1 LIBRO e 1 DISCO – le pagine di Diego Caiazzo e la musica di Ólafur Arnalds

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La lettura, come l’ascolto di un album, è un momento intimo, un dialogo privato tra il lettore – o l’ascoltatore – e una dimensione altra, un mondo che in principio si presenta come estraneo a chi vi si avvicina e che poi si fa pian piano fitto di corrispondenze e di ritrovamenti perduti, come pure di illuminazioni e chiarificazioni. 1 LIBRO e 1 DISCO è la rubrica di Rockambula che mette in collegamento due percezioni diverse, lontane tra loro e spesso ignare l’una dell’altra, per arricchirci la vita di nuove storie.

“La Via Lattea” di Diego Caiazzo + “Living Room Songs” di Ólafur Arnalds

Il bianco e il nero
sono i colori della carta
e dell’inchiostro
e bastano alla poesia
per illuminare il mondo
non ne occorrono altri
tra i versi la vita
si riduce al disegno
e con un po’ di fortuna
se ne intravede la trama.

Non esiste un tempo giusto per esordire. Lo sa bene Diego Caiazzo, classe 1955, campano di Pomigliano d’Arco, pianista e maestro di scacchi che ha pubblicato appena due mesi fa “La Via Lattea”, un delizioso volumetto di poesie edito da Lupi Editore, con la prefazione di Franz Krauspenhaar e la postfazione di Giovanni Agnoloni. Il linguaggio di Diego è chiaro, non rimanda a significati reconditi ne’ intende giocare con il lettore. Ne “La Via Lattea” tutti i versi permeano ogni cosa che toccano, in una contaminazione che ricorda quella dell’uomo con la Storia: i componimenti si fanno tessere di un unico mosaico poetico, diversificato sì ma naturalmente in armonia, in cui coesistono l’uno affianco all’altra contemplazione, strategia, amore, silenzio, paura, bellezza.

Pare che dell’universo
possiamo osservare solo
una piccola parte
il cinque per cento
non tanto perché non abbiamo
buoni telescopi che guardino
quanto più lontano
ma perché il restante
novantacinque per cento
sembra essere fatto
da materia inosservabile
gli astronomi la chiamano
“materia oscura”
non si sa esattamente cosa sia
gli scienziati ci stanno lavorando
non si sa se e quando scopriranno
qualcosa
come una donna l’universo
nasconde quasi tutto il suo corpo
come se fosse pericoloso mostrarlo.

Alle poesie di Diego ho accostato Living Room Songs, l’album che l’islandese Ólafur Arnalds ha pubblicato nel marzo del 2012 per l’etichetta Erased Tapes. Anche i sette pezzi che compongono il disco, tutti registrati nel suo appartamento di Reykjavik, sono piccole miniature che alternano toni d’ombra e di raccoglimento a delicate atmosfere cristalline di pianoforte e archi. Le sette piccole sinfonie moderne del musicista islandese sono illuminanti contemplazioni che trascinano l’ascoltatore in una dimensione intima, autentica, privata ma in connessione con il tutto.

Buona lettura e buon ascolto.

Last modified: 15 Marzo 2019