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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Novembre 2016

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

THE ALBUM LEAF
1/11@ Latteria Molloy, Brescia
2/11@
Bronson, Ravenna
In tour per promuovere Between Waves, pubblicato a fine agosto, il compositore e mulistrumentista Jimmy LaValle arriverà questo mese in Italia per due date dalle suggestive atmosfere con la sua elettronica ambientale. Autore di dischi meravigliosi come In a Safe Place (2004), vanta un passato come chitarrista nei Tristeza e numerose collaborazioni, su tutte da citare quella con Mark Kozelek nel bellissimo Perils From the Sea. Assolutamente da non perdere.
[
ascolta]

ALCESTMONOSYNDROME
2/11@
Circolo Magnolia, Segrate (MI)
4/11@
Locomotiv Club, Bologna
5/11@ Roma, data prevista, prima della chiusura del locale, all’
Init, al momento non abbiamo notizie riguardanti la nuova sede ma il live sicuramente si terrà
6/11
Spazio 211, Torino
Entrambi freschi di nuova pubblicazione i co-headliner di questi imperdibili concerti. l blackgazers francesi guidati da
Neige (Stéphane Paut) hanno pubblicato a fine Settembre il buon Kodama; i giapponesi di Takaakira “Taka” Goto hanno dato alle stampe nello stesso periodo Requiem from Hell, lavoro prodotto da Steve Albini che risulta più profondo e viscerale del doppio disco uscito due anni fa. Non meno attenzione meritano i delicati e meravigliosi paesaggi interiori disegnati dal progetto solista di Mathieu Vandekerckhove (Amenra) e dal suo nuovo Forever and a Day che scommettiamo vi estasieranno.
[
ascolta Alcest]  [asclta Mono]  [ascolta Syndrome]

TIM HECKER
3/11@ Lingotto Fiere, Torino, per Club To Club
Fra i più influenti artisti della scena atmosferica degli ultimi anni il canadese sarà questo mese in Italia per un’unica data nella quale presenterà il suo ultimo lavoro,
Love Streams, nuovo capitolo di una costante ricerca in questo caso maggiormente improntata su melodia, suoni organici e vocal loop. Da segnalare sempre in questa data del celebre festival torinese, ma in altra sede (Conservatorio Giuseppe Verdi), la presenza di un altro asso della musica contemporanea: Arto Linsday, carriera iniziata nei Lounge Lizards, collaboratore di molti tra i quali John Zorn, produttore di artisti come Laurie Anderson, e tanto, tantissimo altro, senza ovviamente dimenticare i suoi meravigliosi lavori di tropicalismo sperimentale.
[ascolta]

SWANS
4/11@
Lingotto Fiere, Torino, per Club To Club
5/11@
Auditorium Manzoni, Bologna
6/11@
Orion Live Club, Ciampino (Roma)
La storica band capitanata da
Michael Gira sarà questo mese in Italia per 3 date a supporto di The Glowing Man, disco pubblicato lo scorso Giugno. Motivo in più per non mancare a questi appuntamenti è che si tratta dell’ultimo tour con l’attuale granitica formazione, che conta, oltre a Gira, le presenze di Norman Westberg, Kristof Hahn, Phil Puleo, Christopher Pravdica e Thor Harris. Gli Swans continueranno in seguito ad esistere ma stando alle parole del suo fondatore i nomi dei collaboratori cambieranno nella loro totalità. A Lingotto da segnalare tra i tanti anche la presenza di Autechre, Nick Murphy (Chet Faker), Amnesia Scanner ed Andy Stott, oltre a quella di Anna Von Hausswolff che ha accompagnato ed accompagnerà i cigni per buona parte di questo loro tour.
[ascolta]

ZEIT
4/11@ Bronson, Ravenna
5/11@ Drunk or Sober, Torino
12/11@ Arci Dallò, Castiglione (MN)
13/11@ Punky Reggae, San Zenone (TV)
Band Hardcore (tra le migliori del genere) nata nel 2014 in provincia di Venezia che dopo l’ottimo
The World is Nothing dello scorso anno ha appena dato alla luce un nuovo Ep, Monument, uscito lo scorso 29 Ottobre e prodotto da varie etichette tra le quali: Assurd Records, Dischi Bervisti, Icore Produzioni, Tanato Records e Toten Schwan Records. I quattro ragazzi questo mese saranno impegnati in un tour europeo che li porterà anche in Svizzera, Austria, Germania e Slovacchia. Nella data di Ravenna troveremo sul palco vari gruppi tra i quali Hate & Merda e Bologna Violenta (Manzan collabora col quartetto nella traccia conclusiva del loro nuovo Ep).
[ascolta]

