Rino Gaetano Tag Archive

Colombre – Corallo

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Secondo album da solista per Giovanni Imparato, Corallo prende una piega d’autore decisamente più compiuta. 
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Brunori Sas – Cip!

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Un lavoro con cui Dario assolve al compito storico del cantautore: tentare di raccontare il mondo con parole nuove.
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Settembre – Margherita [VIDEOCLIP]

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In anteprima su Rockambula, ecco a voi il videoclip di “Margherita”, nuovo singolo estratto dall’album di esordio di Settembre.

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Recensioni #05.2017 – Phoenix / Piccoli Animali Senza Espressione / Penguin Cafe / Andrea Laszlo De Simone …

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evoL | Intervista al Pop Rapper dalla provincia alla conquista di Milano

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Luprano – Sognavo Sempre

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“Sognavo Sempre” è il titolo del disco d’esordio di Ivan Luprano, in arte Luprano. Un album che arriva dopo l’esperienza musicale con La Teoria dei Giochi.  Le undici tracce che compongono l’album ci raccontato un mondo popolato da persone sensibili, che affrontano amori difficili, esperienze al limite, in continuo scontro con un ambiente emotivamente sterile. Fuggire da questa dimensione dolorosa di conflitto attraverso il sogno è un buon espediente, che consente all’autore una narrazione leggera, fatta di melodie impalpabili, suoni delicati e ricchi di effetti che ovattano i contenuti. In questo grande sogno predominano le tastiere e i synth che creano atmosfere a cavallo tra gli anni settante e ottanta. Un filone già consolidato e molto in voga attraverso artisti come i TheGiornalisti o Nicolò Carnesi, non mancano, però anche richiami a un tempo meno recente e in molti brani si riesce a percepire l’influenza di cantautori come Alberto Camerini e Rino Gaetano, al tempo di “Forse Sfiorivano le Viole”.  Tra gli undici brani alcuni svettano rispetto agli altri emergendo da una generale monotonia: “Spesso” è il singolo, quello con la melodia più accattivante e cathcy, “Sognavo Sempre” che mostra la grinta degli anni 70 e “Quanto ne è Rimasto” per il ritmo più deciso e vivo, che ricorda vagamente la Caselli e la sua “Sono Bugiarda”. Tra tutti però, Il brano di chiusura “Voglio i Tuoi Occhi” è sicuramente quello che riesce a spingersi un passo oltre, azzardando una struttura meno standardizzata, suoni più puliti, cori evocativi e un arrangiamento più arioso, anche se il testo è limitato a una sola frase. Sognavo Sempre è un lavoro molto equilibrato, dove contenuti spesso forti, che raccontano di un mondo senza felicità, non vengono valorizzati attraverso la musica. Gli effetti ammorbidiscono l’efficacia dei testi, i suoni, fatta eccezione per alcuni felici episodi, tendono a essere omogenei. Un disco orecchiabile com’è giusto che sia un lavoro Pop, ma non decisivo e memorabile. Un passo positivo ma poco audace per un primo disco da solista.

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Gianmarco Basta – Secondo Basta

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Scenette teatrali più che canzoni. Tant’è che Gianmarco Basta si autodefinisce “cantattore” e si ispira ai maestri Iannacci e Ciampi, senza però arrivare a pungere troppo con le parole o con il suono. Per fortuna le storie raccontate hanno invece qualche lampo di vitalità e toccano con mano i vicoli, i lampioni e le mura di una Bologna viziata, che si nasconde male. “Dandy Pub” è la storia di ex che cambiano sesso, sotto un Pop poco efficace e quel cambio di tempo nel ritornello a dir poco arruffato. Il blusaccio tragicomico di “Che Insetto ti ha Punto?” alza un poco il livello compositivo (non di certo originale) anche se la voce di Gianmarco rimane spesso insipida e poco incisiva. Un briciolo di convinzione in più avrebbe sicuramente svoltato e dato più carattere ai brani. “Contanti” passa al Reggae nostrano, alla Rino Gaetano, marcato su antichi proverbi popolari (per muovere un morto ci vuole una vita intera). La voce femminile per fortuna butta un briciolo di pepe ad una canzone anonima e che non trova nell’ arrangiamento la grinta necessaria.
Ci aspettavamo il pezzo intimista ed ecco “Artista Bonsai”, puramente autobiografica. Ti ricordi lo scambio dell’anello, poco importa se era solo un tarallo, Gianmarco butta veleno verso una società che pare non comprenderlo. I temi delle canzonette sono molto vari ma trovano in qualche modo il loro denominatore comune. Non tanto diversa è dunque la condizione di disagio in “Una Vita per la Snai” o “Depressione (Xanax)”, quest’ultima strizza l’occhio al cantautorato più classico ma non per questo graffiante. Giusto degno di nota è il coro vagamente ecclesiastico nel finale.
La parte migliore del disco sta nelle storie de “La Corriera del Mattino”, finalmente una canzone che rende giustizia al suono sbilenco, ubriaco e zoppicante del ragazzo bolognese. Qui si riescono a sentire gli odori marci della notte, l’imperfezione di questa canzone sincera lascia quel sorriso che purtroppo non riesce ad uscire nelle altre tracce del disco. La banalità delle rime e dei ritmi sempre un po’ sbilenchi rendono tutto troppo piatto, anche in canzoni come “Cerco Casa” che con quel briciolo di attenzione sarebbe potuta decollare. Le storielle finiscono con una canzone che (molto probabilmente senza volerlo) sa del primo Vasco Rossi. “Lucia della Notte”, corre da sola insieme al pianoforte martellante che la rende terribilmente frenetica. Un flusso di parole che puzzano d’alcol sfocia nel bel assolo di sax, sentito e vero, tanto da farci venire voglia di fare un brindisi a Gianmarco. Anche se non ha sfornato un capolavoro, il suo disco rimane sincero, come un buon bicchiere di vinaccio rosso.

