Quinto Fabio Pallottini Tag Archive

Dr. Quentin & Friends – Dr. Quentin & Friends

Written by Recensioni

Il fatto che questo EP riesca ad evocare le sonorità di un disco che porta il titolo di London Calling (dopo l’ascolto di “Carry On”) non è roba da poco. Passato però il momento evocativo la musica prende la propria strada. L’omonimo disco del progetto Dr. Quentin & Friends ha infatti molto di suo, a partire dalla voce Quinto Fabio Pallottini (il Dottore), sporca e vissuta, nonostante la sua giovane età, in piacevole contrasto con la voce di accompagnamento, decisamente più melodica. Un EP che evidenzia una marcata fede musicale che viaggia tra Reggae e Punk, e che non dà molto spazio ad altre contaminazioni sonore. Una sezione ritmica precisa ed una chitarra incisiva per la produzione di un suono spensierato e coinvolgente, ma che a volte sa diventare anche malinconico (“Sweet Dirty Music”). Il risultato è un EP contenente pezzi che, una volta ascoltati, entrano in loop nel cervello e sono capaci di rimanerci per giorni. Al tutto si aggiunge la grandissima presenza scenica di Quentin che ho avuto modo di constatare nel corso dello Streetambula Rock Contest 2014, ma non è questa la sede giusta per dilungarsi su questo aspetto. I presupposti per la nascita di un progetto di spessore ci sono tutti. Resta solo da capire se la band è pronta e disposta ad affrontare altre sonorità con le quali arricchire il proprio sound. I pezzi scelti per l’EP difficilmente lo fanno intuire. Non resta dunque che attendere che la dea ispiratrice (ognuno ha la propria) poggi nuovamente la mano sulla testa dei componenti della band per farne uscire nuovi brani ed un lavoro più corposo. Carry on, Dr. Quentin & Friends. Carry on verso un nuovo lavoro.

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La Band della Settimana: Dr. Quentin & Friends

Written by Novità

Quinto Fabio Pallottini, aka Dr. Quentin, è un giovanissimo cantautore di Pratola Peligna , piccolo paese abruzzese, troppo piccolo per chi dell’arte ne fa uno stile di vita. L’approccio alla musica di questo ragazzaccio dai capelli rossi risale alla prima adolescenza, quando imbracciando un basso elettrico comincia a suonare nel garage di Prince Spark, batterista e membro originario dei cosiddetti Friends che costituiscono la formazione attuale del dottore. L’irriverenza e il carattere ribelle del nostro artista condensano in prime esperienze punk rock e già in queste comincia ad intravedersi quel talento che negli anni successivi renderà Quentin un vero e proprio showman; già, perché quel basso avrebbe potuto suonarlo anche spento, l’energia sprigionata dalla sua presenza e dalla sua voce avrebbero fatto il resto. La svolta artistica del cantautore, dopo aver macinato punk affine a Rancid, Green Day e Blink 182, si ha nella sua esperienza britannica: Quentin trascorre un anno a Londra. Qui, entra in contatto con gli artisti di strada della metropolitana e dei pub londinesi, apre i suoi orizzonti musicali cominciando a percorrere i territori del Folk e del Raggae. In questo periodo compone numerosi pezzi dalla vena cantautorale e melodica, alcuni dei quali rientreranno nel suo repertorio attuale. Con in spalla una Ibanez acustica dalle corde arrugginite e un cappello Pork Pie in testa era nato un nuovo personaggio, il Dr. Quentin. Il dottore si esibisce in un numero impressionante di spettacoli acustici in solo, aprendo gruppi abbastanza conosciuti nel panorama indie italiano come gli Zen Circus. Con uno stile dinamico e sempre aperto alle contaminazioni, preferendo le liriche british a quelle in madrelingua, Quentin entra in poco tempo nelle grazie di tutti gli amanti della musica del circondario. Le varie influenze Raggae spingono il giovane artista ad una nuova evoluzione e ad una nuova idea, che avesse comunque in lui e la sua figura artistica irriverente il centro del progetto musicale: i pezzi, finora interpretati dalla sua voce e dalla sola chitarra acustica, entrano a far parte di una sinfonia che prevede più strumenti. Nasce la formazione beffardamente nominata Dr. Quentin & Friends. Si passa ad un’interpretazione elettrica, rock, Raggae di quelle liriche e melodie intime e cantautorali: il risultato è una musica energica che coinvolge, che fa ballare, che fa cantare, che intrattiene, che ti entra in testa in atmosfere che vanno dal Pop al Roots Raggae alla psichedelia. Alla voce maledetta di Quentin si accompagnano gli assoli di Osvaldo Orsini (aka Oss, chitarra solista), le linee di basso raggaeggianti di Luca Del Rosso, le percussioni esplosive e tribali di Gregorio Liberatore (aka Prince Spark, batteria), i cori psichedelici di Jacopo Santilli e gli innesti della tastiera di Luca Di Pillo. Dr.Quentin & Friends è un progetto nuovo, fresco che vanta già performance live, come l’apertura alla rock’n’roll band romana dei Giuda, ed ha riscosso un ottimo apprezzamento da parte del pubblico. Nel 2015 è uscito un Ep contenente tre brani: “What I Got”, “Sweet Dirty Music”, “Carry On”. Oltre alla sua innata capacità di scrivere canzoni che ne fa un talento unico il dottore si fa forte di un carisma e una personalità devastanti che lo rendono un vero e proprio animale da palco, da non perdere.