ONE GLASS EYE
4/11@ Provo Cult Club, San Giovanni Rotondo (FG)
5/11@ Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
6/11@ Casa della Cultura, San Salvo (CH), per anteprima Vinum et Cultura
9/11@ Sosteria, Piacenza
10/11@ El Paso, Cremona
13/11@ Upcycle, Milano
26/11@ Malvagio Incorporeted, Bologna
Progetto solista di Francesco Galavotti, giovane talento Folk impegnato anche con la band Emocore Cabrera. Elasmotherium è il suo lavoro uscito lo scorso mese per V4V e Out Stack, un disco intimo ma aperto, un lavoro perfetto da ascoltare guardando fuori dalla finestra mentre scende la pioggia come quando un raggio di sole riesce a farsi spazio tra le nuvole. Autore piacevolissimo, scopritelo.
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ORNAMENTS
5/11@
Chiesa di San Tiburzio, Borgo Palmia (PR), per Barezzi Off
9/11@
Circolo Paniere, Crema (CR)
26/11@ La Tenda, Modena
Avremo questo mese occasione di godere della ricerca Spiritual Drone/Post Rock-Metal di
una delle migliori band strumentali nostrane, ispirata dal sound pesante e sinistro di band come
Neurosis, Breach ed Isis. Dopo l’ottimo Pneumologic del 2013 la band si appresta il 18 Novembre a dare alle stampe il nuovo Drama che uscirà per Inri e Tannen Records, che come in Cymatic, Ep che lo ha preceduto, vedrà la partecipazione della meravigliosa Lili Refrain in un paio di brani. L’imminente uscita del lavoro potrebbe far crescere nei giorni a venire il numero di date per poter godere in sede live di questa ottima band.
[ascolta]

JUNUN
5/11@
Lingotto Fiere, Torino per Club to Club
10/11@
Teatro dell’Arte, Milano, per JAZZMI
11/11@
Auditorium Parco della Musica, Roma, per Roma Jazz Festival
Progetto del compositore israeliano
Shye Ben Tzur che coinvolge buona parte dei componenti dell’orchestra tradizionale indiana Rajasthan Express e Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead. Le melodie di Ben Tzur, il cantato in lingua hindi, ebraica e urdu e le belle trame chitarristiche e texture elettroniche di Greenwood danno vita ad un riuscito incontro di culture. A Torino nella stessa sera tra i tanti DJ Shadow e Daphni (meglio conosciuto come Caribou).
[ascolta]

KING CRIMSON
5-6/11@
Teatro degli Arcimboldi, Milano
8-9/11@
Teatro Verdi, Firenze
11-12/11@
Auditorium Conciliazione, Roma
14-15/11@
Teatro Colosseo, Torino
Autori di autentiche pietre miliari come
In the Court of the Crimson King e Red i maestri del Prog proporranno questo mese nel nostro paese ben otto date. La formazione attuale, oltre all’immenso Robert Fripp (fondatore della band), conta una serie di musicisti esperti e talentuosi: Tony Levin al basso, Mel Collins al sassofono, Jakko Jakszyk alla chitarra e le tre batterie di Gavin Harrison, Jeremy Stacey e Pat Mastelotto. Insomma, non servono molte parole, esserci è d’obbligo.
[ascolta]

REMAINS IN A VIEW
11/11@
Da Monstas, Porto di Potenza Picena (MC)
19/11@
Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Band Metalcore nata a Sulmona nel 2007 che dopo aver registrato il primo full length nel 2013 ha quest’anno pubblicato con una nuova line-up
No Man’s Land, potente e intenso Ep autoprodotto. Nella data di Pratola da segnalare anche la presenza dei Bleed Someone Dry che si muovono su simili coordinate e che presenteranno la loro ultima fatica, Post Mortem | Veritas, full length dato alle stampe nel Settembre 2015.
[ascolta]

