Bruuno – Belva

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Tra screamo e post-hc, la band esordisce con l’EP su etichetta V4V.

Ammiro l’etichetta vastese V4V Records, non nascondo di avere a casa quasi tutte le sue produzioni, perché riconosco a Michele e soci il merito di aver scovato band talentuose che hanno un qualcosa da dire nel panorama musicale italiano. Al roster si aggiungono questi Bruuno da Bassano Del Grappa, ennesima realtà a cavallo tra Screamo e Post-Hardcore.

Belva si apre con la granitica “Casper”, dove i nostri non risparmiano pugni nello stomaco a destra e a manca, per mettere da subito le cose in chiaro. “Sete”, il brano che fu l’apripista di questo EP e selezionato per far conoscere al mondo esterno la creatura Bruuno, esplode tra ritmi forsennati e la voce lancinante di Carlo che urla Voglio perdere la ragione e ritrovarla. A mio avviso la sanità mentale non viene recuperata nemmeno con “Ruggire Come Le Porte”, anche se viene introdotta una piccola porzione di melodia, dove il cantato segue la ritmica della chitarra. L’azione distruttiva persiste, nonostante provi ad autocontrollarsi, in “Seppuku”, ma, ancora una volta, le sei corde vengono usate come un’arma non convenzionale, stroncando sul nascere gli intenti di pace di chiunque possa pensare che sia giunto un periodo di tregua. Purtroppo, per chi se lo è augurato, il tempo delle sfuriate non è terminato e “Troppo Spesso Lento” ce lo ricorda afferrandoci per i capelli e sbattendoci la faccia contro il muro più vicino. Gli effetti delle chitarre e la batteria sono strumenti che vengono utilizzati in “Sfregio” per incanalare la rabbia e sputarla via con disprezzo.

L’esordio dei Bruuno è una Belva implacabile, rossa di odio, che usa come punto di forza un approccio estremo, che non sa cosa sia il perbenismo e massacra chi gli si avvicina con distorsioni brutali. Facciamo gli uomini e affrontiamola con coraggio.

Last modified: 20 Febbraio 2022