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Only Ten Left 16/11/2013

Written by Live Report

Proseguono senza sosta gli appuntamenti in musica del Progetto Streetambula. Dopo l’eccellente performance di Doriana Legge ed Elisa Marrama (19/10/2013), questa volta é il turno dei sulmonesi Only Ten Left, quartetto Punk Rock emergente composto da Thomas (voce e chitarra), Tizzi (chitarra solista e voce), Sasà (basso) e DiVito (batteria), accompagnati per l’occasione dal giovane cantautore pratolano Quinto Fabio Pallottini (chitarra acustica e voce). Sin dal mio arrivo – nella mezz’ora antecedente l’inizio dell’evento – avverto sommo piacere nel constatare che, anche in questo frangente, il pubblico della vallata non si é fatto di certo pregare. Caffé del Corso, infatti, brulica di vita. Qualcuno inganna l’attesa trangugiando avidamente un boccale di birra, fumando una sigaretta o chiacchierando del più e del meno; “Forse qualcosa in questo paese si sta muovendo”, penso, ed entro nel locale, facendomi strada a fatica tra chi probabilmente non ha ancora compreso che, far capannello dinanzi all’ingresso del bar e rovesciare addosso al primo malcapitato di turno un invitante calice di vino rosso, non é cosa buona e giusta. Comunque, in un modo o nell’altro, sono dentro; il tempo di ordinare un drink ed inizia il concerto. Apre le danze Quinto Fabio Pallottini, promettente musicista pratolano che, da diverso tempo ormai, calca le scene di innumerevoli eventi peligni. Il suo show può essere riassunto in una serie di ballate dove il Punk Rock incontra un certo gusto british sulla scia di Blur, The Verve, ecc… senza disdegnare tuttavia la contaminazione con generi musicali apparentemente estranei al contesto, come il Reggae, ad esempio. Un registro vocale aspro e sbarazzino, una linea di chitarra folk non sempre ineccepibile sotto il profilo squisitamente tecnico ma, mi vien da dire, chissenefrega. Quinto si diverte e fa divertire. E questo mi basta.

A seguire, dopo un rapidissimo cambio palco, gli Only Ten Left. Il Punk Rock californiano della giovane formazione sulmonese (chiaramente influenzato dal leggendario sound di Social Distortion, U.S. Bombs, ecc…) si cala alla perfezione nell’inedita veste acustica proposta per la serata. Infatti i brani in scaletta, nonostante siano stati eseguiti senza distorsioni assordanti (regola fondamentale e primaria dell’unplugged), con un set di batteria ridotto davvero al minimo indispensabile – fondamentalmente cassa, rullante e charleston, per capirci – mantengono comunque un ottimo livello di coinvolgimento, restando pressoché fedeli alle versioni originali. Adrenalina a mille, buona presenza scenica, spensieratezza, ed il gran merito di aver saputo appagare l’esigenza di un pubblico dai gusti inevitabilmente eterogenei.

Bella musica, bella gente, vibrazioni positive e birra in offerta. Insomma, una gran bella serata.

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