RONIN con FRANCESCA AMATI
11/11@
Circolo Paniere, Crema (CR)
12/11@
Isola Club, Chiaravalle (AN)
16/11@
Bronson, Ravenna
18/11@
Spazio 211, Torino
19/11@
Lo-Fi, Milano
Progetto di Bruno Dorella, forse dei tanti quello più eclettico e cinematografico, nato in epoca Wolfango, nel 1999. La band sarà supportata in queste date da Francesca Amati (Amycanbe, Comaneci) che dopo aver più volte prestato la sua splendida voce alla band (I See Them, uscito lo scorso Maggio, racchiude tutte le loro collaborazioni) si troverà con loro sul palco. La Amati è stata tra l’altro coinvolta dallo stesso Dorella e da Nicola Manzan nell’ensamble Byzantium Experimental Orchestra.
[ascolta]

LA TOSSE GRASSA
11/11@
Terminal, Macerata
25/11@
Green Door, Recanati (MC)
26/11@
Garbage Live Club, Pratola Peligna (AQ)
Irriverente progetto del marchigiano
Vanni Fabbri che ha da poco pubblicato il suo sesto album. Ogni lavoro è uscito a partire dal 2011 a cadenza annuale precisissima, sempre il 13 Agosto, questo nuovo album dopo TG1, TG2, TG3, TG4 e TG5 non poteva che intitolarsi Studio Aperto. Il nostro propone un Extremely Independent Pop (?) elettrico-industriale che “saccheggiando” a destra e a manca crea soluzioni assolutamente originali. Divertente e devastante autenticità disturbante.
[ascolta]

THISQUIETARMY
19/11@
Raum, Bologna
20/11@
Museo Hermann Nitsch, Napoli
21/11@
Brigadisco’s Cave, Itri (LT)
23/11@
Maze, Pescara
24/11@
Awai, Venezia
26/11@ TBA, Bolzano, per
Analogica Festival
27/11@ TBA, Milano, per
FilmMaker Festival
Drone/Ambient/Shoegaze/Noise/Doom/Dark tutto questo e altro ancora miscela
Eric Quach con la sua chitarra in grado di creare una gamma di paesaggi sonori infinita. Oltre 30 titoli in 11 anni di attività, collaborazioni con artisti come l’altrettanto prolifico Aidan Baker e Syndrome partecipazione a svariati progetti tra i quali Hypnodrone Ensamble e Destroyalldreamers. Questo tour è un progetto live expanded cinema nel quale il Nostro collabora con Philippe Leonard (suoi i meravigliosi contributi visuali che accompagnano i live dei grandissimi Godspeed You! Black Emperor). Un cinema e un suono alchemici che fanno del lavoro sulla materia e sul dispositivo stesso (pellicola 16mm, proiettore, elettricità, chitarra, pedali) il focus di un percorso che esplora le possibilità nascoste nell’immagine e la sua essenza seriale. Da non perdere.
[ascolta]

GOAT
20/11@
Area Sismica, Forlì
21/11@
Gheddu Studio, San Pietro del Gallo (CN)
22/11@
El Paso Occupato, Torino
Non vi parliamo del famoso gruppo svedese ma di una formazione che porta lo stesso nome ma proviene da Osaka, Giappone. La band si forma nel 2013 ed in quell’anno pubblica il suo primo lavoro,
New Games, è invece dello scorso anno la loro seconda uscita intitolata Rhythm & Sound. Koshiro Hino (chitarra), Akihiko Ando (sax), Tetsushi Nishikawa (batteria) e Atsumi Tagami (basso), sono i 4 ragazzi che  compongono questa formazione proponendo un suono Noise-Trance urbano, tribale e sperimentale con molte intuizioni ad altissimo tasso di godimento. Provateli!.
[ascolta]

JAGA JAZZIST
22/11@ Santeria Social Club, Milano
23/11@ Monk Club, Roma
24/11@ Teatro Superga, Nichelino (TO)
25/11@ Artificerie Almagià, Ravenna per
Transmissions Festival
26/11@ Latteria Molloy, Brescia
27/11@ Teatro La Claque, Genova
Dopo molto tempo torna in Italia il supercombo norvegese di casa
Ninja Tune per presentare Starfire, album nato dal trasferimento del principale compositore del gruppo (Lars Horntveth) a Los Angeles. Le mille luci ed i grandi spazi della città americana hanno ispirato Lars per le composizioni del sopracitato lavoro, poi registrato negli studi di Oslo della band. La loro sperimentale miscela di Jazz, Electro, Fusion e Prog dal vivo stupisce ancor di più. Segnaliamo per la data di Ravenna anche la presenza di Sarah Neufeld. Esserci.
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PREOCCUPATIONS
23/11@
Circolo Magnolia, Segrate (MI)
24/11@
Quirinetta, Roma
25/11@
Locomotiv Club, Bologna
Gli ex
Viet Cong, freschi della pubblicazione dell’omonimo album arriveranno questo mese in Italia con il loro inquieto e graffiante Labyrinthine Post-Punk infiltrato di Industrial/Noise e umori Dark-Wave con un sempre maggiore apporto sintetico.
Sebbene meno originale e teso del precedente lavoro a nome
Viet Cong questo nuovo esordio del quartetto di Calgary conferma comunque le grandissime potenzialità di questa band che dal vivo sicuramente saprà farci vibrare.
[ascolta]

