Seamount – IV: Earthmother

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Tra i molti dischi che ti arrivano capitano chiaramente anche quelli che ti stupiscono e ti rapiscono al primo ascolto e quelli che proprio non riesci a digerire. Magari quest’ultimi saranno più apprezzati dopo che hai ascoltato una sfilza di scadenti dischi Black e Grind che poco hanno da dimostrare. Con i Seamount invece è successo che dopo una carrellata di dischi che mi hanno lasciato con l’amaro in bocca sono arrivati come un fulmine a ciel sereno, un disco che “spacca” e ti rilassa i sensi. Insomma che cade a fagiolo. Si tratta del quarto capitolo del gruppo di Phil Swanson e soci, ovvero di IV: Earthmother. Cominciamo a  dire che i Seamount con questo lavoro si sono discostati abbastanza dal loro sound iniziale, quei sottofondi baritonali e quelle sorte di melodie deprimenti, almeno in questo disco, vanno a scemare quasi non fossero presenti. Spesso il cambiamento mette un po’ di timore perché non sai mai i tipi di risvolti che prendono o che vogliono prendere volontariamente le band e il più delle volte, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, questa trasformazione non è andata mai bene. Ma i Seamount sono l’eccezione alla regola, questo loro addolcirsi e spostarsi su sonorità più Heavy  non ha fatto altro che giovare al loro nuovo disco. L’unica pecca è che troviamo un Phil Swanson che gioca troppo a fare l’Ozzy Osbourne, è vero quel timbro di voce è più che adatto a questo tipo di  proposta dei Seamount ma un pizzico di personalità da parte del cantante non avrebbe affatto guastato. Quando un disco è bello ed interessante lo noti già dalla prima traccia e “Surrender”(l’opener) è un meraviglioso apri pista. Quasi tutte le tracce suonano un po’ come quella citata poco prima eccetto “Echoes”, una  sorta di ballata un po’ più leggera (per cosi dire) ma comunque con un suo personale fascino. L’apice viene raggiunto con la title track  “Do It Again”, un vero e proprio gioiello, i riff e i giri di chitarra presenti sono delle vere e proprie lezioni. I Seamount con IV: Earthmother hanno fatto centro, sono riusciti a comporre un album dalle mille sfaccettature che miscela Doom,  Sludge ed Heavy Metal. Con questo disco la band tedesca ha dimostrato di saperci fare e di avere una visuale assai ampia, oltretutto i musicisti hanno dato il meglio di se e questo quarto capitolo ne è la prova.

Last modified: 7 Aprile 2013

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