Luca Laurini – Il Look degli Animali Domestici Vaganti

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Nel comunicato stampa il nuovo lavoro di Luca Laurini titolato Il Look degli Animali Domestici Vaganti è riassunto e/o descritto nel seguente modo: “Ciò che rende l’uomo che vaga per la città simile agli animali che scorrazzano nella fattoria è il look, essenzialmente. Per tutto il resto l’uomo deve fare ancora molta strada”. Quindi deduco di assomigliare all’asino, nero e sciocco. Si capisce subito la simpatia innata dell’artista di Fidenza, soprattutto con le sonorità solari del brano di apertura “Poeta”. Di poetico trovo ben poco, trovo molto da sorridere e questo di certo non è sempre un bene, una sorta di creazione di frasi fatte volontarie e involontarie. Al momento niente di buono viene fuori e sento crescere il nervosismo quando ripenso alla parola “Poeta”. Ma sapete cosa significa Poeta?

Ecco che arriva come un bianco cavallo sulla spiaggia (e non posso non pensare al video famosissimo di Jo Donatello) il singolone del supporto “Menomale”, brano in rotazione radio, il punto di forza dell’intero album. Ci troviamo davanti il classico testo di protesta sociale, il solito Mario che non riesce ad arrivare a fine mese, precario e inevitabilmente sfigato come pochi. Il tutto accompagnato da riff rigidamente Folk e una voce chiara ma impassibile. Sarà ma inizio ad avere lo stufo di questa necessità di rimettere continuamente in evidenza il fatto che siamo tutti poveri, disoccupati e sfigati. Lo siamo, non c’è bisogno di ripeterlo fino alla morte. Finalmente un reggaettino scaccia pensieri con “Il Più Simpatico”, pezzo che si lascia scivolare addosso senza richiedere troppa attenzione, finalmente evitando i testi il ritmo reagisce bene. Fischiettando entra in scena la Emo demenziale “Come mi Volevi Tu”, non riesco a capire se devo prendere la canzone in maniera ironica o meno. Salto alcune cose e arriva “Mariarosa” che sembra un brano delle peggiori produzioni di Nek. “Fra Diavolo” ricopre al momento la carica di elemento migliore de Il Look degli Animali Domestici Vaganti, cantautorato simil De Andrè con punte di vera passione. A questo punto rendo grazia per aver trovato frammenti di validità e intravedo la salvezza della musica di Luca Laurini. Poi fino alla fine del disco non succede niente di importante, tutto ritorna come il resto, nulla di nuovo su basi Elettro karaokiane, quello che non vorresti mai dalla musica di qualità. Non sono ancora riuscito a capire se Luca Laurini con Il Look degli Animali Domestici Vaganti volesse giocare oppure fare sul serio perché da quello che ascolto mi rendo conto di avere tra le mani un disco brutto. Non è ironico, non è passionale. Allora che roba è?

Last modified: 4 Aprile 2014

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