NICOLAS JAAR
24/11@
Alcatraz, Milano
25/11@
Teatro della Concordia, Venaria Reale (TO)
Fresco di pubblicazione di un altro grande lavoro (
Sirens) il prodigio dell’elettronica arriverà questo mese in Italia per 2 date da non perdere. Il fanciullo di New York con origini cilene, che è anche la metà dei Darkside e che ha curato la colonna sonora di Dheepan-Una Nuova vita, film vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2015, a differenza di parecchi colleghi del settore Electro/IDM/Folktronica e via dicendo ci mette anche le parole, parole che contano, su musiche di buonissimo livello e lo fa con grazia e naturalezza invidiabili.
[ascolta]

BOL & SNAH
24/11@
Druso, Ranica (BG)
25/11@
Beat Cafè, San Salvo (CH)
26/11@
Off Club, Napoli
Progetto norvegese che vede il fondatore e chitarrista dei
Motorpsycho, Hans Magnus “Snah” Ryan, collaborare col trio (talvolta quartet) Prog Rock/Nu-Jazz dei Bol (di cui fa parte il tastierista Ståle Storløkken che aveva affiancato i Motorpsycho durante la stesura dei brani dell’album The Death Defying Unicorn). Tre le date italiane del mese per presentare le sonorità tra Pop, Prog e Jazz alternate a più decise aperture Rock di So? Now! loro ultimo disco nato dall’amore per la poesia a tema uomo-natura di Rolf Jacobsen dove alla voce troviamo Tone Åse, moglie di Storløkken.
[ascolta]

HEATHER LEIGH
27/11@
Museo d’Arte della città di Ravenna, Ravenna per Transmissions Festival
Data unica per l’eterea e sperimentale cantautrice texana da tempo di stanza in Scozia e per la sua
pedal steel guitar. Il suo ottimo e nudo lavoro solista di stampo Avant Folk I Abused Animal è stato rilasciato dalla Ideologic Organ di Stephen O’Malley. Motivo in più per non mancare il meraviglioso appuntamento è la presenza del poliedrico sperimentatore Nicola Ratti.
[ascolta]

SULK
25/11@
Covo Club, Bologna
26/11@
Mame, Padova
27/11@
Samo, Torino
28/11@
Serraglio, Milano
29/11@
Sudwerk Club, Bolzano
Britpop londinese con forti sapori Psych e Shoegaze. Chiaramente ispirati da gruppi come
The Stone Roses e Ride, solo per citarne alcuni, i 5 ragazzi presenteranno le loro imperdibili sonorità anni 90 aggiornate ai giorni nostri ed il loro secondo lavoro No Illusions, uscito lo scorso Aprile, per ben 5 date italiane durante questo mese. Jon Sutcliffe, Tomas Kubowicz, Andrew Needle, Jakub Starzyński e Lewis Jones ci sanno fare ed hanno gusto, non perdeteveli.
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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #18.03.2016

Written by Playlist

[ non è mai troppo tardi per il ] Primavera Sound 2015 – parte II (e per i rumors sull’edizione 2016)

Written by Live Report

Sì, abbiamo un conto in sospeso con il festival dei festival, quello che inaugura la stagione e a cui tutti gli altri si ispirano, e non ce ne siamo dimenticati (trovate qui un resoconto dettagliato dei primi due giorni dell’edizione 2015).
Che tu faccia parte degli scettici o dei frequentatori seriali che hanno già in tasca l’Abono 2016, ti raccontiamo quello per cui è valsa la pena di trascorrere la tre-giorni più massacrante dell’anno in Catalogna, ma anche tutti gli imprevisti che mai ci saremmo aspettati dalla mastodontica macchina organizzativa dietro a un evento come il Primavera Sound Festival.

