The Fence – 14 – The Fence EP

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Mi ha molto stupito quest’ultima fatica de The Fence, soprattutto per l’eclettismo e la varietà della proposta. Il quintetto veneto miscela andamenti Rock aperti e poco graffianti (“Nowhere Land”, con synth e ritmiche molto eighties), Pop con una vocazione fortemente mainstream (“Don’t Be Sad”, assai radiofonico, o “Run And Hide”, con i suoi archi e il suo andamento rilassato), addirittura qualcosa che pare uscito dagli anni ’60 più morbidi e trippy (“All That Matters to Me”). Certo, il rischio che ci si porta sempre dietro in questi casi è la mancanza di coesione, ma, salvo qualche caso, il prodotto tiene, resiste. Buone anche le capacità tecniche, dalla voce di Ale (con qualcosa di femmineo nel timbro che funziona molto bene) agli arrangiamenti di piano e synth, che si inseriscono in modo degno dentro armonie quasi mai banali. Le ombre di 14 – The Fence EP stanno più nella messa in scena, in un amalgama sonoro che non sempre risulta omogeneo, o in alcuni difetti di pronuncia che rendono chiara la provenienza non anglosassone della band, dettagli che non permettono all’EP di passare mascherato da opera di livello (cosa che, per quanto riguarda la scrittura, al netto di alcune ingenuità, potrebbe essere stata anche possibile, se non addirittura probabile). In soldoni, molte potenzialità che forse montate in modo diverso e distribuite con più malizia e gusto avrebbero potuto creare un disco veramente commerciale, di un Pop Rock di livello, mainstream, competente, di musica suadente, intrigante, energica e vellutata insieme. Per ora, un tentativo riuscito a metà.

Last modified: 22 Dicembre 2014

2 Responses

  1. The Fence ha detto:

    Grazie per la recensione.
    Un saluto dai The Fence!

  2. Antonio e lella ha detto:

    Bravi, bravissimi 7+. Forza e coraggio, quasi ci siamo. Auguri a voi tutti in famiglia. A risentirci.

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