Tuesday’s Bad Weater – Electric Paranoise

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Con il loro secondo long playing i Tuesday’s Bad Weather, duo Tarantino composto da Pierpaolo Scuro (voce, chitarra e synth) e Alessio Messinese (cori, chitarra e synth), hanno segnato una spaccatura netta con il loro precedente lavoro ( “…Without thinking”).

Mentre il primo, uscito nell’Aprile 2011, andava a toccare la parte più sognante e riflessiva che ognuno di noi porta dentro talvolta toccandoci le corde di quell’intimità che riusciamo a fatica a far uscire; il loro secondo lavoro si presenta meno ‘candido’, più adirato e chiassoso.
Il susseguirsi di sonorità che vanno dal folk al blues con richiami di post-punk e alternative rock rendono tutto l’album una piacevole mescolanza di suoni e musica che al primo ascolto ci può quasi confondere e spaesare.

Siamo portati a chiederci, per esempio, cosa c’entri la prima traccia dell’album “Damn Song”, che mescola il punk-rock con elementi sperimentali e ci fa tornare alla mente agli anni ’80 con il boom del post-punk; con “Distant Places”, terza traccia del lavoro che evoca ambienti arabeggianti e ci trasporta in un ambiente rilassato e caldo quasi a volerci far addormentare coccolati dalla sua musica.
Oppure possiamo chiederci cosa accomuni una canzone come “Tesla”, canzone nella quale il protagonista indiscusso è il drum machine, ad una traccia come “There’s No One” che ricorda quel folk –rock degli anni ’70.

La risposta a questi dubbi circa il filo conduttore di questo lavoro dei Tuesday’s Bad Weather la possiamo riassumere in una parola: Sperimentazione!
Tutto l’album è una continua sperimentazione che il duo tarantino ha voluto mettere in atto quasi a cercare di superare quelle ‘barriere’ che la musica stessa a volte impone a chi la crea.
E, come diceva John Cage nella seconda metà degli anni ‘50, la parola ‘sperimentale’ “fornisce la comprensione di se stessa” e “l’azione sperimentale è il risultato di ciò che non è previsto”.
Electric Paranoise è proprio questo: “il risultato di ciò che non è previsto”.
Esclusivamente ascoltandolo ci si renderà conto che solo l’album potrà fornire “la comprensione di se stesso”.

Last modified: 16 Maggio 2012

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