Lavorare stanca più della movida: quattro dischi per riprendersi dalla sbornia del lockdown

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Charlie XCX, Jeff Rosenstock, Perfume Genius e Owen Pallett sono quelli giusti da ascoltare.

Siete anche voi tra quelli che hanno passato i mesi chiusi in casa a ripetere quanta voglia avevano di tornare a vivere, fare vita sociale e lavorare? Ora vi state pentendo, siete stanchi morti, non avete voglia di andare a fare aperitivo e rimpiangete in silenzio perché è politically (S)correct dirlo ma quanto era figo non fare un cazzo tutto il giorno, ascoltare decine di dischi, mangiando pizza all’ananas fatta in casa con una bella birra gelata sul balcone. Non avete più il tempo di trovarli i bei dischi ma ci pensiamo noi, con uscite fresche di due settimane che vi rimetteranno in sesto, meglio di un Polase dopo una sbronza. Eccovi quattro dischi usciti da poco che dovreste assolutamente ascoltare prima di buttarvi nella fantastica movida del vostro paesino di cinquemila anime dove ci sono zero discoteche e centosei farmacie.

Charli XCX – How I’m Feeling Now

[ 15.05.2020 | Warner | electropop ]

L’inglese Charlotte Emma Aitchison torna a un anno di distanza da Charlie, il primo lavoro ad averla portata all’attenzione di un pubblico più “importante” e lo fa alzando ulteriormente il tiro, con un disco da più parti osannato come capolavoro e che noi, pur apprezzandolo, dobbiamo riportare in terra; un album che eccelle soprattutto per la sua varietà stilistica, che mette insieme melodia e rumore, svaria tra pop elettronico mainstream e glitch e che potresti ascoltare in un club coolissimo londinese come nelle più banali radio italiane, tra una Elektra Lamborghini e un Achille Lauro.

Un lavoro trasversale, attuale nel suo utilizzo di elettronica e r’n’b e che si pone come ottimo punto di riferimento per chi cercasse un esempio di album di qualità che possa piacere alle masse. Un disco come questo potrebbe anche fare a meno di un utilizzo eccessivo del “rumore” che sì, fa stravagante se non sei abituato al glitch, ma qui boh, non è sempre così funzionale come dovrebbe; mi sarebbe anche piaciuto ascoltare la voce di Charli XCX più naturale che figo l’autotune se sei bravo ma fammi sentire come canti; ma in fondo si tratta solo di piccoli peccati che la riportano in terra perché di questi tempi, un disco così è manna da cielo.

Jeff Rosenstock – NO DREAM

[ 20.05.2020 | Specialist Subject | pop punk ]

Ammetto di avere un debole per lo statunitense quasi mio coetaneo, povero lui, ma che posso farci se ogni disco che tira fuori è uno spettacolo inattaccabile? Non è da meno il nuovo NO DREAM che riporta Jeff ai livelli di WORRY. con quel suo modo di suonare punk mai fresco e solare come ora, carico di energia ma in grado di scherzare con se stesso e non ripetersi mai. Lo stile lo-fi a volte quasi fastidioso è una di quelle cose che puoi amare alla follia (presente!) o odiare dannatamente ma la sua scelta stilistica è ben precisa e riuscita nell’intento di ripulire le canzoni da quella patina antipatica chiamata pop punk e che talvolta crea muri in chi si trova a dare ascolto ai pezzi.

In NO DREAM c’è tutto Jeff Rosenstock, tutta la musica che lo ha portato all’oggi, tutta la SUA musica e tutto quello che ha ancora da dire; c’è il talento di un uomo che sa come scrivere canzoni e c’è la forza di chi non crede sia il tempo di mettersi da parte per fare largo a giovani con meno talento, meno argomenti ma facce più carine.

Perfume Genius – Set My Heart on Fire Immediately

[ 15.05.2020 | Matador | art pop ]

Come quello sopra, anche Mike Hadreas non è più artista giovanissimo essendo prossimo ai quaranta, cosa che mi conforta molto perché, a quanto pare, non devi essere per forza appena uscito dal liceo per scrivere canzoni splendide e avere qualcosa da dire. Il musicista di stanza a Seattle, diventato celebre anche per un pessimo episodio di intolleranza cui è stato vittima durante un concerto, non mi aveva troppo convinto con l’ultimo No Shape ma ora torna più in forma, con un disco che respira una magia unica, in grado di modellare canzoni e melodie su trame psichedeliche e oniriche.

Un disco che, suo malgrado, si fa portavoce di un concetto di amore universale, senza sesso, senza pregiudizi e che in tempi tanto controversi in cui sembrano farsi più nette le distanze tra chi sta aprendo gli occhi, e chi chiudendo i pugni, acquista un valore ancor più grande. Non me ne voglia Pitchfork, ma nonostante le belle parole, siamo ancora lontani dal considerare un disco di Perfume Genius qualcosa di memorabile oltre misura; c’è sempre qualcosa che non va e il senso di incompletezza traspare anche nei brani di questo Set My HeartOn Fire Immediately, con canzoni che suonano come ottimi penultimi passi prima di qualcosa di grande davvero. Un buon disco, assolutamente da ascoltare e che forse poteva essere ancor meglio di ciò che è se Perfume Genius avesse avuto la forza di farlo quel passo.

Owen Pallett – Island

[ 22.05.2020 | Domino | ambient folk ]

Forse vi ricorderete di lui (scusate la citazione idiota) per la colonna sonora di “Her” in combutta con i canadesi Arcade Fire e del resto Pallett è uno che con la musica cinematografica ci sa fare. Island non è una soundtrack eppure quest’aura filmica è presente in dosi massicce già dal brano ambient introduttivo che anticipa pezzi folk cantautorali leggiadri, pieni di armonia, a loro volta intermezzati da strumentali, tutt’altro che semplici pause. Un disco che impiega poco per colpire cuore e mente, che riesce a farti sognare pur creando un clima quasi inquietante; le note disegnano melodie rilassanti laddove i vuoti creano tensione, in un continuo alternarsi che non appiattisce mai l’ascolto. Lo stile cantautorale e il timbro canoro non hanno nulla di fuori dal comune e non danno al disco alcun valore aggiunto ma la musica di Pallett sopperisce all’eventuale mancanza. Islands è un buon modo per tornare a vivere, senza dare troppo peso allo stress del momento eppure svegliandoci dal torpore di quei giorni tristemente indimenticabili.

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Last modified: 20 Ottobre 2020