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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #13.01.2017

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Top 30 Italia 2016 | la classifica di Maria Pia Diodati

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La Band della Settimana: Dear Baby Deer

Written by Novità

Anticipato dal singolo “Nevermind, We’re not Here”, è finalmente disponibile su Bandcamp Tryst, (letteralmente “un incontro d’amore tenuto segreto”), nuovo ep di Dear Baby Deer, moniker dietro cui si cela l’eclettica e girovaga personalità di Gianluca Spezza che dopo aver vissuto in ogni angolo di mondo noto (da Seoul a Toronto) è attualmente collocato in Inghilterra, vicino Manchester. Sette tracce (più una bonus track disponibile solo per chi scaricherà il mini-album da Bandcamp) registrate presso i Two Fates’ studios e impreziosite dalla voce di Lilia che affianca quella di Gianluca, che risentono di numerose influeze nonché delle esperienze musicali precedenti come membro e fondatore dei Divine, protagonisti di una breve ma interessante avventura con il CPI – Consorzio Produttori Indipendenti, sfociata in due album – uno mai pubblicato – e un anno di concerti, da soli o assieme a vari membri del Consorzio. Un disco che risente del processo artigianale della creazione. Dear Baby Deer risente dell’impostazione artigianale del processo creativo. “Tutti gli elementi hanno la stessa importanza.” spiega Gianluca. “La voce è uno strumento come gli altri. Ogni nota è preziosa. lavorare sul suono, sulla singola nota, prima da sola, poi immersa in riverbero, delay ed altro, è un lavoro artigianale. Io non uso loop in fase compositiva o di registrazione. Anche la batteria, viene fatta mettendo in fila suono dopo suono, scegliendo ogni tipo di percussione. Per tutti gli strumenti, registro ogni singola pista separatamente, come se ci fosse una band di quattro o cinque elementi con me, e, in un certo senso come se fossimo ancora nel ’94. Poi si lavora sugli effetti (e qui la tecnologia moderna è utile, dato che un software come Ableton rende le cose più semplici in post-produzione, e si cerca un suono che sia caldo, aperto, il piu ampio possibile, e il più morbido e (al tempo stesso) profondo possibile; tutto insieme. E non deve suonare come quello che hai sentito in qualche locale, o alla radio. Deve suonare come vuoi tu.

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