Dalla malinconia può nascere un fiore: intervista a Beatrice Dellacasa

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Quattro chiacchiere con l’attrice/cantautrice in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo.

(di Miriam Gangemi)

Classe 1997, Beatrice Dellacasa è una ragazza dalle mille sfaccettature: il suo è un viaggio in continua evoluzione nel mondo artistico, nel quale lavora portando avanti parallelamente la carriera di cantautrice e quella di attrice.

L’abbiamo vista recitare in “Summertime” e ora la troviamo sul set delle riprese de “L’ispettore Coliandro”.Allo stesso tempo quest’anno ha pubblicato il suo primo singolo da solista, Pianeta Rosso, che ha permesso al pubblico di iniziare a conoscere le sonorità e le diverse influenze musicali di Beatrice.

Attraverso sfumature r’n’b, jazz, soul e hip-hop, l’artista ci porta nella sua mente alla scoperta di emozioni e sensazioni che tutti prima o poi abbiamo provato nel corso delle nostre vite. Sensazioni che possono anche apparire negative, ma da cui poi riusciamo a trarne del bello; così come ha fatto Beatrice seminando un momento di malinconia e facendo fiorire una traccia sincera ed emotiva, da ascoltare in loop.

Abbiamo ascoltato Giro Strano, il nuovo singolo di Beatrice uscito pochi giorni fa, e abbiamo fatto quattro chiacchiere proprio con lei, alla scoperta della vera anima della traccia e della sua personalità.

Ciao Beatrice! Abbiamo ascoltato Giro Strano e l’abbiamo apprezzata sotto diversi aspetti. Dalle influenze soul, alle sonorità r’n’b, dal ritornello sussurrato, che rende il pezzo ancora più emotivo, alla tua voce che risulta pulitissima. Come nasce questo pezzo e a cosa si riferisce il suo titolo?

Ciao! Sono molto contenta vi sia piaciuto, ci tengo molto a questo brano. Giro Strano è nato in un giorno malinconico, dove, ripensando alla fine di una relazione importante mi sono messa a nudo e ho iniziato a cercare delle risposte. Il titolo rappresenta quello che stava avvenendo nella mia testa in quel momento, ovvero mille giri strani dati da pensieri, immagini e ricordi.

Giro Strano è un flusso di coscienza su una storia ormai terminata, ma alla ricerca di una vera fine. Ti sei chiesta se sarai più in grado di vivere da sola e bastare a te stessa. Sei riuscita a darti una risposta?

Sì, e per fortuna la risposta è positiva, ho iniziato a sentirmi più tranquilla non appena ho ritrovato il piacere di parlare tra me e me. Dopo tanto tempo mi ero abituata a pensare e fare le cose in due, all’inizio mi sono sentita persa, ma pian piano ho riacquistato la sicurezza in me.

Abbiamo appurato che il topic di Giro Strano sia l’amore e tutto ciò che gravita attorno ad esso. Vista anche la tua figura ibrida, che si muove tra cinema e musica, ti chiediamo: se il tuo ultimo brano fosse un film, quale sarebbe?

Questa domanda mi ha portata diretta a un film, “Se mi lasci ti cancello” di Michel Gondry. Nel film Clementine (Kate Winslet) lascia Joel (Jim Carrey) e non solo, decide di farsi asportare dalla mente tutti i ricordi che ha di lui, Joel lo scopre e decide di fare lo stesso, ma durante il processo cambia idea e le cose si complicano. Quando due persone si lasciano in modo doloroso, chi non pagherebbe per farsi cancellare dalla memoria i ricordi per non soffrire sul momento? Si è pieni di ricordi dolorosi e belli allo stesso momento e ci si fa un sacco di domande a riguardo.

Soprattutto l’intro del pezzo ci ha ricordato il mood di Venerus in Non Ti Conosco e ci siamo chiesti: ma Beatrice Dellacasa cosa ascolta?

Sicuramente delle influenze di Venerus ci sono, è uno degli artisti contemporanei italiani che ascolto di più. Io arrivo da r’n’b, soul, jazz e hip-hop e nei miei ascolti non possono mancare Jorja Smith, Mac Miller, Daniel Caesar, Erykah Badu e Amy Winehouse. Tutto questo però senza tralasciare due pietre miliari del cantautorato italiano come Pino Daniele e Lucio Dalla.

Ti va di raccontarci qualcosa di te? Chi è Beatrice Dellacasa oltre che una cantautrice e un’attrice?

Sono una persona molto normale che vive spesso tra le nuvole, evadendo dalla realtà e facendosi molti viaggi con la mente. Studio in conservatorio e ho inevitabilmente ansie pre esame insieme a una vita frenetica. Una delle cose principali che amo fare oltre a cantare e recitare è mangiare!

Esiste qualche vantaggio nel ricoprire più di un ruolo in ambito artistico? Mi spiego meglio. Immagino che per esempio essere abituata a stare davanti alle telecamere possa darti una maggior sicurezza quando sei in procinto di cantare su un palco. Ci sono altri aspetti di questo genere?

Sicuramente tra i vari aspetti c’è quello dello spostarsi per lavoro. Ultimamente sto viaggiando molto tra Bologna e Roma per provini, così come ogni settimana vado in Veneto in conservatorio. Non so se si possa definire sempre un vantaggio, ma anche solo passare per Roma in giornata mi piace tantissimo, è una città che amo.

In Pianeta Rosso invece troviamo atmosfere più pop e da club e qualche sfumatura più elettronica. Possiamo supporre che ti piaccia sperimentare e spaziare tra i generi o sei alla ricerca di un’identità ben precisa?

La sperimentazione penso sia fondamentale sempre, ma ancora di più in questa prima fase dove si è alla ricerca di un proprio suono e una propria identità, quindi sì, sono alla ricerca di un mio suono ma senza abbandonare la varietà, perché Beatrice non è solo r’n’b o solo pop, sono troppe le sfumature per non farne sentire almeno in parte.

Ultima domanda. In questo momento della tua vita quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Pensando a un futuro prossimo, senza andare troppo in là, sicuramente quello di fare uscire un album come si deve e partecipare a progetti interessanti come attrice, obiettivi raggiungibilissimi, anzi, ai quali sto già lavorando!

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Last modified: 27 Novembre 2020