Progetto Panico Tag Archive

Rockin’ Cura (Photo Report) 05-06/09/2014

Written by Live Report

La quarta edizione del festival Rockin’ Cura a Cura di Vetralla (VT) dal 5 al 6 settembre ha visto come protagonisti del festival Il Movimento, Majakovich, The Cyborgs, per la serata del 5 settembre e Progetto Panico, Bamboo e The Zen Circus e Rockambula tra i media partner. Le foto sono a cura di Francesco Meloni. L’organizzazione del festival è curata dall’associazione ImaginAction Eventi.

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Festival Rockin’Cura 2014. Rockambula tra i media partner

Written by Senza categoria

Quarta edizione per il festival Rockin’Cura, evento musicale “figlio” dell’impegno e della passione dell’associazione culturale ImaginAction. L’associazione nasce con l’obiettivo di promuovere eventi e festival, soprattutto a livello musicale, che diano impulso a un movimento culturale che si ponga come una valida alternativa per i giovani della provincia. Di qui l’idea della manifestazione che ha visto sul proprio palco nelle precedenti edizioni artisti emergenti a livello locale e nomi noti nel panorama della musica indipendente italiana, quali i Fast Animals and Slow Kids e Il Pan del Diavolo, Luminal, Management del dolore post operatorio, Venus in furs, Gazebo Penguins. Rockin’ Cura vuole inoltre dare spazio a varie espressioni artistiche e per farlo affianca alla musica spazi espositivi di pittura e fotografia, mercatini vintage, artisti di strada, proiezioni e iniziative di solidarietà. L’appuntamento di quest’anno è per venerdì 5 e sabato 6 settembre presso i Giardini Pubblici di Cura di Vetralla, Via Sant’Angelo e vede protagonisti Il Movimento, Majakovich, The Cyborgs, per la serata del 5 settembre e Progetto Panico, Bamboo e The Zen Circus per la serata conclusiva. Rockin’Cura è affiancato quest’anno da importanti Media Partnership tra cui Rockambula Webzine.

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Rockin’ Cura Festival 2014

Written by Senza categoria

Giunge quest’anno alla quarta edizione il Festival Rockin’ Cura, appuntamento musicale nel settembre della Tuscia. Le precedenti edizioni del Festival hanno visto sul palco artisti emergenti a livello locale e nomi noti nel panorama della musica indipendente italiana, quali i Fast Animals and Slow Kids e Il Pan del Diavolo, Luminal, Management del Dolore Post-Operatorio, Venus in Furs, Gazebo Penguins. Rockin’ Cura vuole inoltre dare spazio a varie espressioni artistiche e per farlo affianca alla musica spazi espositivi di pittura e fotografia, mercatini vintage, artisti di strada, proiezioni e iniziative di solidarietà.

L’edizione 2014 del Festival era fortemente a rischio per un buco nella cassa dell’associazione ImaginAction Eventi, ideatrice e promotrice dell’evento, causato dalle promesse non mantenute del comune di Viterbo. Per il concerto de Lo Stato Sociale, evento collaterale a Rockin’Cura 2013, organizzato a Viterbo nell’agosto 2013 il Comune di Viterbo si era impegnato a restituire la cifra di 2.500 euro anticipata da ImaginAction: a quasi un anno di distanza sono rientrati nelle casse dell’associazione appena 493 euro.

Queste le condizioni in cui ci si apprestava a organizzare Rockin’Cura 2014.  Nonostante queste difficoltà e grazie all’aiuto realtà vicine al festival – quali Backstage Academy, Mvm Concerti e il Glitter Café – che hanno permesso l’organizzazione di un concerto di raccolta fondi  e a quello di un pubblico ormai affezionato alla manifestazione si è comunque riusciti a far partire l’edizione 2014 del festival. Il 5 e il 6 settembre 2014 sul palco di Rockin’Cura si esibiranno Il Movimento, Majakovich, The Cyborgs, Progetto Panico, Bamboo e The Zen Circus. Nonostante tutto.

