Un mese più estivo del solito, anche nei suoni. Non fatevi però ingannare, le urla non mancano mai.
Bentornati e bentornate in Parzialmente Screamato! Come va? Come state? Siete sopravvissuti al Venezia Hardcore? Noi sì (abbiamo fatto pure un video per raccontarvelo) e siamo già pronti per il prossimo festival: se anche voi siete rimasti a bocca aperta dopo aver letto la line-up del Third Impact Fest e avete pensato “E adesso come cazzo ci arrivo a Carpi?” questa è la rubrica per voi.
Iniziamo? Iniziamo.
Shibuya – Bravura y Firmamento
[02.05.2025 | Exit Row, Romantic Songs, Through Love, Fireflies Fall, Shove, Zegema Beach | screamo, emo, post-rock]
Gli arpeggi che accompagnano l’iniziale Árbol caído scintillano come stelle nel cielo nero e opaco dei valenciani Shibuya, prima che una pioggia di meteore screamo inizi a colorare tutto con i suoi fasci di luce. Piano e forte, vuoto e pieno: la musica degli Shibuya è così, sempre in bilico tra un calmo post-rock atmosferico e selvagge sfuriate debitrici tanto ai Raein quanto ai primi Viva Belgrado. Questo nuovo Bravura y Firmamento è un disco semplicemente bellissimo, dove a momenti di grande trasporto (Gibosa Creciente, Tráquea, Realidad Distante) troviamo brani di potenza più controllata a fare da contraltare (De Nieve, Polvo y Arena, la title-track) e interludi perfetti per schiarire il cielo, svuotare la mente, asciugare il sudore e ripartire in questo torrido pogo celeste.
Pet Symmetry – Big Symmetry
[02.05.2025 | Asian Man, Storm Chasers Ltd. | emo, power pop]
Messi su come side project/divertissement (oggi si direbbe “nati come meme”) dalle rispettive carriere con Into It. Over It. e Dowsing, i Pet Symmetry si sono ritagliati una propria nicchia nel corso del tempo, tanto da arrivare oggi al quarto album in studio, e forse al definitivo atto di passaggio dalla scrittura ironica degli esordi a quella agrodolce di questo Big Symmetry. Non temete: dad e inside jokes sono all’ordine del giorno (Big Mileage è letteralmente dedicata al vecchio furgone della band), ma l’atmosfera che si respira è più rilassata e meno incline allo scherzo fine a sé stesso, più vicino ad un sincero coming of age da millennial che sono finalmente diventati adulti. Si parla di matrimonio (Big Engagement), di amici che non ci sono più (Big Steve), di uffici e relazioni vuote (Big Water Cooler), e lo si fa con un mix mai così riuscito di punk rock, emo e power pop, ritornelli killer, armonie e riff quadrati. Siamo stati giovani, ora è tempo di diventare adulti insieme.
Bymyside – Insieme Ricostruire
[12.05.2025 | Lostdog, Vina, Shove, Entes Anomicos, No Funeral, Rival Mists, Mevzu | screamo]
Erano 9 anni che aspettavamo notizie dal mondo Bymyside, da quel Affogare, Risalire, Ricadere che consacrò la band di Cesena ad un piccolo culto, lo stesso che ora gioisce davanti a questo Insieme Ricostruire. Sono cambiati i tempi, sono cambiati pure i membri della band, è cambiata la fame di screamo in Italia (finalmente siamo diventati voraci) e questo album riflette il cambiamento: meno dritto per dritto rispetto agli esordi, più nebuloso, tendente all’arpeggio, allo spoken word (prendete Forme Geometriche… come riferimento): la furia post-adolescenziale ha lasciato spazio all’amarezza della vita adulta, che acquerella 8 pezzi Raein-centrici da manuale (ascoltate Sofferenza e Speranza per farvi un’idea), mantenendo sempre chiara la matrice Bymyside. C’è anche tanto spazio per pulire il fango ormai incrostato dall’alluvione in Emilia-Romagna del 2023 – immagino che il titolo Insieme Ricostruire sia quello – a volte più e a volte meno metaforico (Luce), e chissà che anche quell’evento traumatico non sia stato il seme che ha portato al ritorno della band, rifiorita come la copertina del disco.