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Nel frattempo le prime info sulla line-up 2016 si fanno attendere fino a gennaio inoltrato, e il web si sbizzarrisce a suon di pronostici scientifici e speranze infondate. Quel razzo in locandina riaccende la consueta chimera della presenza di David Bowie, ancor più dopo l’annuncio della release ufficiale di Blackstar prevista per l’8 di questo mese, giusto il giorno dopo quello in cui il prezzo dell’abbonamento al Prima subirà l’ennesimo aumento. Sí, il Primavera Sound riesce a vendersi (a caro prezzo) anche a scatola chiusa, ma d’altronde i grandi nomi del momento passano tutti per la kermesse spagnola, e la cifra da sborsare per poter presenziare a una tale quantità di live, all’apparenza esorbitante, è a conti fatti un’occasione irripetibile e convenientissima. Ok, resta il fatto che nella pratica ci vorrebbe il dono dell’ubiquità per poter stare sotto a una decina di palchi in contemporanea, ma questo lo avevamo già mestamente constatato lo scorso anno. In ogni caso, si può star certi che davanti al programma completo sarà impossibile restare delusi: se Bowie sembra un miraggio, i protagonisti più quotati dietro all’hashtag #PrimaveraAllStars sono del calibro di Beach House, Pj Harvey, M83Deerhunter, Grimes, Animal Collective e Tame Impala.
Uno sguardo alle recenti reunion suggerisce inoltre alcuni nomi altisonanti, quali Guns’n’Roses e LCD Soundsystem, ancor più in quanto entrambi confermati in cartellone al Coachella 2016. I più attenti hanno presto depennato gli Stone Roses, che per il 2 giugno sembra abbiano già preso impegni in Giappone.
Di occasioni per assistere alle performance di formazioni storiche il Primavera Sound ne offre sempre in abbondanza, ma per evitare di incorrere in grosse delusioni (per non dire in anacronismi deprimenti) sarebbe bene fare alcune distinzioni tra le proposte. Lo scorso anno sullo stage Heineken sono salite le Sleater-Kinney, con un validissimo disco di inediti uscito a inizio anno, a sprigionare un’energia fuori dal comune, rock duro e puro distillato in brani eseguiti senza soluzione di continuità, e con un’eleganza da copertina patinata a demolire ogni stereotipo sull’androginia delle donne devote al genere. Tra gli show migliori della passata edizione, sono queste le reunion da non lasciarsi sfuggire. Molto spesso però, al di là delle indubbie qualità dei progetti musicali, i ritorni rischiano di ridursi ad autocelebrazioni nostalgiche. Nei casi peggiori finiscono anche per rivelare la loro vera natura di operazione meramente commerciale: è quello che è accaduto agli Strokes, probabilmente i più attesi dell’edizione 2015, con un Julian Casablancas che definire fuori forma sarebbe stato un eufemismo, per una performance durante cui, forti di un repertorio collaudatissimo, nessuno sul palco si è preoccupato di nascondere un’innegabile carenza di entusiasmo. 

sleaterokSleater-Kinney

Paradossalmente, non è stata questa la cosa peggiore verificatasi durante l’ora abbondante in cui gli Strokes si sono esibiti, perchè quel che nel mentre stava accadendo sotto al palco é stato al limite dell’incredibile: gli stand stavano per terminare le scorte di alcolici. L’imprevisto da sagra di paese avveniva all’interno di una manifestazione sponsorizzata in maniera massiccia da un colosso della birra scadente che risponde al nome di Heineken.
Reduce dal live degli Interpol, proprio allo stage che dello sponsor porta il nome (e da un paio di ore senza liquidi che avevo dovuto affrontare per difendere la mia sudatissima posizione in prima fila), mi facevo strada verso gli stand tra il palco in questione e lo stage Primavera, dove Casablancas e soci erano già di scena.

mapa_ps15La mappa del Parc del Forum per l’edizione 2015

Raggiungere gli stand si è rivelata presto un’impresa disperata, perchè il pubblico degli Strokes si era sommato a quello degli Interpol e aveva già invaso ogni centimetro quadrato degli ettari che dividono i due palchi, e se non avessi avuto la sete inverosimile di cui sopra la scelta più saggia sarebbe stata quella di ruotare di 180 gradi e guardare i maxischermi appoggiata di spalle alle stesse transenne a cui ero stata aggrappata fino ad allora. Per giunta, al termine della traversata, lo scenario che si è prospettato ai miei occhi aveva un’aria da emergenza umanitaria, tra le file scomposte di ubriachi impazienti e gli addetti al beveraggio in preda al panico davanti ai fusti vuoti.
Poi però non vi lamentate se di anno in anno continuiamo ad affinare le tattiche per eludere i controlli anti-alcool all’ingresso.