L’associazione ImaginAction Eventi nasce con l’obiettivo di promuovere eventi e festival, soprattutto a livello musicale, che diano impulso a un movimento culturale che si ponga come una valida alternativa per i giovani della provincia. L’associazione è inoltre Circolo Arci e si inserisce all’interno delle manifestazioni EstasiArci-Frammenti. L’attività di ImaginAction si sviluppa anche in collaborazione con associazioni culturali affini e varie realtà giovanili nell’ottica di creare un ambiente culturale e musicale diverso e vitale. E forse, lo si dice senza falsa modestia i risultati che si raggiungeranno quest’anno daranno una briciola di soddisfazione in più.

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Progetto Panico – Maciste in Paranoia

Written by Recensioni

C’era una volta un gruppo che nasce nel  torrido agosto, o nell’autunno non si sa bene, del 2010 in una sperduta cittadina del middle Italy: Spoleto. Un giorno infatti Pan incontra due loschi figuri, Gilando e il Nano nel bar più lurido della città ed avviene l’incanto… i Progetto Panico. Così il trio inizia a organizzarsi con Enrico Carletti alla chitarra e alla voce, Luca Benedetti al basso e Leonardo Mariani alla batteria, provando e sperimentando vari suoni per trovare la loro strada musicale e per cercare di farci entrare le varie influenze dei tre musicisti. La strada però è impervia, va dai Beatles poi svolta ai Tool passando per Pupo, ma finalmente si giunge a quel punk dalle sonorità anni 90 contaminato da un mix di ska, reggae e rock. Un anno dopo nel 2011 esce il loro primo ep autoprodotto Livello Zero, formato da sette brani di cui due vengono inseriti in varie compilation. Contemporaneamente a questo, continua la loro esperienza live, vincendo contest e dividendo il palco e le compilation con gruppi famosi: 99 Posse, Il Pan Del Diavolo, Lo Stato Sociale, Bud Spencer Blues Explotion, Be Foreste ecc.

Finalmente nel 2013 esce il loro primo lavoro in studio Maciste in Paranoia. L’album registrato all’Urban Rec di Perugia e masterizzato al BigTune Studio, per la “Taratura Limitata Record” l’unica etichetta nata major, con l’esimio dittatore sonoro, Lorenzo Briguori, è composto da ben diciassette brani che poche volte superano i tre minuti di lunghezza. Un lavoro coloratissimo fin dalla copertina che rappresenta bene il titolo del lavoro in una grafica stile fumetto cinematografico anni sessanta-settanta e che emana nel suoi quarantacinque minuti un sound veloce e ritmato, fin dai primi brani “Avatar”, “Oh Mamma”, anche vincitore del premio della critica nel blog Musica che dovresti conoscere, e “Scimmia d’Acciaio” i cui testi procedono per ripetizioni infinite seguiti però da un chiaro impasto ritmico. “Fuori Contesto” rallenta un po’, chiarificando il testo che diventa più comprensibile assieme alla melodia interessante, seguito allo stesso modo da “Rasta Rancoroso” e “666”. “I Ching” ritorna in quel ritmo ossessivo da pogo, abbandonato in “Ascesi a Metà”, brano abbastanza interessante, e ripreso in “Sul Gozzo” con il suo testo sempre ripetuto come in “Sbattimi, la Porta in Faccia”. La ripetizione di parole o frasi, dunque, è  l’elemento che più salta all’orecchio, che rende il lavoro interessante solo all’inizio e che lo svuota di interesse verso metà ascolto. Il ritmo è un qualcosa che può essere espresso in un andamento veloce ma anche in uno lento e se si vuol giocare con la velocità lo si deve fare fino in fondo, sperimentando andamenti, testi e colori musicali, altrimenti si cade nella noia e nel già sentito. L’andamento cambia radicalmente alla fine in “Maciste in Paranoia” che procede a ritmo quasi di valzer con un testo nonsense e una vocalità interessante e che dovrebbe essere scoperta piano piano.

Insomma un album che non mi ha fatto saltare dalla sedia, ma che contiene qualcosa di interessante, che potrebbe essere sfruttato meglio, riducendo magari il numero dei brani e rendendo ogni brano più speciale e più interessante.

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