Othiel – World’s Fastest Car
[26.05.2025 | Zegema Beach | post-hardcore, screamo]
L’anima di band come i Portraits of Past a segnare la via, la potenza di Gillian Carter e Crowning, una vena melodica che fa brillare ogni canzone di una luce unica: sono gli ingredienti messi sul piatto dagli Othiel da Pomona, California, arrivati al difficile secondo album. 7 pezzi per 24 minuti, asfalto bollente su cui correre in fretta mentre suggestioni quasi metal (Walk Through Walls, Narration Sickness) impattano in un frontale con elementi più classicamente screamo (Stones You Throw, Canaries). Un disco che richiede spazio a spintoni, lo esige, fin da quella Never piazzata in apertura, che passa dai blast beat ad atmosfere quasi dreamy con nonchalance, per un pezzo che profuma anche di blackgaze. Lo stesso si può dire della title-track in chiusura: un monolite con le chitarre che piovono a dirotto mentre il brano si fa epica, quasi tragedia. Se cercavate l’album su cui bruciare quello che rimane del vostro udito, l’avete trovato.
Arm’s Length – There’s A Whole World Out There
[16.05.2025 | Pure Noise | emo, pop punk]
Lo ammetto: è difficile trovare un album emo/pop punk che riesca a darmi soddisfazione, dopo essere cresciuto con Hotelier e Modern Baseball, ma questo secondo capitolo dell’avventura Arm’s Length tocca tutte le corde giuste. Più catartico rispetto all’esordio del 2022, There’s A Whole World Out There è stato scritto (e musicato) interamente dal leader Allen Steinberg con una visione molto più introspettiva, e si sente nel modo in cui ogni pezzo sembra essere nato per essere suonato sia a volume alto, sia in versione acustica. Non è un caso che Ian Cohen, una delle migliori penne del giornalismo musicale, abbia scritto sugli Arm’s Length “I appreciate when a band treats ‘Home, Like NoPlace is There’ as their personal OK Computer’ or ‘Pet Sounds’”, perché ascoltate Funny Face, The Wound o Fatal Flow e ditemi se non ci sentite la stessa spinta propulsiva che parte dal pop punk, lo interiorizza e lo risputa con il 100% di rimpianti in più. E poi tracce di Movements, di Modern Baseball, di Get Up Kids, i ragazzi hanno studiato insomma, e se è vero che là fuori c’è un intero mondo da esplorare, pure questo piccolo disco contiene moltitudini.
Peanut Butter Sunday – Peanut Butter Sunday
[23.05.2025 | Acadian Embassy | emo, pop punk]
E a proposito di pop punk che flirta con l’emo: l’esordio dei canadesi Peanut Butter Sunday finisce di diritto in questa categoria, ma a differenza degli Arm’s Length lo fa con un disco che non si prende mai sul serio, capace di mischiare arpeggi intensi e riff gradassi, con pezzi capaci di puntare al cuore o alle playlist rock di Spotify, indifferentemente. Ci sono momenti dove si percepisce tangibile l’influenza di band come Delta Sleep (Jazz) o MoBo (Fort McMurray) ma il più delle volte quello che esce è un approccio malinconico eppure giocoso (Mermaid, Mal de tête), l’esito più ovvio per una band che annovera Thursday, blink-182 e Saves The Day tra le proprie influenze principali. Tra inglese e francese, direttamente dalla Nuova Scozia, affacciarsi sull’Oceano Atlantico è improvvisamente un’esperienza più calda del previsto.
