Cold Specks 6/02/2015

Written by Live Report

Cold Specks @ Spazio 211, Torino.

Cold Specks è la voce di Al Spx, cantautrice canadese di Montréal, che nella sua breve carriera vanta già collaborazioni importanti con artisti del calibro di Moby e Swans. Cold Specks è anche un estratto di versi dall’Ulisse di James Joyce, che Al decide usare come nome del proprio progetto (Born in all the dark wormy earth, cold specks of fire, evil, lights shining in the darkness). Cold Specks è in viaggio tra Europa e America per far ascoltare ad una parte di mondo il suo ultimo lavoro, Neuroplasticity; dopo la data al Magnolia di Milano, stasera si esibirà allo Spazio 211 di Torino. Alle 23.30 circa, vestita di un’eleganza semplice e minimalista, Cold Specks sale sul palco insieme ai suoi musicisti e già capiamo che quello che dovrebbe essere, dal nome, un “freddo puntino” è in realtà un incendio emotivo posizionato tra cuore e stomaco. La voce di Al ha radici nel Soul e si porta dietro la potenza ed il calore che lo contraddistinguono. Nell’esecuzione dei brani tocca note altissime per poi riscendere in picchiata, il tutto con grande naturalezza, mentre chitarre, batteria, sax e piano si intrecciano in melodie e battono colpi che esaltano la sua voce, ma mai diventano protagonisti assoluti. Poche volte la vedremo impugnare una chitarra, il suo strumento prediletto è la voce, e proprio con un assolo vocale da pelle d’oca chiuderà il concerto. La potenza della voce cantata contrasta con la sensualità e la dolcezza di quella parlata. Al introduce i pezzi con qualche breve racconto; ci fa sapere che è stata bene in Italia, che ama il Belpaese e ci confessa che oggi è il suo compleanno. Noi, il pubblico, non perdiamo occasione per intonare un “tanti auguri a te” terrificante che si perde al momento del “tanti auguri a…”; lei, che ha un sorriso gentile e probabilmente è anche di buon umore, ci dice anche grazie dopo quello scempio, senza nemmeno insultarci. Mette pace Cold Specks. Dentro, in ogni singola cellula, e fuori, nei silenzi di chi ascolta e non può fare a meno di pensare a quanta luce può sprigionare un freddo puntino nell’universo.

cold 600

Last modified: 10 Febbraio 2015

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