Il sentiero nascosto dell’underground: italiani di talento e dove scovarli

Written by Recensioni

Tre album, tre stili, tre approcci diversi e un denominatore comune tutto da scoprire.
Blinkar från Norr – Metaphors for Things

[17.02.2020 | A Strangely Isolated Place | ambient drone ]

Andrea Garau è un sardo che ha preferito un nome evocativo come Blinkar från Norr, quasi ad anticipare la sua musica, e ha scelto di creare ambient per raccontare il presente, sia nei suoi aspetti emozionali sia di relazione, per descrivere i conflitti interni da esso generati. Un album straordinario, incredibile e che dovreste cercare di avere anche tra le mani fisicamente visto lo splendido lavoro di artwork. Quarantasette minuti in cui drone music e ambient si miscelano, creando un’atmosfera rilassante e inquietante al tempo stesso, con un utilizzo del suono eccelso, considerando i mezzi a disposizione.

Non voglio certo fare paragoni azzardati e inutili, ma anche se l’autore di questo Metaphors for Things, non risponde al nome di Aphex Twin, Brian Eno o Tim Hecker dovreste dargli una possibilità. Un album raffinato, che somiglia a un corridoio stretto, con un tappeto rosso, mura d’acqua al posto delle pareti e il rumore dei vostri pensieri che amplifica il fracasso del silenzio mentre la melodia non è che una brezza leggera, cangiante ed effimera, che vi accarezza la pelle. Non è un lavoro che rivoluzionerà la scena ambient mondiale, ma è una delle migliori cose che ascolterete nel genere quest’anno.

LF58 – Alterazione

[ 06.04.2020 | Astral Industries | ambient ]

Restiamo in territori ambient, stavolta con il duo composto da Neel (noto già a chi conosce i Voices from the Lake) e l’artista Filippo Scorcucchi. Due anime distinte ma unite da una passione li porta a creare circa sessanta minuti di suoni spaziali spalmati in quattro lunghi brani, senza intemezzi, introduzioni ne’ outro. Un primo lavoro a nome LF58 che è il culmine di due percorsi musicali e artistici e quindi non pecca per immaturità, anzi, mette in mostra tutte le qualità peculiari del duo e ogni eventuale margine di crescita dato dalla fusione. Il suono è tenebroso, il nero dello spazio e quello della natura notturna che si uniscono in un sogno surreale che avvolge e viaggia attraverso l’immensità del nostro cervello.

Se pensate che ambient sia sinonimo di musica per ascensori, sale d’aspetto, brunch vegani, meditazione trascendentale modaiola, siete fuori strada: questa è un’esperienza dalla quale, se saprete viverla con la migliore predisposizione del vostro cuore e della vostra testa, uscirete un pochino diversi. Se vi siete sempre tenuti lontani a ben più di un metro da questo tipo di elettronica, forse è il caso di rimediare. Se cercate il nuovo Coez, non avreste proprio dovuto aprire questo articolo.

Sonologyst – Ancient Death Cults and Beliefs

[ 13.03.2020 | Cold Spring | tribal dark ambient ]

Pur trattandosi di un’uscita datata 2020, la genesi di questo lavoro va cercata indietro di cinque anni. Ancient Death Cults and Beliefs fu pubblicato nel 2015, solo in digitale, ed ora eccolo in ristampa e in formato fisico, pronto a fare nuovi adepti. Raffaele Pezzella è la mente dietro al moniker Sonologyst e avrete capito non trattarsi di un esordiente; sempre teso verso atmosfere cupe, come suggerito dal titolo, stavolta l’obiettivo è di analizzare e raccontare la morte e il suo culto nelle civiltà più antiche sulla terra.

Rivelare attraverso la musica quella che, per gli esseri umani, è stata una delle più tangibili grandi paure, che l’uomo moderno cerca di nascondere, dimenticare, seppellire inconsapevole all’apparenza che ci sarà sempre un futuro in cui dovremo affrontarla. L’uomo di millenni fa non poteva nasconderla; la vita media era breve, le cause di morte tante, spesso il sonno eterno era associato a sofferenza, la fine si viveva davanti agli occhi di tutti e cosa rappresentasse per l’anima era un mistero, questo come oggi. Da qui nascono alcuni dei grandi culti raccontati solo dalla musica in questo Ancient Death Cults and Beliefs, attraverso drone music, sintetizzatori, manipolazione sonora e tanto altro capace di creare e ricreare quel clima misterioso e inquietante che doveva accompagnare il culto della morte in epoche lontane. Un disco strepitoso, non proprio di questo 2020, ma che ora potrete anche avere il piacere di toccare con mano.

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Last modified: 26 Aprile 2020