scena dominante).
Sfido chiunque a vivere la stessa vita degli artisti che condividiamo con tanto orgoglio ogni giorno su Facebook credendo di fare la rivoluzione (che non deve essere per forza politica, ma anche semplicemente umana).
Detto questo, vado un secondo sull’homepage di Rockit a vedere che sta succedendo.

Qualcuno ha definito i vostri testi a tratti “adolescenziali”. Non ti dico cosa ho risposto io (ormai hai capito quanto mi sia piaciuto Amatoriale Italia). Rispondi tu.
Se fai discorsi seri ti dicono che sei presuntuoso, se dici cose in maniera chiara e semplice ti dicono che sei adolescenziale, se dici la verità ti dicono che sei qualunquista, se non dici nulla ti dicono che ti lamenti e basta. Consiglio uso massiccio di benzodiazepine, grappa, una preghierina a satana e un vaffanculo a mammà ogni tanto che fa sempre bene.

Domanda “intima” suggerita da un tuo segreto ammiratore. Tu, Alessandro e Carlo siete solo amici?
(ride ndr) Io e Carlo stiamo insieme da 7 anni

Domanda ovvia per chiudere. Prossimi appuntamenti live e studio?
Si ricomincia il 23 giugno da Modena, Agriturismo Cantoni, poi potete trovare tutte le altre date sulla nostra pagina facebook. Credo che inizieremo a scrivere nuovi brani da settembre, ci sono già dei testi e un bel po’ di idee.

Abbiamo finito. Non posso che rinnovarti i miei complimenti per l’ultimo disco, Amatoriale Italia e augurarmi di rivedervi presto. Un saluto anche ad Alessandro e Carlo. P.s. perchè non togliete la vostra pagina da Rockit?
Ma in realtà non la gestiamo noi.  Comunque il senso di tutto è che Rockit è una webzine come un’altra.

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Luminal – Amatoriale Italia

Written by Recensioni

Eccovi i Luminal, la band col sito più bello di sempre (provatelo). Tre folli da Roma, che dopo due dischi rivoluzionano la line-up e si trasformano, “i testi da visionari ed ermetici diventano crudi ed immediati, mentre i suoni si induriscono di conseguenza”.
Il risultato è Amatoriale Italia, crudo, immediato e duro, per l’appunto. Una miscela di batterie grezze, distorsioni ciccione, voci schizofreniche (cantano, parlano, urlano, sussurrano, si scambiano, tra maschile e femminile – la voce di lei è da brividi). C’è da dire che il lato prettamente musicale non è ciò che fa ricordare i Luminal: una sorta di Post-Punk anarchico e capriccioso, semplice, potente, che accompagna benissimo i loro sfoghi, ma che, da sé, spesso, non basta a reggere i loro pezzi (anche se a volte è più riuscito di quanto appaia, vedi le ritmiche di “Il Lavoro Rende Schiavi”).

Cos’è che tiene in piedi, dunque, i quindici brani di Amatoriale Italia? È lo sguardo, il loro sguardo impietoso, ironico, folle, dispettoso, il loro ridere e sputare su ciò che ci circonda, sia esso un certo tipo di donna, come – per l’appunto – in “Donne (du du du)”, o le piaghe culturali del nostro tempo – i frequentatori assidui dei social network (ossia tutti noi) in “Blues Maiuscolo del Maniaco su Facebook”. Ma ce n’è anche per gli hipster (“Carlo vs il Giovane Hipster”), una certa scena indipendente (“C’è Vita Oltre Rockit”), la gioventù musicale italica (“Giovane Musicista Italiano, Vecchio Italiano”)…
La loro voce è espressiva e fastidiosa, pungente e sarcastica, sporca, esagerata e a tratti sopra le righe: “vorrei vederti ora / il cazzo sulla gola / il sangue sulle lenzuola / ora / succhia / 
sta’ zitta e succhia / […] / si muore di più per un posto fisso / che per una testa fracassata”. Spesso si tocca il nonsense, come in “Lele Mora”, grottesca ripetizione del nome del “manager, criminale e talent scout italiano” (cit. da Wikipedia). Ma si sfiora anche qualcosa di simile alla serietà, ad esempio in “Il Lavoro Rende Schiavi”, o nell’allucinata e misteriosa “L’Aquila Reale”.

I Luminal sono spiazzanti e impietosi, non hanno peli sulla lingua, vogliono esprimere tutto: l’odio, la paura, il desiderio, la violenza. Compiono un’operazione che è sempre più raro vedere architettata con successo: ti muovono. Nel bene e nel male, i Luminal ti tolgono l’equilibrio, ti fanno sconfinare. Cerchi di capirli, ti fai delle domande, ti accorgi d’essere infastidito, con sorpresa; o magari ti sorprendi ad essere d’accordo con loro, a vedere in te qualcosa che non sospettavi.
Sembra quasi che il trio romano non metta nulla tra sé e il mondo, tra sé e le proprie canzoni. Chissà quanto poi c’è di vero in questa sensazione di trasparenza assoluta, di mimetismo tra la maschera “pubblica” e la faccia “privata”. Ma poi, importa davvero? Amatoriale Italia picchietta con dita elettriche sui punti più sensibili della nostra (sporca) coscienza (o, più probabilmente, picchietta con martelli pneumatici industriali). E farsi scuotere, per una volta, è un dolce, divertente dolore.

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