Ugo Mazzei – Adieu Shangri-La

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Due capitoli uguali ma diversi, antitetici nella loro similarità: così si potrebbe definire l’operazione alquanto inedita di Ugo Mazzei di presentare in due cd i provini e il prodotto finale.

Un’idea davvero originale che permette all’ascoltare di capire come una canzone si evolve sin dalla nascita (ma occhio a non comparare il cd dei provini a dei semplici demos, le versioni sono già abbastanza mature) e di scegliere la versione che più si preferisce fra le due disponibili.

Ugo Mazzei ha uno stile che a tratti ricorda il De Gregori (il suo timbro vocale è molto simile) anche se si sentono influenze anche dei migliori cantautori della scena italiana e i grandi artisti d’oltralpe quali George Brassens e Jacques Brel.

Forse oggi proporsi in Italia con un disco così particolare sempre in bilico fra la penisola dello stivale e la Francia non è semplice ma l’augurio è che riesca a imporsi nel circuito radiofonico in maniera tale da avere quella marcia in più che Mazzei merita.

Canzoni piene di sentimento, che trapelano un’anima gentile di un rocker quieto ma a tratti anche duro sono gli elementi base di questo lavoro che tratta anche di tematiche  legate al mondo della natura e al rispetto verso di essa (l’artista supporta Legambiente come si  evince dal simbolo dell’associazione presente nel booklet interno e nel retro del cd).

Non manca quindi anche con “Canzone per Chico” un omaggio al grande Francisco Alves Mendes Filho in arte Chico Mendes che perse la vita proprio lottando per la difesa della foresta amazzonica (a lui sono stati titolati anche diversi parchi e campi in tutta l’Italia).

Registrato da Paolo Iafelice (che ne ha curato anche gli arrangiamenti insieme allo stesso Mazzei) nel novembre 2011 al “The Artist Recording Studio” il disco vede anche la partecipazione di Mirko Augello alla batteria, Biagio Martello al basso, Saretto Emmolo alle chitarre elettriche, Gianluca Guglielmino alle chitarre elettriche in “Sexy road”, “Armageddon” e “Canzone per Chico”, Saro Guarracino al mandolino elettrico in “Canzone per Chico” e Filippo Platania alla chitarra solista in “Cerchio di fuoco”.

Bella e sentita anche la dedica al padre dell’artista all’interno del booklet, ultimo segno di un piccolo capolavoro sonoro autentico e sincero.

Last modified: 28 Dicembre 2012

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