Io e i Gomma Gommas – Quanto Ti Voglio Bene

Written by Recensioni

Cari miei punkettoni di Rockambula, ricordate i tempi in cui Fat Mike (Nofx), Joey Cape (Lagwagon) e qualche altro pazzo (in tutto avranno suonato almeno una volta nella band una ventina di musicisti) misero in piedi quello strano progetto chiamato Me First and the Gimme Gimmes?

L’idea era semplice. Prendere pezzi più o meno famosi dei favolosi anni sessanta, settanta e ottanta a stelle e strisce e non solo e ripresentarli con la carica del Punk Rock. Buona idea. Perché non fare lo stesso con la musica tricolore? Questo devono aver pensato i nostri Io e i Gomma Gommas (come mai questo nome strano? Se non siete idioti, l’avrete capito) in un ormai lontano 2002, quando la loro vita artistica si trovò al bivio dovuto allo scioglimento delle loro band di provenienza.
Certo che scegliere i pezzi da proporre non doveva essere facile. L’Italia non è L’America di Johnny Cash, di Neil Diamond o di Jerry Reed. Non era semplice andare a scavare nelle montagne di musicassette dei genitori, nelle pile di vinili e nei ricordi per scovare perle tanto belle, quanto conosciute e adatte a un progetto del genere.
Senza farsi troppe pippe mentali, decidono allora di buttarla sul drastico. Scelgono pezzi come “Guarda Come Dondolo”, “Stasera Mi Butto”, “Sono Bugiardo”, “I Watussi”, “Marina” (tutti contenuti nell’album del 2005 Honkey-Donkey!) oppure “Ma che freddo fa”, “Una bambolina che fa no, no, no” o “24 mila baci” (presenti in 50s morti, 60s feriti di tre anni dopo). Brani famosissimi, spesso snobbati dal pubblico più fighetto ma che fanno parte inevitabilmente del bagaglio culturale musicale di ogni artista nato tra le Alpi e il Mediterraneo. Una scelta che oggi suona ingenua (essere veri paga meno che mai) ma che dimostra la voglia della band di suonare, divertirsi e divertire senza la paura del giudizio dei “colti” e soprattutto senza alcuna puzza sotto il naso. Quando nel 2010 esce …Canto quel motivetto che mi piace tanto!!! I ragazzi sembrano ancora più spavaldi. Una formazione nuova, nuove idee (cantato a tre voci ad esempio) e pezzi sempre più sfrontati. “Pippo non lo sa”, “Il pinguino innamorato”, “Voglio vivere così”, “O mamma mi ci vuol la fidanzata”. Ci vuole coraggio a fare una cosa del genere.

Capite che per un punk mettersi a pogare su un pezzo di Cash coverizzato dal grasso Mike, non è poi cosi improbabile. Farlo su un pezzo di Nada o Celentano non deve essere proprio la stessa cosa. Cosi; a intuito. Forse è per questo che le frange estreme del movimento con la cresta sembrano non aver mai preso troppo sul serio questo gruppo che in realtà, con un po’ d’intelletto, potete capire non molto diverso dai gemelli U.S.A. Me First and the Gimme Gimmes. La lingua italiana purtroppo è bomba con la miccia troppo corta, che volete farci. A me non frega un cazzo di fare il punk duro e questo nuovo Ep intitolato molto sdolcinatamente “Quanto Ti Voglio Bene”, lo ascolto più che volentieri, senza pregiudizi e senza nostalgia.
Uscito in occasione della festa della mamma, i tre pezzi sono proprio dedicati a loro, che ci mettono la pezzolina sulla fronte quando abbiamo la febbre, ci dicono di fare piano, ci fanno la lasagna quando torniamo a casa, ci aspettano in piedi e ci cazziano se siamo ubriachi. Lele, Ricca, Gio e Fila ci sparano addosso tre perle del calibro di “Mamma son tanto felice”, “Tu che mi hai preso il cuor” e “Con te partirò”. Tre brani divenuti strafamosi nel loro modello operistico, qui riproposti a mille all’ora, come non ti aspetteresti mai, a meno che tu non conosca già i nostri quattro ragazzoni marchigiani. Chitarre feroci ma non aggressive, distorsioni, ritmi sostenuti e voci bonariamente cattive e cariche (in un caso breve, appare addirittura la lingua teutonica). Tutto è cosi come lo avevano lasciato. Nulla di trascendentale. Solo tanta voglia di svagarsi e cantare, ballare e fare quello che ci pare.

Per i loro dieci anni questi piccoli grandi della scena Punk italiana fanno un regalo a noi. In cambio ci chiedono solo di andare alla festa. Converse, jeans stretti, cresta, tanta batteria nelle spalle ma mi raccomando, venite accompagnati dalla mamma.

 

Last modified: 26 Settembre 2012

One Response

  1. Tommaso Petrolo ha detto:

    Bellissima questa recensione, grandi!! Sempre grandissimi, unici, meravigliosi, mitici, incredibili Fab Four Gommini!!! Tutti gli album e i due ep sono troppo fantastici e questi ragazzi sono semplicemente unici!!! 🙂

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