Tersø – Fuori dalla Giungla

Written by Recensioni

Primo full length per i bolognesi alla ricerca della hit perfetta.

[ 22.02.2019 | Vulcano Produzioni | synth pop ]

Dopo l’EP d’esordio del 2017 torna la formazione bolognese con la prima prova sulla lunga distanza. Un album che parte dalla metafora della vita fatta di noia e quotidianità paragonata a una foresta fitta, con la luce che a fatica arriva al suolo e piena di bestie selvatiche; le nove canzoni si presentano, appunto, come lo strumento per uscire vivi da questa giungla.

Per mettere in musica siffatta visione della vita, i Tersø si affidano a un semplicissimo synth pop fatto di basi elettroniche e sample, sui quali si staglia la voce melodica di Marta Moretti con testi in italiano senza troppa voglia di stupire o rendere le cose più pesanti del dovuto in una sorta di sottovalutazione dell’ascoltatore. Il risultato è un disco antipatico, se vogliamo, ripetitivo nel suono tanto quanto nelle linee vocali, senza troppa convinzione nella parte strumentale ed elettronica, con testi a volte forzati e non proprio brillanti e una voce che fatica a convincere anche per il timbro. Nove canzoni che per quanto poco interessanti potrebbero anche avere un senso in una programmazione radiofonica senza borie ma che davvero si fa fatica ad apprezzare sotto ogni aspetto.

Fuori dalla Giungla riesce non solo a impantanarsi in quella monotonia dalla quale si prefigge di sfuggire ma non riesce neanche nel tentativo di farci emozionare laddove si fa più introspettivo e farci “ballare” idealmente quando vorrebbe farci muovere, almeno dentro. L’assoluzione del colpevole condanna inevitabilmente il giudice e non sarò certo io a mettermi nei panni di quel giudice. Fatelo voi se oggi non avete troppe pretese.

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Last modified: 4 Aprile 2019