Jingwei – Songs Only We Know
[07.05.2025 | autoprodotto | emo, twinkly screamo, math rock]
Attratto dalla copertina per soddisfare la mia voglia di fantasmini e colori pastello, rimasto per il twinkly screamo e la qualità di questi 14 minuti di musica. Jingwei è il progetto solista di Nicholas Stutsman, già membro di Midwest Pen Pals, Merchant Ships e Chef Goldblüm tra gli altri, e questo Songs Only We Know arriva dopo un EP omonimo uscito nel corso del 2024 e registrato completamente in solitaria. Stavolta insieme a Nicholas ci sono anche il batterista Gavin Blyveis – già su queste pagine il mese scorso con la sua band ciao – e Colin Delfgauw e Jack Duros a basso e chitarra, e il risultato è molto più pieno, organico ed omogeneo. Brevi pagine di diario prendono vita sotto forma di arpeggi eterei, incastri math, improvvisi sgasi urlati: tutto così fragile che potrebbe spezzarsi da un momento all’altro, tutto troppo forte per non sopravvivere al trascorrere del tempo.
Vientre & Naïveté – Arrebato
[05.05.2025 | Tormetas, Carne Débil | screamo]
Giuro che non lo faccio apposta, ma l’algoritmo che muove i miei passi e programma la mia vita ha deciso che, dopo la Spagna, la nuova frontiera delle mie scoperte screamo è l’America Latina ed io procedo ad obbedire (con piacere, aggiungo). Vientre e Naïveté sono due band provenienti rispettivamente da Colombia e Messico: i primi hanno già tre album e qualche EP sulle spalle, i secondi sono dei giovanotti con un solo LP in saccoccia, ma sanno farsi valere. Arrebato sfreccia veloce sui pezzi dei Naïveté, lame screamo che fendono l’aria e la rendono secca (esclusa una Ratón Al Sur bella sostanziosa), mentre i Vientre si prendono i loro tempi, costruiscono dei crescendo molto interessanti e indugiano maggiormente sul versante post ed emozionale. Ancora una volta il viaggio in America Latina ci lascia souvenir importanti.
Vilma – FORTUNA
[16.05.2025 | To Lose La Track | post-hardcore, emo]
Un comodino. Un abat jour con qualche adesivo scrostato. Un fumetto di Lanterna Verde aperto a metà. Un bicchiere d’acqua mezzo vuoto. Per terra dei giochi da tavolo. Appesi al muro i poster di At The Drive-In, Fugazi, Fine Before You Came e Rocky Balboa. La TV illumina fioca la stanza, un’intervista a Lapo Elkann di qualche anno fa. Hai chiuso la porta a chiave. Sei seduto nell’angolo più buio della stanza, una busta di plastica in testa. Sorridi. FORTUNA, il nuovo disco dei sassaresi Vilma, suona e parla di tutte queste cose. È violento, spesso, sincero, e come sempre non ha paura di dirtele in faccia tutte quelle cose che fanno schifo. Se le chitarre sporche, grattugiate, anche sognanti, che fanno da tappeto ad un ruggito di non-speranza sono la tua cosa, che FORTUNA. Hai trovato il disco giusto per te.
Charmer – Downpour
[23.05.2025 | Counter Intuitive | emo, pop punk]
Saranno le ferie che si avvicinano ma, a furia di risultare ridondante, questo mese mi sento particolarmente ben disposto verso molti progetti emo tendenti al pop punk. I Charmer appartengono a questa schiera infinita di band con musica spesso up e liriche altrettanto spesso down, chitarre mai troppo veloci, riff simpatici e melodie catchy che riescono a barcamenarsi in un mare in cui troppo spesso si rischia di ascoltare sempre le stesse cose. Downpour è il loro terzo album, il primo su Counter Intuitive, e la formula è sempre la stessa, pur con una produzione più levigata e “pulita” che aiuta ulteriormente le canzoni a brillare: se nel mezzo arriva un po’ di stanca, il poker iniziale (Linger, Arrowhead, Blue Jay e Swords Dance) e la tripletta conclusiva (Watercolour, Blink e Galick Gun) hanno carattere a sufficienza per portare a casa un compito fatto bene, debitore tanto agli Hot Mulligan (forse tra i migliori a fare questa cosa) quanto al primo Oso Oso. Un ritorno più che positivo.
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Last modified: 2 Giugno 2025