Dainocova – Dark Tropicana

Written by Recensioni

Sul monocromo di un artwork minimale stride il titolo di questo secondo lavoro di Dainocova, al secolo Nicola Porceddu, un effetto che al termine dell’ascolto appare senza dubbio voluto. I brani di Dark Tropicana nulla hanno a che fare coi tropici e i tropicalismi, ma il tratto grigio acquerellato che campeggia sulla copertina ben descrive il grado di densità dei loro lati oscuri. La malinconia è diluita in nenie a base di voce, chitarra e interferenze dall’aria Lo-Fi appena accennate, forse fin troppo schive.

Come si conviene al buon cantautorato, il grosso del lavoro lo fanno le liriche. La poetica dei testi saccheggia la tradizione italiana e la tinge di ironia agrodolce. Un timbro vocale impostato e imperfetto sottintende disincanto, mentre pochi piccoli escamotage tentano di conferire ai quaranta minuti di ascolto un vago sentore contemporaneo, come l’armonica che movimenta il giro di chitarra di “Tonno” o i tocchi elettrificati de “La Mia Arte”.

A stare a sentire l’esordio del songwriter sardo di quattro anni fa, sembra un po’ che qualche elemento sia andato perso. Fuga Da Scuola non si vergognava di apparire scanzonatamente Pop, mentre le composizioni scarne di Dark Tropicana finiscono per somigliare a tanto Cantautorato Indie degli anni ’10 e rischiano così di scivolare via indisturbate.

 

Last modified: 9 Febbraio 2016

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