Twintera – Lines

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Energia, creatività, differenzazione,  estro e metallo non mancano. Saltano fuori da ogni passaggio delle songs, da  ogni solco, da ogni bridge elettrico contenuti nel debutto “grande” dei veronesi Twintera, “Lines”, undici ematicità metal-melodiche che prediligono i dettagli cangianti alle ortodossie inaccessibili dell’estremo, un carattere – questo – che formalizza un ascolto su larga scala, ma che comunque insidia e mette sotto tiro chi nel metal vede e crede comunque  una certa energia maldestramente evocativa di malignità qualsiasi.

Lines regala invece un bell’impatto, altro che diavolerie intermittenti, una registrazione amplificata dalla dolcezza amperica geniale, viva, delicata come una farfalla notturna, un suono totale che infiamma e lenisce anima e spirito a ondate, una marea elettrica griffata di power e progressive che arriva subdola e ti devasta con la sua forza d’urto poetica, poi se ci vogliamo inserire anche l’immancabile inossidabilità di settore, tutto assume lucentezza massima, tanto da sentire realmente l’odore forte di una versatilità senza limiti; lontanissimi The Jelly Jam, Pain Of Salvation o la salvifica orma di un Petrucci dei Dream TheaterKilling your feelings” sono le ombre che si muovono a tratti nel registrato, ma sono solo ombre che non vanno a disturbare il ricamo personale che i Twintera operano lungo tutta la tracklist, semmai la rafforzano come idea vincente.

Non ci sono i pilastri fondamentali a “cementare” forzosamente l’ossidiana metal, ma un insieme di venti fantastici che tirano urgenza e melodia, un caldo riferimento per l’unicità degli arrangiamenti e per la magia di non fermarsi allo sterile, e allora la convulsione alla Metallica “Where we land”, l’ondifrago delirio epico “Oversight”, il lavorio di corde che riporta un Vernon Reid dei Living Colour a materializzarsi tra le trame urbane di “Cool” o il sussulto della doppia pedaliera per una folle corsa trash “Bunch of  motherfuckers” (che sembra uscire dalle fumigazioni di un Alice Cooper d’annata) sono componenti in filigrana elettrica che dettano legge e sentimentalità tradotte in watt di pregio ed intensità.

Tecnica quanto uno ne vuole, incarnazioni nella media, emozioni pervenute e tzunami sanguinario sventato, ora quello che resta al capolinea di questo ammasso di jack e cervello è il carico di adrenalina sparsa sul mondo, unita alla precisione di una band di cuore & acciaio che vuole lasciare un segno, e lo fa.

Last modified: 24 Dicembre 2012

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