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Fabrizio Broda (Il Pensiero Sarà un Suono) | Intervista

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“Sfiorivano le Viole”, la versione di LOHREN

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E non solo nel nome. Il tutto si compie tra la femminilità di Giulia Lorenzoni e dall’estro digitale di Luca Zadra. Romani, ventidue anni e un primo grande obiettivo raggiunto: nella magica lista dei 40 di Area Sanremo. Scendono in campo e si danno in pasto alla critica musicale e al pubblico lanciando in radio un singolo che ha fatto storia: “Sfiorivano le Viole” di Rino Gaetano. Ma dalle vene del duo romano, il brano prende un sapore electro-jazz-pop dalle pieghe metropolitane di sintetizzatori e drumming digitale ben programmato. In dirittura d’arrivo l’album d’esordio, con la collaborazione di Luigi Piergiovanni, che vedrà la luce appena dopo il Festival di Sanremo 2016, che per quanto gli riguarda, i giochi sono tutt’altro che conclusi.

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Stasera a Torino “Il Pensiero Sarà un Suono”

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A chiusura della due giorni del convegno “Le Parole della Strada – Laboratorio Torino ’90”, si terrà stasera presso il Blah Blah di Torino “Il Pensiero Sarà un Suono – Italia 90”, un concept musical/letterario sulla scena torinese ed italiana alternativa ed indipendente degli anni ’90 a cura di Domenico Mungo ed Il Pensiero Sarà un Suono. Sarà un’occasione per raccontare Torino ed il mondo di quegli anni nelle parole musicate di Negazione, Africa Unite, Marlene Kuntz, Kina, CCCP/CSI, Casino Royale, Fluxus, Pixies, C.O.V., Disciplinatha, Diaframma, Garbo, Fugazi, QOTSA, Kyuss, Refused, Battiato, Fossati, Vasco Rossi, Rino Gaetano. Di seguito il programma dell’evento:

Ore 19,30
Proemio:
Cristiano Godano (Marlene Kuntz) & Giancarlo Onorato (Ex -Live) in acustico.
“Lievemente: Percorsi in parole e musica della Marlene a Torino”, introduce Domenico Mungo

ore 22,30:
Il Pensiero Sarà un Suono – Italia 90

Artisti:
Proemio ore 20,00:
Cristiano Godano (Marlene Kuntz)
Giancarlo Onorato ( Underground Life)
Domenico Mungo (Scrittore)

Narratio ore 22,30:
Gigio Bonizio (C.O.V. – Totozingaro)
Franz Goria (Fluxus)
Fabrizio Broda
Cristina Visentin (Fratelli Sberlicchio)
Gianluca Cato Senatore (BlueBeaters – Africa Unite)
Bobo Boggio (Fratelli di Soledad)
Mauro Brusa (Derelitti)
Mao (Vodoo – Maoelarivoluzione)
Paolo Angelo Parpaglione (BlueBeaters – Africa Unite)
Beatrice Zanin (Daniele Celona Orchestra)

Resident Band:
Franco Forresu ( Fuco – drums )
Sandro Serra (Titor – drums)
Luca Pisu (Fratelli di Soledad – bass)
Luca Morellato ( Bluedaville – Concrete Bloc)
Luca Catapano (Black Wings Of Destiny – C.O.V.)

After Show Parties:
Melody Maker’s Special ‘ 90 Edition – Dj Blaster T.

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Loris Dalì, nuovo album e video

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Loris Dalì, con il disco Scimpanzè, propone un genere di difficile classificazione. C’è del pop, del folk, del rock, ma anche bossanova e canzoni alla Celentano. Diversi gli artisti citabili a paragone: Mannarino, Brunori, Rino Gaetano, ma sarebbe restrittivo. L’album è stato registrato in presa diretta, con l’obiettivo di cogliere il calore e l’atmosfera giusta per ogni pezzo. Particolare anche la lista dei credits. Loris Dalì per questo lavoro ha infatti utilizzato moltissimi musicisti che hanno suonato dal violino all’udu, dallo scacciapensieri al basso tuba, dal washboard alla fisarmonica. Anche le parti vocali hanno visto avvicendarsi molti amici/cantanti, tra cui Renato Crudo, nuova promessa del musical. Nei cori dell’ultima canzone, che dà tra l’altro il titolo al disco, si avvicendano al microfono amici e parenti (in questo caso tutti rigorosamente non cantanti) donandole un realismo ed una interpretazione davvero sorprendenti. Anche i concerti sono un misto tra musica, cabaret e teatro canzone. Il singolo “Manager”, che fa da apripista a Scimpanzè, racchiude in soli 3 minuti una grande varietà musicale. Come afferma l’autore stesso, “il testo accattivante, la melodia orecchiabile, l’assolo alla Pulp Fiction, il tenore lirico, il coro dei bambini, la recitazione di una telefonata scomoda rendono “Manager” un ascolto che sorprende”. Così anche il video, particolarmente divertente, in cui Loris Dalì presenta una band, un corpo di ballo ed un tenore inaspettatamente interpretati da bambini!

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Il nuovo EP di Borghese in Free Download

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Dopo il grande successo de L’Educazione delle Rockstar il cantautore Borghese non finisce mai di stupire regalando in Free Download il suo nuovo Ep Il Passato non è più Necessario. Tre brani importanti della musica mondiale come “Ma Che Freddo fa” di Nada, “I Tuoi Occhi Sono Pieni di Sale” di Rino Gaetano (il cui video è stato pubblicato in anteprima l’8 settembre) e “Come As You Are” dei Nirvana. Scarica gratis l’Ep qui.

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