Bone Man – Plastic Wasteland

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Arrivano direttamente da Flensburg (Germania) i micidiali Bone Man, un trio Stoner Rock dalle molteplici qualità. Marian e soci tornano a mettersi in mostra con un disco che suona come una cannonata ricco di innumerevoli potenzialità. Sono rimasto subito rapito da questo strepitoso lavoro composto nei minimi dettagli con personalità e dinamicità. La sensazione di trovarsi all’interno di una città deserta e degradata dal tempo è forte; immensi grattacieli in rovina danno l’impressione di franarti sulla testa, uno strepitoso e abbagliante tramonto come cornice. Insomma, un’atmosfera inquietante e sinistra. Questo per capire come Plastic Wasteland riesca a far viaggiare la mente grazie alle note distorte e nervose (chissà, forse sarò stato influenzato anche un po’ dall’ artwork).

Il platter del trio tedesco contiene sette tracce e tutte hanno la stessa peculiarità: riescono a farsi ascoltare con scioltezza e in un solo respiro. Il disco si apre con la titletrack che, chiaramente, è il cavallo di battaglia. La successiva “Wayfaring” vi trasporterà su di un versante Southern che farebbe impazzire addirittura i Lynyrd Skynyrd. “Old Brew” è quella che ti fa scuotere e ti fa danzare, il botta e risposta della chitarra e della batteria sono ineccepibili. Sulla stessa linea si muove anche la successiva “Dry Habit”. Con “Graveyards” arriva il momento di fumarsi una Marlboro e sorseggiare un invecchiato Whisky, uno di quelli che ti scombussolano i pensieri; non si potrebbe fare di meglio ascoltando la voce di Marian. Con “Flesh Land” fate spazio al trip mentale; qui notiamo la bravura dei tre ragazzi nell’accordarsi con gli strumenti: un basso cavernoso, ed una chitarra stridula e graffiante il tutto trainato da una pulsante batteria. Il gran finale spetta ad “Undergrowth”, un alternarsi di momenti calmi con altri assordanti, insomma, parliamo di un brano di pregevole fattura . Plastic Wasteland è un vero capolavoro e i Bone Man ne sono i talentuosi artefici. Non ascoltarli sarebbe reato, farveli sfuggire sarebbe come puntarsi una pistola carica alla tempia.

Last modified: 22 Settembre 2014

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