Floral Tattoo – You Can Never Have a Long Enough Head Start

Written by Recensioni

Emo adolescenziale che con qualche sforzo in più potrebbe soddisfare anche i più “anziani”.
[ 03.01.2020 | autoprodotto | emo, shoegaze ]

Giovanissima band di Seattle, i Floral Tattoo capitanati da Alex Anderson arrivano al secondo disco dopo Approaching Bearable con ancora tante speranze messe sul piatto che si traducono in punti interrogativi su possibili sviluppi per una formazione che sembra avere tutto per arrivare al grande album ma che non lascia intendere quando questo potrà arrivare, se mai arriverà.

You Can Never Have a Long Enough Head Start parte da una materia prima emo rafforzata da una timbrica molto particolare e uno stile che alterna canto e parlato per sfociare nel pop intriso di melodie dreamy il tutto condito con tanto rumore, distorsioni, e volute imperfezioni lo-fi. Tuttavia, sarà proprio la voce uno dei primi grandi interrogativi di questo disco per non addentrarci nel discorso “liriche” ovviamente emo e depresso-personali ma con qualche incursione nel sociale.

Un disco appassionato che riesce anche a farsi energico e pieno di vitalità (She), quasi adolescenziale, con quel carico di ansia surreale che solo lo shoegaze riesce a regalare e che misto appunto all’emo sembra disegnare nuove frontiere del genere. C’è ancora tanta immaturità nel suond dei Floral Tattoo, nella scelta delle melodie; c’è tutta una tradizione attuale qui proposta con necessità d’urgenza che lascia in bocca un sapore d’imperfezione evitabile, come d’un disco emo ordinario che sai sarebbe potuto essere molto di più se, soprattutto strumentalmente, i Floral Tattoo avessero deciso di spostare l’asticella un pochino più lontano dai loro consueti ascolti.

Un disco chiaramente diretto ai più giovani, che affronta le paure adolescenziali ma che fatica ancora a utilizzare il giusto linguaggio per non farne una gabbia, rimanendo in un limbo che rischia di non fare felici né i ragazzini che piangono per un futuro da scrivere, né gli adulti tristi per un passato sempre più lontano.

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Last modified: 16 Aprile 2020