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In quanto a imprevisti di portata monumentale, la questione alcolici è seconda solo a quanto accaduto al povero Tobias Jesso Jr.: andarsi a gustare il pianoforte di uno degli esordi migliori dell’anno col sole tiepido del tramonto di sabato sembrava la cosa migliore da farsi, ma l’energia incontenibile dei New Pornographers che si esibivano all’ATP nello stesso momento ha sovrastato senza pietà il set acustico di Tobias al Pitchfork, performance definitivamente compromessa poi dalle distorsioni e dalle prorompenti voci femminee di The Julie Ruin levatesi dal Ray-Ban, altro palco attiguo e con impianto di tutt’altra potenza.

Primavera_Sound_2015_Dani_Canto - 07yyyTobias Jesso Jr. @ Pitchfork stage

In generale, il 2015 sembra essere stato all’insegna delle difficoltà nello scheduling. Le sovrapposizioni degli imperdibili sono state moltissime. Il programma del venerdì non solo ci ha costretti a scegliere prima tra Damien RiceBelle and Sebastian, Sleater-Kinney e Perfume Genius, ma in seconda battuta anche tra Ride, Ariel Pink, Voivod e Run The Jewels. Presi dall’hype, siamo rimasti al Pitchfork per il californiano e i suoi Haunted Graffiti. Dopo gli evidenti problemi tecnici dei primi due pezzi, il live è decollato rapidamente insieme col suo eccentrico protagonista, strizzato in una tutina pastello (che in realtà è forse uno degli outfit più sobri mai sfoggiati on stage da Ariel Rosenberg), davanti a una folla considerevole, esaltata e compatta nell’intonare il refrain di “Black Ballerina”.
Se la lungimiranza del Primavera nel comporre le line-up è ormai un dato di fatto, è pur vero che, come ogni regola, non è esente da eccezioni.
Tra quelli a cui è stato concesso il salto di qualità dal Pitchfork stage all’Heineken quest’anno c’è stato Mac De Marco. Con la stessa salopette e la stessa aria scanzonata (per non dire un po’ beota) che suppongo indossi quando scende in garage a truccare il cinquantino ci ha proposto quasi tutto il suo Salad Days (i due EP datati 2015 sarebbero usciti in estate inoltrata), per poi prendere per culo Chris Martin con una cover di “Yellow” deliberatamente blanda, lanciarsi in uno stage diving a spasso per qualche centinaio di metri su una folla di tardoadolescenti fino a un attimo prima occupati più che altro a drogarsi e venir poi ricondotto sul palco senza una scarpa ma con un’espressione ancor più felicemente idiota di prima, per annunciare infine l’arrivo di Anthony Kiedis, esclamando “Mr Dani California himself!”, mentre sul palco saliva un soggetto raccattato chissá dove (e che a Kiedis non somigliava manco un po’). Se è vero che una delle icone che resteranno del Primavera 2015 è senz’altro quella di Mac sospeso sulla folla, di fatto quella volta a fidarmi della proposta sul main stage ho finito per perdermi tre quarti d’ora di collaudati struggimenti emo con gli American Football al Pitchfork.

Primavera-Sound-2015-Mac-Demarcostage diving di Mac DeMarco di fronte al palco Heineken

A parte qualche episodio come questo, fortunatamente gli imprevisti in genere sono per lo più piacevoli. Il Primavera Sound è una roba in cui, mentre ad esempio sei a metà strada diretta a vedere gli Shellac, ti può capitare di passare davanti a un’altra performance, che neppure avevi inserito nel tuo piano di attacco, e che finisce per piacerti così tanto da convincerti a cambiare tutti i programmi. È stato così che nella tarda serata di sabato, a intervallare le granate di elettronica di Dan Deacon prima e Caribou in chiusura, ho beccato i Thee Oh Sees  a prodursi in una delle performance migliori di questa edizione. 

