Onirica – Com’e bella la mia gioventù

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Una piccola boccata d’ossigeno, finalmente una disco pop-rock che suona e parla “serio” nell’indie con un calore tutto vintage, profondo e libero da tutti quegli amori sfigati, di quelle belle che gira gira comunque non te la danno o appuntamenti buca con incazzatura inclusa, un disco che man mano srotola la sua tracklist rilascia storie, parole, ritmi nell’onestà di nessun costrutto strategico, con nessun abile sotterfugio che tenti di toccare le corde della mediocrità, ma una serena accettazione riflessiva di quello che succede o succedeva dietro gli angoli di vita.

Com’è bella la mia gioventù” è l’esordio dei campani Onirica, disco di suggestioni e pezzi di vetro che arrivano e si conficcano nell’animo come confidenze di un miglior amico, ricchissimo di pathos e straordinariamente bello nel tono da “ti racconto io com’è la vita”, quel simbolismo che raggiunge livelli alti come un depositario delle verità intime, umane.

Dieci istantanee che fulminano le immagini, uppercut e carezze, lividi ed ironia sono le casse di risonanza di un registrato che arriva anche ad emozionare in certi picchi lirici come lo squarcio su PasoliniGiulia GT” o il ricamo di corde acustiche che cade sul buio di una generazione e i veleni di Sindona e Gelli Canzone per papà”; un album che raccoglie in se un universo sonoro variegato, ma mai confuso, con un unico comune denominatore; raccontare immagini e realtà di ieri che poi sono quelle d’oggi e di domani, canta d’idee e occhiate che spesso vogliamo nascondere come il controtempo che beccheggia sulle differenze razziali “Pied-noir”, il ritmo carrettero che sottolinea i problemi delle morti sul lavoro “Macchine”, il No alla guerra “La preghiera del presidente” e i ricordi della guerra che poi in verità non è mai finita, seguita a vomitare ingiustizie, odi e rancori come una porta socchiusa ma mai chiusa del tutto “La guerra è finita da vent’anni”.        

Canzone d’autore e pop si mischiano in continuazione, elettricità e acustico danzano insieme in questa bellissima rappresentazione di “bellezza” suonata, sempre in sintonia tra realtà e grammi d’immaginario che – una volta assemblate insieme –  si fanno chiodo fisso di un benessere che ti entra in circolo e ti fa suo per una giornata intera “Una coppia”.

Onirica: non lasciamoceli sfuggire. 

Last modified: 1 Febbraio 2012

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