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Soundtrack Of A Summer – Holes

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Gli elettrici novanta a stelle e strisce ricostituiti per l’occasione in questo “Holes”,  tosto “inizio carriera” dei  parmensi Soundtrack Of A Summer, convincono dalle prime battute di pedaliere, ancora una volta un debutto che non si attacca alle decadenze creative o ai fiatoni inconcludenti di tanti emuli di divinità bolse, ma che si affaccia nell’irresistibile e destrutturata emancipazione di un sound che senza fantasticare artificiosità amperiche va sul sicuro, verso le dolorose istantanee soniche che hanno rigato, graffiato e lacerato la pelle di chi non ha mai abbandonato l’ascolto autoreferenziale del pop damerino e “bamboccione”.

Dodici takes che invadono lo stereo come una compagine hi-fi battagliera e dolciastra, punto di fusione tra emo-rock, rappresaglie rock e schizzi punk che una volta “incollati insieme” conferiscono un ascolto carico, energetico e pieno di gioventù testosteronica da ogni prospettiva; Sense Field, Seven Storey, Christie Front Drive con retrogusti di Sunny Day Real Estate e Jimmy Eat World, sono le anime ispirative di quest’ottima band che non lesina – anzi – rinvigorisce pure atmosfere indie finalmente denudate dal castrante power-pop che molti colleghi alle prime armi iniettano come glucosio appiccicoso d’eterna giovinezza, e questo è ulteriore punteggio per questo quartetto adrenalinico e dagli attributi cubitali.

I quattro  – impareggiabili nel contesto d’insieme – mettono in riga brani irresistibili che aggiungono anche lievi frammenti poesia tra le architetture mai ferme, mai calme, mai appesantite, uno scorrere vorticoso d’elettricità e melodia di qualità che orecchie svezzate ne faranno incetta come una riserva da accumulare per momenti di magra; e nulla si può fare per arginare l’epicità sgolata “Colors missing”, “Setting Forth”, i patterns ferratissimi e accorati “Light”, l’agra scorreria di chitarre sciolte alla Jejune “Goodnight lovers”, “The hardest thing – Fiesta red”, o fermare il rilascio senza peso che “Late in June” annuncia come un comandamento laico a pogare, scotto sacrificale beatamente da patire con la benedizione dei Fugazi.

Gran debutto da gustare al volo.

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