Date un’occhiata, e se poi vi viene voglia di farvi un regalo eccovi il link giusto.
https://portal.primaverasound.com/?_ga=1.157760122.1796721096.1451657543

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Le Superclassifiche di Rockambula: Top Ten anni Ottanta

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80

Esiste un decennio più controverso degli anni 80? Ed esiste un modo peggiore di iniziare un articolo che con due domande retoriche? Ovviamente (altrimenti non sarebbe una domanda retorica) la risposta è no in entrambi i casi.

Gli anni Ottanta per gli ultra trentenni come me sono gli anni più straordinari che ci siano, quelli vissuti nel pieno della fanciullezza ma che avremmo navigato magicamente anche nella decade seguente, per l’ovvio ritardo con il quale il nostro paese ne ripresentava le tendenze, anche cinematografiche e musicali. È stato per noi il decennio ammaliante che ci ha fatto diventare quello che siamo, straordinario e favoloso perché, pur se ben saldo nella memoria, ha un sapore di tempi antichi, passati, andati per sempre. Dieci anni in sospeso, ambigui che nella musica ma anche nel cinema, nella moda, nel costume, nella politica, in tutto insomma, hanno toccato gli estremi più lontani che si potessero immaginare.

Erano gli anni di “Video Killed the Radio Star” e quelli di “Luna”, di “Enola Gay” e di “Gioca Jouer”, di Falco e Miguel Bosè, di “Vamos a la Playa” e “Vacanze romane”, gli anni di Raf, di Madonna e i Duran Duran, di “Take on me” e Gianna Nannini, de “La Bamba” (la canzone), Nick Kamen e Jovanotti che faceva il verso ai rapper americani e poi Francesco Salvi con le sue canzoni ultratrash. Gli anni 80 sono stati per molti la decade trash per eccellenza e anche se tanta della sua spazzatura oggi è considerata oggetto di culto, fu anche un decennio colmo di musica eccezionale. La nostra classifica prova a darvene un esempio.

Al primo posto si piazza Bleach l’album che non solo ci consegnò una delle più grandi band e dei più amati, imitati e adorati cantanti di sempre, una leggenda vera ma pose anche le basi per una delle ultime rivoluzioni del Rock che esplose poi nei 90. Subito dietro i Sonic Youth, capaci di prendere l’eredità dei Velvet Underground e adattarla ai nuovi tempi (grazie anche all’esperienza con Glenn Branca e Rhys Chatam) e un’altra formazione clamorosa, The Smiths, tra le più rappresentative del suo tempo grazie anche a un frontman dal fascino indiscusso. Buon piazzamento per Curtis e il suo Closer, ponte metaforico tra due diverse epoche e ottima doppietta per gli eredi (in parte) Cure con Disintegration e Pornography. Sorprende la presenza di ben due dischi italiani i quali, se certamente non avranno avuto un ruolo primario nella storia della musica mondiale, per il nostro paese hanno suonato come uno stravolgimento incredibile della realtà. Due album profondamente diversi ma dalla potenza espressiva non dissimile, Affinità-divergenze fra il Compagno Togliatti e Noi del Conseguimento della Maggiore Età dei CCCP e Franco Battiato con La Voce del Padrone. Chiudono altre due sorprese, Tom Waits e i Dinosaur Jr mentre restano purtroppo fuori dalla top ten a malincuore e per pochissime preferenze di differenza capolavori come Zen Arcade (Hüsker Dü), The Stone Roses, The Joshua Tree (U2), Thriller (Michael Jackson), i Duran Duran che disperdono i voti tra Rio e l’omonimo e tanti altri. Peccato anche per l’assenza di Pixies, Talking Heads e Metallica ma le classifiche sono sempre difficili.

Diteci voi, chi non doveva mancare? Chi non avremmo dovuto inserire? E vi piace il primo posto?

1. Nirvana – Bleach

2. Sonic Youth – Daydream Nation

3. The Smiths – The Queen Is Dead

4. The Cure – Disintegration

5. Joy Division – Closer

6. CCCP – Affinità-divergenze fra il Compagno Togliatti e Noi del Conseguimento della Maggiore Età

7. Franco Battiato – La Voce del Padrone

8. The Cure – Pornography

9. Dinosaur Jr – You’re Living All Over Me

10. Tom Waits – Rain Dogs

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